Home Cronaca “La stagione dei diritti e dei doveri e i cittadini stranieri”

“La stagione dei diritti e dei doveri e i cittadini stranieri”

1
0

Nei giorni scorsi mi è pervenuto, preceduto da una diffusione a mezzo stampa, il testo dell’ordine del giorno presentato dal dott. Marco Costa, consigliere comunale ed assessore del comune di Busana.
Siccome considero tale odg, in quanto firmato dall’interessato, un atto pubblico condiviso dal tutta la giunta (nessuna smentita od opinione diversa è pervenuta: se arriva ben venga), esprimo alcune considerazioni di carattere formale - ma neanche troppo.

Ma il dott. Costa, assessore comunale, conosce la costituzione? L’art. 45 (rapporti economici), titolo terzo, da lui citato, parla del riconoscimento della funzione sociale della cooperazione e della tutela dell’artigianato, ma non trovo nella Costituzione italiana le affermazione a sostegno del diritto al voto da lui fatte nell’ordine del giorno presentato.
Nel merito ritengo che quanto da lui proposto sia insufficiente e sia una scorciatoia conservatrice per nascondere i veri problemi che vanno affrontati e risolti dal Parlamento, unico organo predisposto a tale atto.

Operiamo tuttavia per il bene comune sia del nostro paese che dei cittadini stranieri se quando parliamo di immigrazione affrontiamo anche il problema dei diritti e dei doveri, pilastro della nostra Costituzione. Questo è il vero viatico verso il diritto al voto.
Da un assessore comunale bisogna pretendere correttezza istituzionale e non possono essere accettate scorciatoie ideologiche. Perché in questo modo non si fa il bene dei cittadini stranieri - tanti - che chiedono rispetto e sanno dare rispetto sia alle differenti religioni e culture che alle istituzioni.
E' in questa direzione che bisogna lavorare, se assieme conveniamo che i popoli avranno, anche se noi non lo volessimo, il diritto a non avere frontiere quando si parla diritto al lavoro e al pane.
Questa è la strada da percorrere, se è vero (com’è vero) che i forti avranno sempre di piu bisogno dei deboli.
Solo in un quadro di accettazione e di rispetto delle diverse culture e religioni si regola un fenomeno epocale di spostamento di popolazioni verso le aree più ricche del globo.

Diversamente dal dott. Costa penso che sarebbe opportuno proporre su un tema così delicato un confronto in un Consiglio comunale aperto a tutti, affinché tanti possano dire la loro. Ma purtroppo la politica la si fa a colpi di mozioni, di interpellanze e di ordini del giorno. Quando invece c’è bisogno di discutere e far discutere la gente e la comunità.
Spetta alla maggioranza decidere cosa fare di un tema così importante ...
Su una questione convengo con l’assessore Costa: non possiamo accettare che un cittadino straniero non possa partecipare alla vita civile della comunità quando contribuisce a quella economica. Ma se così è, di questo dobbiamo discutere e sarebbe sbagliato se pensassimo - a fronte di una forte immigrazione verso la montagna di cittadini extracomunitari anche con nuclei famigliari - che tutto si regoli da solo, senza strumenti concordati.
Insomma, dott. Costa, è più importante - se è questa la direzione di marcia - dare il diritto al voto a cittadini stranieri con più di tre anni nel Consiglio comunale di Busana o creare per via istituzionale e far funzionare una consulta ben organizzata dei cittadini stranieri nei comuni del nostro crinale?
Qualora però la sua posizione, che io continuo a considerare di stampo conservatrice, dovesse risultare inamovibile, le assicuro tutta la mia contrarietà, sia politica che istituzionale.

(Marino Friggeri, consigliere comunale di minoranza di Busana)