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Cagni: “Bolognini cencansi”

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Il consigliere della "Lista civica per Castelnovo Monti" Luigi Cagni ha presentato un'interpellanza al sindaco del comune della Pietra, Gian Luca Marconi. Ecco il documento.

Interpello la S.V. sul seguente argomento che potrei riassumere con un quesito: dove vanno a finire i "bolognini" ed anche "più precisamente e di conseguenza" che fine fanno i bellissimi muri di sostegno delle scarpate delle strade fatte coi sassi squadrati, comunemente dette bolognini, vere e proprie opere d'arte artigianali a lato delle ex strade statali o provinciali poi passate nel tempo a Demanio Pubblico Comunale?

Infatti diversi tratti di strada, ex strade statali, divenute col tempo a seguito di modifiche di tracciati o quant'altro strade interne agli abitati, erano corredate e protette da muri in sasso ben squadrati detti bolognini, che oltre al servizio evidente che hanno svolto per decine e decine di anni resistono in modo ammirevole alle intemperie e rappresentano anche, o rappresentavano purtroppo quelli che non ci sono più, dei manufatti gradevoli alla vista, che definirei vere e proprie opere d'arte artigianali, tra l'altro rivelatesi nel tempo molto funzionali.

Abbiamo assistito infatti a diversi abbattimenti di detti muri a sostegno delle scarpate, sostituiti con altre opere non sempre altrettante valide e soddisfacenti anche sotto l'aspetto estetico.

Ricordo ultimamente nel capoluogo un tratto a sostegno della tanta discussa rotonda dell'ospedale, un altro tratto all'inizio di via Dante, ma in modo particolare per lunghezza e bellezza un tratto in località Ca' di Guerra.

Il primo quesito che ci si pone è: dove vanno a finire questi pregiati sassi che vengono sostituiti? Entrano in contabilità? Restano patrimonio del Comune? Ma ancora: quando detti lavori di abbattimento non sono fatti dal Comune in economia o in appalto ma da privati e per interessi privati, sono autorizzati con atti regolari scritti magari contenenti apposite clausole precauzionali?

Atteso che questi muri rappresentano anche un segno evidente della proprietà del Demanio Pubblico (si sa quanto ad esempio l'Anas fosse rigorosa nel definire i confini, questa anche a detta di una consolidata opinione pubblica), viene curato dalla struttura comunale il rispetto dei confini da parte dei privati che li hanno rimossi? Viene accertato che gli stessi muri vengano poi ripristinati, come penso si dovrebbe, con altrettanta cura e perizia e con funzionalità, come era stato fatto originariamente quando furono posati ìn opera?

Su detto importante problema che riguarda la conservazione e vigilanza sui beni comunali, la viabilità, la manutenzione, l'ambiente e quant'altro di interesse pubblico pongo dunque la presente interpellanza.