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Colonia: XX Giornata Mondiale della Gioventù

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A una settimana dal ritorno, ancora si possono fare commenti a caldo su questa esperienza che ha coinvolto i giovani di tutto il mondo e in particolare un centinaio di ragazzi della nostra montagna. Direi, però, che uno in particolare rende perfettamente l'idea: "un'esperienza, in tutti i sensi, devastante!".
Carichi di emozioni e speranze e, soprattutto, di ciò che ad ognuno sembrava indispensabile, lunedì 15 agosto ci siamo "messi in cammino" verso il cuore dell'Europa per dare inizio a quella che si è rivelata un'incredibile avventura.
Dopo una nottata un po' scombussolata da spuntini nel cuore della notte e arti indolenziti dalle più strane posizioni adottate per cercare in qualche modo di dormire, il nostro ingresso in Germania non è stato dei più incoraggianti... Il paese dove avremmo alloggiato per il resto della nostra permanenza in terra tedesca, era avvolto da una poco gradita nebbiolina tipica di una giornata di novembre e la temperatura si aggirava intorno ai 10-15 gradi!
Se il buongiorno si vede dal mattino, sicuramente non prometteva molto bene, ma noi non ci siamo lasciati scoraggiare e carichi dei nostri bagagli ci siamo diretti alla palestra locale, la quale pensavamo sarebbe diventata la nostra casa per quella settimana.
Invece, una volta là, abbiamo scoperto con grande gioia che le gentilissime famiglie del posto avrebbero messo a nostra disposizione un letto e una doccia calda per qualche giorno; nel giro di poche ore tutti avevamo una Mutter, un Vater (una mamma e un papà) e, chi più, chi meno, un letto comodo su cui recuperare qualche ora di sonno persa la notte precedente.
Nel pomeriggio ci siamo incamminati verso Colonia, entrando così nel vivo della festa. La città era già in festa, le strade invase da ragazzi e zainetti, bandiere di quasi duecento paesi, gioia e allegria. Cori da stadio inneggianti ai due papi si mescolavano ai canti religiosi, si improvvisavano gemellaggi e le danze, ritmate da tamburi e bongo, mescolavano in un attimo le culture scavalcando le barriere linguistiche.
Altrettanto carichi di entusiasmo erano gli incontri con i nostri connazionali dove non si perdeva mai l'occasione per cantare l'inno nazionale o gridare lo slogan creato per l'occasione "I-ta-lia-no-bat-ti-le-ma-ni", accompagnato dal battito della mani.
Ogni giornata era organizzata in modo preciso, e la quantità di feste e attività varie non davano certo modo di annoiarsi. Al mattino ci ritrovavamo verso le 8.30 nella chiesa del paese dove si svolgevano gli incontri di catechesi guidati dai vescovi di Taranto e Caltanissetta, i quali hanno trattato rispettivamente due temi chiave di questa GMG: "Ricercare la verità, senso profondo dell'esistenza umana" e "Vivere nel mondo come veri adoratori di Dio". Il pellegrinaggio, la ricerca, l'incontro e la vita sono i temi attorno ai quali hanno ruotato le riflessioni; ogni tematica è stata illustrata da un versetto del secondo capitolo del Vangelo di Matteo dove si narra l'episodio dei Magi; questo ha permesso di collegare ogni catechesi alla Parola di Dio in consonanza con il tema generale della Giornata Mondiale "Siamo venuti per adorarlo".
Nel pomeriggio di martedì era prevista la Messa di apertura presso il "Rhein Energie Stadion" di Colonia; per questa occasione erano presenti il cardinale Meisner, arcivescovo di Colonia, l'arcivescovo Stanslaw Rylko e il Cancelliere Schroeder.
Lo stadio era gremito di giovani che hanno sicuramente apprezzato il pensiero del cardinale Meisner rivolto a Giovanni Paolo II, tanto da sollevare immediatamente un boato di grida, simbolo di quanto il suo ricordo sia vivo in ognuno di noi. E' stato un grande spettacolo di gioia e di colori che il grande impianto sportivo non ha potuto contenere e che è dilagato ben presto nel parcheggio dietro una delle due curve, dove erano stati allestiti alcuni maxischermi. Oltre sessantamila giovani all'interno dello stadio e altrettanti e forse anche più sul prato esterno, ma tutti uniti in questo clima di festa che è durato fino a sera.
