Home Cronaca Pignedoli infuriata contro la proposta di sopprimere le Comunità Montane

Pignedoli infuriata contro la proposta di sopprimere le Comunità Montane

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In una nota stampa diffusa di oggi la presidente della nostra Comunità Montana, Leana Pignedoli, sfoga la sua rabbia contro la proposta lanciata da un sottosegretario del Governo, non smentita, di abolire tali enti di secondo grado per ragioni finanziarie.
Intanto, estendendo l’invito ai sindaci del territorio, la stessa si prepara ad andare a Roma, giovedì prossimo 27 ottobre, per partecipare alla grande manifestazione, promossa dall’UNCEM nel cinema Capranica, per "protestare contro l’ennesimo blitz di un Governo ormai allo sbando, per il quale il merito e il metodo delle proposte non contano più nulla: l’importante è tentare ogni mezzo per salvarsi da un naufragio ormai inevitabile".

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La tracotanza e la superficialità di questo Governo hanno raggiunto ormai livelli di indecenza!! Dopo un terzo di secolo in cui le Comunità Montane hanno svolto un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei territori montani, salvaguardandone l’identità, e dopo che nel 2002, in cui si è celebrato l’Anno Internazionale delle Montagne, tutte le istituzioni hanno riconosciuto tale ruolo, dal cappello a cilindro del Governo/prestigiatore esce una proposta di soppressione delle Comunità che dovrebbe essere inserita in un maxi–emendamento alla legge finanziaria, su cui probabilmente lo stesso Governo sarà costretto a porre la fiducia per avere una approvazione a scatola chiusa.

C’è davvero da chiedersi se viviamo in un paese normale, dove le riforme istituzionali almeno si discutono!

La Pignedoli richiama anche quanto affermato da Enrico Borghi, presidente dell’UNCEM, circa i costi delle Comunità Montane, denunciando quelle che definisce le "bugie istituzionali" del sottosegretario Silvano Moffa: "I dati del Ministero dell’Interno dicono che i finanziamenti di parte corrente alle Comunità Montane sono pari a 170 milioni di euro (Moffa aveva parlato di cifre tra 800 e 1600 milioni!), quindi contano il 10% rispetto agli investimenti che attivano, mentre in tutti gli altri enti locali la spesa corrente incide intorno al 50%".

Che poi il consigliere regionale Filippi ritenga inutili enti come le Province (che non sono enti di secondo grado!), le Comunità Montane, le Unioni e le Associazioni di Comuni è indice di una mancanza di cultura politica e amministrativa perlomeno preoccupante!”.