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Aggiornamento sulle ipotesi di sistemazione della 63

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Un importante e partecipato incontro tecnico nei giorni scorsi presso il Centro culturale polivalente di Castelnovo. Il tema era il progetto della nuova statale 63, già presentato pubblicamente nello scorso mese di agosto dalla Provincia. Ma si è discusso anche dei primi progetti previsti per la cosiddetta “area gialla”, ovvero di più rapidi collegamenti tra la nuova arteria e i comuni decentrati; in particolare, in questa fase l’attenzione è rivolta a come “avvicinare” alla statale Ligonchio.

All’incontro erano presenti amministratori di tutti il distretto montano, con i sindaci di Castelnovo, Villa Minozzo, Ramiseto, Carpineti, Toano, Collagna, Ligonchio, Busana e Vetto. Il sindaco di Villa Felicino Magnani ha anche rappresentato la Comunità montana, in qualità di vicepresidente. Presente anche l’assessore provinciale Claudio Ferrari, che, con la collaborazione dei tecnici, ha illustrato il progetto del nuovo tracciato della statale da Castelnovo a Collagna. L’evento, dopo la presentazione estiva, aveva lo scopo di coinvolgere nella discussione sul principale asse per la montagna le associazioni di categoria, presenti praticamente al completo, con rappresentanti di Cna, Cia, Cupla, Confesercenti, Confcommercio, Cgil, Cisl, Uil, Gruppo Imprese Reggiane, Coldiretti, Legacoop.

Il progetto prevede radicali innovazioni del tracciato tra Castelnovo e Collagna: una variante che da Tavernelle, subito dopo Castelnovo, prosegua a quote più basse vicino a Costa de' Grassi, Talada e Cà Ferrari, per poi compiere una curva e risalire allo Sparavalle nei pressi dell’attuale incrocio per Ramiseto. Da qui poi sono previste due rettifiche che passerebbero più in basso rispetto agli abitati di Nismozza ed Aquabona con due viadotti. “Si tratta – spiega il sindaco di Castelnovo, Gian Luca Marconi - di un progetto concreto e realizzabile, del costo complessivo di circa 55 milioni di euro, ma eseguibile per stralci. Un progetto su cui sono stati già fatti studi sull’impatto ambientale e sulle caratteristiche idrogeologiche del terreno”.

A seguire sono state poi presentate le prime ipotesi progettuali di nuovi collegamenti con Ligonchio: una verso il Pianello, con una nuova, netta razionalizzazione dal fondovalle a Cerrè Sologno, e ulteriori rettifiche da qui a Ligonchio. Una seconda riguarda il collegamento a Busana: qui non sembrano possibili grossi interventi nel tratto Ligonchio-Giarola, ma da qui per risalire alla 63 l’ipotesi è una nuova strada di 2 km e mezzo, che si ricollegherebbe alla 63 tra Acquabona e Collagna, ed una seconda strada che porti a Busana anche qui con un tracciato rivisto: tutti tratti che sarebbero percorribili a 70 km/h di media, mentre per la nuova statale la media sarebbe di 90 km/h. “I tratti di collegamento verso Ligonchio – prosegue Marconi - sarebbero di competenza della Provincia: è chiaro che i progetti presuppongono la nuova 63 ma l’assessore Ferrari ha affermato che la Provincia potrebbe già mettere in programma di realizzare questi tratti nelle prossime 5 - 6 annualità anticipando l’Anas.

Nel corso dell’incontro è stato anche annunciato che queste ipotesi saranno approfondite e ridiscusse all’inizio del prossimo anno, quando saranno anche presentate nuove ipotesi di collegamento verso Villa Minozzo e Ramiseto. Il dibattito è stato vivace, ci sono state osservazioni ma in linea di massima è stato apprezzato il lavoro della Provincia e la volontà di condividere il percorso progettuale con le associazioni”. Alcune fasi del dibattito hanno anche riguardato il tratto tra Castelnovo e Reggio: sul completamento della Bocco-Canala ancora non arriva alcuna novità, mentre la Provincia si è detta disponibile ad anticipare, se Anas concorderà, i primi fondi per avviare la variante di Puianello. “Per il tratto del Ponte Rosso – conclude Marconi - la Provincia potrebbe collaborare ad un approfondimento progettuale su un intervento che migliori l’accesso a Castelnovo e possa nel contempo rappresentare il primo stralcio della variante Croce-Tavernelle per superare l’abitato di Castelnovo, di cui il paese ha sempre più bisogno”.