Lo stesso clima gioioso e di festa si è respirato nel tardo pomeriggio di mercoledì quando al "Rhein Energie Stadion" si è tenuta la festa per tutti gli italiani, intitolata "Italyani Koln". Oltre sessantamila persone hanno seguito con attenzione le riflessioni del presidente della Cei, il cardinale Camillo Ruini, i saluti dell' arcivescovo di Colonia Joachim Meisner e del presidente della Conferenza episcopale tedesca Karl Lehmann, le testimonianze di don Oreste Benzi e di Giovanni Trapattoni. La serata è poi proseguita all'insegna della musica e del divertimento con la presenza di alcuni artisti di casa nostra come Marco Masini, Povia, Tosca, Linda.
Un dettaglio che sicuramente non va trascurato è il rapporto fra il numero spropositato di giovani che ogni giorno si riversavano a Colonia e i mezzi di trasporto non troppo efficienti o per lo meno non adattati alle esigenze del momento. A causa di questa disorganizzazione, una sera, ci siamo ritrovati per strada, a piedi, distanti 40 chilometri dai nostri alloggi. Tutto ciò però non ci ha scoraggiati, anzi, nei momenti in cui eravamo bloccati in qualche stazione o accodati in qualsiasi altro posto ne approfittavamo per intonare l'inno nazionale, canzoni di qualsiasi tipo e inventare slogan legati soprattutto alla fame che da qualche giorno ci assaliva (slogan del tipo:"noi vogliamo gnocco e tigelle!", "tedesco butta la pasta!", "vogliamo spaghetti al pomodoro!", "abbiamo fame!"). Chiaramente, essendo abituati alla nostra ottima cucina emiliana, non potevamo pretendere di andare in Germania e mangiare bene, ma non immaginavamo nemmeno uno scempio simile! Per tutta la settimana ci hanno propinato scatolette, wurstel, latte ai gusti più impensabili, margarina in tutte le salse; fortunatamente c'erano yogurt e pane che insieme alle abbondanti colazioni delle famiglie ci aiutavano a tirare avanti.
Giovedì pomeriggio abbiamo assistito anche noi all'arrivo del Papa in battello. Dopo tre ore passate sotto il sole cocente abbiamo avuto la soddisfazione di "vederlo" passare. E a quel "puntino bianco" sono bastati cinque minuti per conquistare le due rive del Reno gremite di giovani venuti ad accoglierlo. L'arrivo del Papa sulla nave è stato accolto dai cori dei giovani, dalle ola, dalle braccia che alzavano cellulari, macchine fotografiche per immortalare quel grande momento. Poi, Benedetto si è avvicinato alla verde penisola di Poller Wiesen e ha pronunciato il suo discorso di saluto ai giovani della GMG. "Carissimi giovani, Cristo nulla toglie di quanto avete in voi di bello e di grande, ma porta tutto a perfezione per la gloria di Dio, la felicità degli uomini, la salvezza del mondo". Ci ha poi invitati ad impegnarci senza riserve a servire Gesù Cristo, costi quel che costi. "Che la vostra presenza in questa città sia già il primo segno di annuncio del Vangelo. Qui e ora riscoprite l'esperienza toccante del dialogo con Dio. Concedetegli il diritto di parlarvi!". Un boato di grida di gioia si è sollevato quando il Pontefice ha ricordato il suo predecessore. "Con riconoscenza ricordo il mio amato predecessore che ebbe l'idea luminosa di chiamare a raccolta i ragazzi di tutto il mondo. Oggi tocca a me raccogliere la sua straordinaria eredità spirituale. Insieme metteremo in pratica i suoi insegnamenti".
Non sono state solo le parole, ma la sola presenza di Papa Ratzinger, ad accendere i cuori sulle rive. E' stato difficile ascoltare interamente il discorso pronunciato per brani in quattro lingue, ma pochi ci hanno fatto caso, l'importante era riuscire finalmente a vederlo. Il Santo Padre ha poi congedato i giovani dando loro appuntamento alla veglia di sabato sera nella spianata di Marienfeld.
Venerdì sera abbiamo concluso la nostra permanenza a Much con la Via Crucis per le strade del paese e una bellissima festa organizzata in nostro onore. Prima dei vari ringraziamenti e saluti, ciascuno di noi ha legato una preghiera ad un palloncino che poi sono stati liberati tutti insieme verso il cielo.
Sabato mattina siamo partiti alla volta della spianata di Marienfeld e il viaggio per raggiungerla ci ha impiegato circa 5 ore, periodo di tempo che è trascorso velocemente perché allietato da canti, chiacchiere e dall'essere parte di quel fiume di giovani in cammino per incontrare il Vicario di Cristo.
