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Caseificio Ferrarini: “Lavoriamo latte di montagna”

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Il caseificio sociale “Madonna della Pietra di Bismantova” comunica che già dalla settimana dell’inaugurazione nella latteria di via Vigna di Berzana di Castelnovo ne' Monti si lavora esclusivamente il latte di aziende dell’Appennino e di un’azienda di Vezzano (a 490 metri slm).
In particolare, a Berzana, attualmente sono trasformati in Parmigiano Reggiano 136 quintali di latte al giorno, provenienti da tre allevamenti, in proprietà o in affitto, delle ‘Aziende agricole Ferrarini’ che, in Appennino, hanno consentito di riattivare in soli dodici mesi stalle altrimenti dimesse. Sono gli allevamenti di Commenzano di Toano, Quara di Toano e di Vezzano (in area svantaggiata): tutti e tre allevamenti sono certificati Csqa, in maniera conforme a quanto previsto dalla norma Uni 10939:01 sulla rintracciabilità di filiera. Il caseificio “Madonna della Pietra di Bismantova”, inoltre, ritira attualmente il latte di altri allevamenti che, in precedenza, conferivano a caseifici dimessi o ad altri gruppi: l’azienda “La Strada” di Casina (certificata biologica per la produzione del latte) e due aziende di Vetto.
Come previsto e annunciato, il caseificio sarà presto a regime. Già dalla fine di agosto la trasformazione giornaliera di latte di montagna salirà a 310 quintali, grazie a contratti con altre sette aziende di Vetto e a un contratto in conto lavorazione per conto del caseificio “Minozzo” di Villa Minozzo. Non da ultimo, le ‘Aziende agricole Ferrarini’ acquistano il fieno per gli allevamenti di montagna da altre quattro aziende dell’Appennino Reggiano, sempre nel rispetto della certificazione Csqa.
“Il caseificio che abbiamo riattivato in Appennino – dice Lisa Ferrarini, presidente della “Madonna della Pietra di Bismantova” – era chiuso da ben due anni. Con un notevole sforzo economico lo abbiamo acquistato da produttori che l’avevano posto in vendita. E’ stato ampiamente riammodernato e premiato dall’ente pubblico, anche per la scelta di abbinarlo a un punto di valorizzazione dei prodotti Dop, Igp e Docg, compresi quelli di altre aziende della montagna e dove chiederemo di inserire anche quelli degli istituti agrari ‘Motti’ e ‘Zanelli’. Solo ed esclusivamente per poterne avviarne la produzione in tempi brevi e poter assumere da subito il personale occorrente, lì abbiamo lavorato parte del nostro latte di nostre aziende di pianura o del pedecollinare, nel pieno rispetto della normativa europea, della legge italiana, del disciplinare di produzione del Consorzio di Tutela e della certificazione Uni 10939:01. Crediamo nella validità del discorso ‘Filiera di Montagna’ e dal momento dell’inaugurazione al pubblico, il caseificio di Berzana lavora esclusivamente latte dell’Appennino e del nostro allevamento ‘Lupo’ di Vezzano”.
“A tutela della qualità del prodotto e del consumatore – prosegue Lisa Ferrarini – ricordiamo che nel caseificio di Berzana avviene una produzione artigianale del formaggio, con il casaro e i garzoni, e con l’impiego di tecniche rispettose delle proprietà del latte, come la sua movimentazione a gravità e non attraverso l’ausilio di pompe. Ricordo inoltre che fino a settembre tutte le domeniche si svolgono le degustazioni gratuite per i bambini, mentre stiamo preparando un libro illustrato per le scuole sulla filiera di montagna pronto per i primi di settembre. Ci stiamo accordando con quelle della bassa per portare gli studenti a scoprire l’Appennino, i suoi prodotti, la sua gente e stiamo predisponendo percorsi botanici. Nei punti di degustazione esporremo tutte le certificazioni di enti terzi e indipendenti”.
Le ‘Aziende agricole Ferrarini’ e il caseificio sociale “Madonna della Pietra di Bismantova”, infine, comunicano che dichiarazioni lesive dell’immagine delle società saranno perseguite civilmente e penalmente nelle sedi giudiziarie preposte. L’eventuale risarcimento accordato sarà interamente devoluto in beneficenza.