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Servizio civile volontario nella nostra Provincia: i dati

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E' tempo di bilanci per il servizio civile volontario reggiano. Ad un anno di distanza dalla costituzione del Coordinamento provinciale degli enti di servizio civile della Provincia (Copresc), ieri mattina in Consiglio Provinciale si è tenuto un incontro pubblico per fare il punto della situazione, alla presenza del direttore generale dell'Ufficio Servizio civile, Roberto Giovanni Marino, in rappresentanza del ministro Carlo Giovanardi, trattenuto a Roma dai lavori della direzione nazionale dell'Udc. Nell'occasione, sono stati presentati anche i dati relativi ai progetti presentati in provincia di Reggio il 22 settembre scorso, giorno di scadenza del bando nazionale. Ben 52 i progetti presentati in grado di impegnare ben 293 giovani: di Arci (45 volontari), Associazione delle Pubbliche assistenze (37), Caritas (29), Comune di Reggio Emilia (27) e Ausl (20), i progetti più 'corposi', mentre i settori di intervento - oltre all'assistenza e all'educazione-promozione, che restano quelli più frequenti - si estendono anche alla protezione civile e alla tutela dell'ambiente e del patrimonio artistico-culturale. Previsto anche l'impiego di volontari all'estero per progetti in Albania, Kosovo e Madagascar. Ora si attende la risposta del Ministero che purtroppo - a causa dei tagli previsti anche dalla Finanziaria - non sarà probabilmente in grado di finanziare tutti i progetti.
L'incontro, presieduto da Marcello Stecco, presidente Copresc e assessore alla Solidarietà della Provincia, è stato aperto dalla presidente della Provincia, Sonia Masini, che ha sottolineato "l'importanza del volontariato specialmente in una società, come quella attuale, che deve ritrovare spirito di comunità abbandonando gli individualismi". "Oggi purtroppo è sempre più difficile che i giovani si avvicinino all'impegno civile a favore degli altri, che partecipino a progetti comuni, rischiano al contrario di prevalere chiusure e paure - ha aggiunto - Partecipazione e volontariato sono sinonimi di democrazia, non possono e non devono mai venire meno. Oggi siamo qui anche per ricordare questo e per studiare le azioni che permettano anche in futuro alla nostra provincia di continuare ad esprimere un livello di solidarietà e di partecipazione non comune". "Ma ho anche il dovere istituzionale - ha aggiunto la presidente Masini - di ricordare al Governo, in questo periodo di ulteriori tagli finanziari agli Enti locali, che le comunità vanno ascoltate e che questo Paese, e i giovani in particolare, hanno bisogno di fiducia. Fiducia e rispetto che anche noi, Province e Comuni, pretendiamo, perché stiamo davvero facendo i salti mortali per tagliare le spese e garantire i servizi ai cittadini, e ci sentiamo colpiti dalle continue polemiche pretestuose su sprechi che, qui da noi, non esistono".
"Avvertiamo la sensazione che tanti giovani comincino a rendersi conto dell'importanza di questa opportunità – ha detto Marcello Stecco, assessore alla Solidarietà e presidente del Copresc – favorita da un contesto di forte instabilità occupazionale e di disorientamento che porta i ragazzi a cercare stimoli, esperienze ed anche professionalità in questi campi. Il servizio civile volontario è uno strumento a disposizione degli Enti pubblici e privati impegnati nella gestione dei servizi socio-educativi, sanitari ed assistenziali". L'assessore alla Solidarietà ha poi sottolineato come la Regione Emilia-Romagna e la Provincia di Reggio Emilia abbiano "dimostrato con i fatti la volontà politica di investire nel servizio civile volontario". "Non altrettanto – ha aggiunto - si può dire delle responsabilità di governo, verso le quali confermiamo con forza due priorità: maggiori risorse economiche per dare risposte alle tante domande inevase e la necessità di uno snellimento delle procedure per l'accreditamento al sistema nazionale, criticità che rappresenta sempre più un ostacolo insormontabile per molti enti".
Secondo il direttore generale dell'Ufficio Servizio civile del Ministero, Roberto Giovanni Marino, "le ragioni del successo del servizio civile volontario sono legate alle risposte dei ragazzi e degli Enti". "Il servizio civile volontario si avvia a sostituire l'obiezione di coscienza. Legato a questi numeri c'è però anche un problema di risorse, che devono essere meglio distribuite e la cui gestione non può essere lasciata al solo Ufficio nazionale del Servizio civile" ha aggiunto Marino annunciando che "anche per avvicinare il livello delle decisioni al territorio e per consentire appunto una migliore allocazione delle risorse, dal primo gennaio 2006 passeranno alle Regioni le competenze su una larga parte del servizio civile".