Il pomeriggio è trascorso tra canti, preparativi per la notte, giri tra i vari settori strappando commenti e fotografie a giovani provenienti dagli angoli più impensati della terra, tutto in un clima di trepidazione e di attesa. Alle 21, come previsto, è cominciata la Veglia che ha portato subito un momento di commozione quando Benedetto XVI ha intitolato una campana in memoria di Giovanni Paolo II. La funzione si è poi svolta alternando momenti di preghiera, canti, testimonianze di ragazzi provenienti da tutto il mondo, lette nella propria lingua madre. Papa Benedetto ha conquistato i giovani con quanto ha di meglio: il pensiero e la parola. Nella sua omelia ha sottolineato che "solo dai Santi, solo da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo. La vera rivoluzione è rivolgersi senza riserve a Dio, che è la misura di ciò che è giusto.". Veramente spettacolari erano le immagini trasmesse dai maxischermi che mostravano la spianata gremita di giovani, illuminati dalla fievole luce della candeline, simbolo di una luce che Papa Ratzinger spera di averci donato per rischiarare i nostri cammini di giovani cristiani. Alla fine eravamo tutti un po' commossi, e penso che il Papa l' abbia percepito. Ha terminato benedicendoci e dandoci appuntamento al mattino dopo per la S. Messa.
La notte si preannunciava lunga e fredda, ma tutto sommato, è trascorsa abbastanza rapidamente, forse tramortiti dalle fatiche dei giorni precedenti. La mattina di domenica non prometteva molto bene, almeno meteorologicamente, sembrava una tipica giornata di fine novembre: nebbia, freddo, umido!
L'atmosfera si è però scaldata velocemente grazie ai fervidi preparativi per la Messa. Alle 10 l'arrivo del Santo Padre ha dato inizio alla celebrazione. Tutto si è svolto in modo molto tradizionale, con molti canti e con la partecipazione di giovani di diverse parti del mondo per la lettura della Parola. Durante l'omelia ha sottolineato l'importanza della partecipazione alla celebrazione domenicale dell'Eucaristia perché "da essa si sprigiona la gioia di cui abbiamo bisogno e dobbiamo imparare a comprenderla sempre più nelle sue profondità, dobbiamo imparare ad amarla. Scopriamo l'intima ricchezza della liturgia della parola e la sua grandezza: non siamo noi a fare festa per noi, ma è invece lo stesso Dio vivente a preparare per noi un festa".
Ha inoltre invitato a manifestarsi nell'impegno per il prossimo. Vivendo attivamente la fede "ci accorgeremo ben presto che è molto più bello essere utili e stare a disposizione degli altri che preoccuparsi solo delle comodità che ci sono offerte. Lo so che voi giovani aspirate alle cose grandi, che volete impegnarvi per un mondo migliore. Dimostratelo agli uomini, dimostratelo al mondo che aspetta proprio questa testimonianza dai discepoli di Gesù Cristo e che soprattutto mediante il vostro amore potrà scoprire la stella che noi seguiamo.".
Dopo la benedizione finale, Benedetto XVI, ha salutato i giovani, li ha ringraziati della loro presenza e ha dato loro appuntamento per la prossima GMG a Sidney nel 2008 scatenando così l'ultimo boato d'applausi e grida di gioia nonostante alcune voci di corridoio avessero già spifferato quale sarebbe stato il sito della prossima GMG.
Più che con i suoi sorrisi rapidi e i gesti trattenuti, Benedetto XVI, ha incantato centinaia di migliaia di ragazzi con le sue parole. Noi giovani avevamo una gran voglia di ritrovare un Papa, dopo aver perso Giovanni Paolo II. E abbiamo preso da Ratzinger quel che offre: più riflessione che emozione, più profondità che entusiasmo. Il resto abbiamo cercato di mettercelo noi.
Credo che con questo incontro abbiamo dimostrato al mondo intero la forza e la determinazione della nostra generazione. Pensiamo di essere riusciti, almeno un pochino, a "scaldare" la Germania. Siamo sicuri che Giovanni Paolo II affacciato alla finestra del cielo sia orgoglioso dei suoi giovani che continueranno a camminare per le strade del mondo portando la Parola di Dio, perché è quello che lui ci ha insegnato. Sicuramente continuerà a vegliare su di noi e noi lo porteremo nel nostro cuore e nelle nostre preghiere verso Sidney 2008.

1 COMMENT

  1. La folla di Marienfeld
    A testimonianza che eravamo davvero tanti a Marienfeld, vorrei proporre una bella @Lhttp://redacon.radionova.it/leggi_news.php?id=1296&origin=H&ogg=notizie@=foto aerea#L della spianata, la più bella che ho trovato finora, tratta direttamente da un giornale tedesco speditoci proprio in questi giorni dalle famiglie che ci hanno ospitato in Germania.

    Francesco De Mola