Home Cronaca La Giunta di Castelnovo replica alle critiche “edilizie” della Lista civica

La Giunta di Castelnovo replica alle critiche “edilizie” della Lista civica

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Non si fa attendere la risposta della Giunta comunale castelnovese al "dossier edilizio" presentato giorni fa in conferenza stampa dal gruppo di minoranza di centrodestra "Lista civica per Castelnovo Monti".
Un documento bollato dalla maggioranza come "intimidatorio e strumentale, un attacco al sindaco Marconi e all'Amministrazione comunale. Non avendo argomenti politico-amministrativi su cui richiamare l’attenzione dei cittadini, di fronte all'attuazione del programma e alla realizzazione di importanti opere pubbliche, la lista civica ed il suo prode capogruppo cercano di intimidire con attacchi personali e strumentali il sindaco e la struttura comunale".

Circa la rotonda di S. Pancrazio (questa per la verità non toccata dalle ultime critiche della "Civica"; a questo ha pensato invece la Lega Nord con un proprio volantino distribuito in paese in questi giorni) gli amministratori parlano di "pesante sconfitta subita dalla minoranza: cosa decretata dalla stragrande maggioranza dei cittadini".

Sugli altri punti (lo ricordiamo: gli iter burocratici riguardanti Montecastagneto, l'ex asilo e la palazzina in costruzione all'angolo tra via Roma e via Boschi) questa la versione fornita dalla Giunta.

Punto 1: "Su due delle tre questioni urbanistiche ed edilizie il capogruppo Casoli conosce molto bene gli atti e le responsabilità tecniche e politiche, come ha dichiarato anche in conferenza dei capigruppo consiliari. Sulla vicenda di Montecastagneto se l’Amministrazione comunale avesse voluto coprire un errore tecnico non avrebbe certamente annullato il permesso di costruire; annullamento che è stato confermato dalla prima sentenza del Tar di Parma, non essendo stata concessa la sospensiva dell’atto".

Punto 2: "Sul vecchio asilo: il sindaco non era più presidente della commissione edilizia, l’errore tecnico è stato evidente e comunque anche in quel caso è stato annullato il permesso di costruire".

Punto 3: "Il capogruppo Casoli dovrebbe essere il primo a sapere, ricordando sue recenti iniziative in occasione della approvazione del Psc (Piano strutturale comunale, ex Piano regolatore generale), che questa Amministrazione, come quella che l’ha preceduta, tiene in esclusiva considerazione esigenze di corretta pianificazione urbanistica e territoriale, esigenze che per definizione prescindono da valutazioni di carattere personale e non ne sono influenzate, in alcun senso. La variante urbanistica che ha interessato l’area posta all’incrocio tra via Boschi e via Roma è stata approvata nel 2000 dal Consiglio comunale all’unanimità, anche dai consiglieri che sedevano sugli stessi banchi dove ora siedono, sentendosi evidentemente dotati di maggiore lungimiranza e acume politico, il capogruppo Casoli e i suoi colleghi della lista civica. In quella sede (tra l’altro, all’epoca, il vicesindaco Marconi non rivestiva l'incarico di assessore all’urbanistica) venne assunta la decisione di pianificazione, alla quale, successivamente, l’ufficio ha dato puntuale applicazione anche sulla scorta di uno specifico parere legale, a disposizione dei consiglieri".

La Giunta castelnovese prende poi la palla al balzo e riserva qualche parola anche al contenuto del volantino della Lega Nord cui si è fatto dianzi cenno (di cui questo giornale ha riportato un sunto ier l'altro): "Va sottolineata una strana coincidenza. Nello stesso giorno in cui il prode Casoli declara le sue massime, viene distribuito il solito volantino, pieno di ingiurie e farneticazioni, del Signor Davoli, esponente della Lega Nord - che come di consueto verrà inviato dai nostri legali all’attenzione della Procura della Repubblica - in cui con la solita violenza si cerca di intimidire, con scarso successo, i pubblici amministratori".

Chiusa del comunicato: "Non si è ancora terminato di discutere sulla vicenda dell’invio di bossoli a sindaci e forze dell’ordine che ecco ... qualcuno con scarsa responsabilità politica e intellettuale incita i cittadini al disprezzo e all’odio verso gli amministratori degli enti locali".