Home Cronaca “Finanziaria, i sindaci protestano: ma che ne pensano i loro amministrati?”

“Finanziaria, i sindaci protestano: ma che ne pensano i loro amministrati?”

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Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla protesta dei sindaci della provincia di Reggio Emilia, che sono scesi in piazza contro la legge finanziaria proposta dal governo e in primis dal ministro Tremonti.
Io credo che a tutti, maggioranza e opposizione, sia concesso di poter protestare con tutti i mezzi necessari e democratici previsti dalla Costituzione.
Appare pero assurdo che i sindaci scelgano di protestare senza prima aver consultato la cittadinanza del loro comune e poi passare alla discussione nei rispettivi Consigli comunali.
Quando un’azienda va male e si presume che a consuntivo le uscite possano superare le entrate il compito del consiglio d’amministrazione è quello di discutere negli organismi statutari il problema, attuando poi tutte le misure atte a gestire la situazione per portare a superamento lo stato d’incertezza o di crisi esistente o prevista.
Ebbene a questa regola sembra che non siano molto abituati gli amministratori pubblici reggiani. Cosa potrebbe avvenire se – l’esempio serve solo a chiarire l’anomalia istituzionale – le maggiori rappresentanze sindacali e sociali del Paese, anziché motivare con il consenso dei rappresentati il dissenso o l’antagonismo sociale e politico, si limitassero a ritenere che basti mandare i dirigenti delle organizzazioni a protestare in una pubblica piazza?

Alla presidente della Comunità Montana, che ha scelto la strada della denuncia a mezzo stampa, ritengo si debba porre una serie di domande. Nell’ordine: quali sono gli elementi, economici e finanziari, che la portano dichiarare che la situazione è disastrosa a tal punto di pregiudicare l’attività della Comunità medesima? E’ proprio convinta che nei piccoli comuni e nell’ente che presiede esistano solo difficoltà e non anche sprechi, inefficienze organizzative, costi della non qualità sparsi qua e là? E’ vero o no che i trasferimenti regionali nel 2004 sono stati pari a 8,34 € per ogni abitante della Comunità e quelli statali sono stati pari a 18,03 € per abitante? E’ vero che i dipendenti dell’ente sono 14 (lascio a lei conteggiare gli assessori dell’ente comunitario)?

Io credo che sia necessario rompere lo schema ideologico che attraversa tutti i partiti e anche le forze istituzionali e che ritiene che il settore pubblico sia immune dalle verifiche sia di ordine contabile che di carattere organizzativo che abbiano, accanto all’applicazione della scelta federale dell’autonomia impositiva, la rigorosa attuazione del concetto della produttività e dell’efficienza del servizio pubblico a favore della cittadinanza.
Per questa ragione ritengo si debba chiedere che la questione venga discussa rapidamente da un Consiglio comunitario che abbia il compito di verificare attentamente ed in modo circostanziato gli effetti della legge finanziaria sulle scelte e sulla vita dell’ente e dei comuni della Comunità, accompagnato da una serie di interventi che abbiano lo scopo di fare fronte con un piano straordinario alla situazione.
Sarebbe troppo comodo decidere che il tutto si chiude con la proposta di un ordine del giorno a cui già tempo fa tale consesso venne chiamato a pronunciarsi, con una grossa defezione nelle file della maggioranza.
Questa affermazioni ritengo siano significative del come deve essere intesa la cosa pubblica e dell’importanza che bisogna assegnare alla funzione della Comunita montana.

Per questa ragione trovo insensate le affermazioni del consigliere regionale di Forza Italia Fabio Filippi, secondo le quali le comunità montane sono solo dei costi e pertanto enti inutili. E’ un’affermazione grave che non può accettata e che va respinta. Le comunità montane non sono enti inutili, sono organismi alla pari dei comuni, da fare funzionare, meglio di quanto funzionano attualmente. Pensi il consigliere a dare la caccia agli sprechi e alle inefficienze della Regione Emilia-Romagna. Ognuno faccia il suo mestiere e cerchi di occuparsi al meglio delle competenze istituzionali assegnate. La Comunità Montana è costituita da un gruppo di opposizione che sa fare il suo dovere.

(Marino Friggeri, consigliere Udc in Comunità Montana)