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Frana di Camporella: la Provincia controlla. Ma ci sono anche altre situazioni critiche

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Le intense precipitazioni di questi giorni stanno impegnando severamente la Provincia in un'opera di monitoraggio delle frane, un fenomeno purtroppo frequente in un territorio - come quello reggiano - nel quale oltre 315 chilometri quadrati sono o sono stati soggetto a dissesto idrogeologico, praticamente un quarto del terreno collinare e montano.

L'ultimo movimento franoso attivatosi in provincia è quello di Camporella di Ramiseto, sulla Sp 15, dove un costone di montagna è scivolato a valle occupando buona parte della sede stradale. "Dopo un sopralluogo con i geologi della Provincia e i tecnici del Servizio territoriale di bacino - spiega l'assessore provinciale alla Protezione civile, Luciano Gobbi - abbiamo iniziato una serie di interventi di drenaggio delle acque superficiali e profonde, in attesa di un consolidamento del movimento franoso. L'intervento decisivo, però, non potrà presumibilmente essere avviato prima della prossima primavera: nel frattempo la strada, grazie alla presenza di una banchina stradale molto ampia, resta comunque aperta al traffico a senso unico alternato, mentre la frana è costantemente monitorata dal nostro personale".
Annuncia l'assessore Luciano Gobbi che "nel frattempo, sono stati finanziati - e in alcuni casi sono già stati avviati - i lavori di sistemazione di diverse frane, per un importo complessivo a carico di Provincia e Regione di circa mezzo milione di euro. Per tutte e quattro si prevede, entro la fine dell'anno, l'ultimazione degli interventi e il ripristino della viabilità".

Le due più importanti sono quella sulla strada provinciale che da Quattro Castella porta a Bergonzano dove, nella parte calanchiva, si è registrato uno smottamento importante della strada in prossimità di una curva. La Regione ha riconosciuto l'urgenza e stanno per partire lavori molto complessi dal punto di vista tecnico proprio per la necessità di dover intervenire su un calanco. L'altra frana è quella che interessa la fondovalle Tresinaro, nei pressi di Onfiano di Carpineti, dove si provvederà a consolidare un intero versante della montagna a ridosso della strada.

Finanziate, in questi casi solo dalla Provincia di Reggio, anche i lavori di sistemazione a Cigarello di Carpineti e a Pilastro di Viano, sulla Sp 63 Albinea-Regnano-Casina, dove nei pressi del bivio per San Pietro di Querciola si circola a senso alternato. "A Costa di Cigarello - spiega sempre l'assessore Gobbi - una vecchia frana si è rimessa in movimento a valle della strada, inghiottendo metà carreggiata. Anche in questo caso serve un intervento profondo, con la costruzione di una massicciata che contenga la strada". Sempre dalla Regione sono poi stati stanziati 100.000 euro a favore del Comune, per la frana attivatasi lo scorso anno a Canossa. "Il Comune sta quindi intervenendo a valle, con una regimazione delle acque superficiali, mentre la Provincia ha già provveduto a consolidare a monte la strada provinciale Canossa-Rossena con un intervento molto importante che ha previsto palificazioni profonde e una massicciata di contenimento", continua l'assessore alla Protezione civile.

Sempre monitorata anche la frana più estesa non solo in provincia, ma anche in regione, quella del Muraglione di Baiso, sulla quale la Regione ha già speso oltre 3 milioni di euro: "I lavori stanno proseguendo celermente e dovrebbero concludersi prima del previsto, oltre ai drenaggi superficiali compiuti prima dello scorso inverno, che sono serviti a fermare il movimento franoso e a impedire l'infiltrazione delle acque, sono stati scavati pozzi per il drenaggio delle acque profonde, che sono quelle più pericolose, e si stanno realizzando briglie di contenimento in cemento armato con palificazioni molto profonde", conclude Gobbi.