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Lettera / 187: prima o poi Telecom risponde …

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Prima (e mi dispiace dire “prima”, perché significa che sono all’”ultima” spiaggia, come si usa dire) di rivolgermi a qualche consigliere regionale o parlamentare che voglia presentare un’interrogazione di senso compiuto, chiedo aiuto agli organi di informazione.
Mi affido totalmente alla stampa, con la fiducia del bambino in un qualche Dio che punisca i cattivi, e in special modo la Telecom, e in specialissimo modo il suo servizio clienti, ovvero il 187.
Diceva qualcuno: una risata ci seppellirà!
Mi spiace: alla faccia d’ogni teoria filosofica rispondo: una telefonata ci seppellirà!

Accade che nel pomeriggio del 5 dicembre, sul telefono di casa arriva un messaggio preregistrato che dice: “per attivare il servizio chiami il numero ... ”. Mio figlio sedicenne, incautamente, chiama il suddetto numero, e correttamente digita – come gli viene richiesto dalla solita voce di androide preregistrata – il numero di casa.
Niente di male, pensa l’incauto, sennonché il padre, che notoriamente è un noioso curioso, si chiede: ma quale servizio abbiamo attivato?
Capisco che nessuno dovrebbe porsi interrogativi così inquietanti, ma davvero è più forte di me.
Chiamo allora per ben cinque volte il 187, e per quattro volte, al sesto minuto, riattacco, perché ho la minestrina da cuocere e un po’ di cotto e insalata da mettere in tavola, come si conviene a una dieta serale.
Dopo la minestrina, il cotto, l’insalata, mi concedo due fette di sacher torte e due grappe e sono pronto a chiamare per la sesta volta. Penso di avere energie d’avanzo: incauto pure io!

La telefonata dura quasi 13 minuti, non vengo a capo di niente, passo da un messaggio preregistrato all’altro, parlo con due incaute donne che seppellisco d’improperi e poi mi metto a scrivere questa esperienza per non esplodere nel letto.
Procedo con ordine. Tralascio i messaggi di benvenuto, le preghiere di rimanere all’ascolto, la pubblicità di ogni Alice in qualsiasi forma (ADSL, ADSL satellitare, Alice sottosale o sottolio) e vengo al dunque.

Mi si informa: “La sua chiamata sarà servita in almeno 4 minuti”. A parte il fatto che non capisco il termine “servita”, vado avanti.
“Non c’è male”, penso, ma poi ragiono: come sarebbe a dire in almeno quattro minuti? Non mi ha detto “al massimo”, ma mi ha detto in “almeno”. Il che significa, il altri termini, che di fronte a me c’è un’eternità vissuta con una cornetta all’orecchio.

Ma pazienza. Dopo un’altra infilata di pubblicità di servizi arriviamo al dunque. “La preghiamo di attendere”, dice la voce aliena. E chi ti lascia, mia pulzella?
Ma la signorina finta come i miei capelli aggiunge: “Effettivamente c’è molto traffico”.
Giuro: dice proprio “effettivamente”, aggiungendo “c’è molto traffico”.
Ma io ho forse chiesto se c’era molto traffico? Me lo domando con un velo d’angoscia, che però si smarrisce di fronte al seguito, del tutto testuale: “Gli operatori sono impegnati. Abbiamo ragione di ritenere che il primo operatore libero risponderà. Grazie”.

Sono alla risata, all’iperbole della risata, e poi allo sconforto. Che significa, “Abbiamo ragione di ritenere”? Vuol dire che non ne siete sicuri? Ditemi, per l’amordiddio! Ditemi che sapete qualcosa di più, sennò preferisco l’oroscopo!
E penso: ritengono che il primo operatore libero risponderà. E mi chiedo: “e se è libero e non mi risponde (perché questa è l’insondata possibilità, visto che il loro è solo un presumere, non una certezza), che diavolo farà questo operatore?” Girerà libero nella notte a far del male a qualcuno? Andrà in vacanza? Si ammalerà di influenza aviaria in un colloquio con i suoi dirigenti?
Accidenti, sono davvero preoccupato per l’operatore. Cosa diavolo farà, una volta che sarà libero e dovrà decidere se rispondermi o no?

All’ottavo minuto di attesa, con una voglia di distruggere tutti i CD di Frank Sinatra (“the voice” canta maestosamente nella cornetta mentre io mi mangio le unghie), sono contattato da un umano. Una voce vera, capite? Sono stordito, eppure riesco a dire che vorrei chiarimenti sul servizio…..
Non faccio in tempo a concludere che mi arriva un siderale “Attenda, prego”, e di nuovo finisco in pasto all’aliena: “Benvenuto nel servizio automatico….”
Mi chiede di digitare il mio numero di casa. Ormai potrebbe chiedermi qualunque cosa. Lo digito e mi dice che non è corretto. Lo ridigito e mi dice di nuovo che non è corretto, per cui, spiacente, mi saluta.
Eppure ero certo di ricordare il numero telefonico che mi porto dietro da quando ero bambino e lo carezzavo dolcemente ogni sera per farlo addormentare.
La Telecom, madre snaturata, non lo riconosce. Io, in compenso, non so che servizio ho attivato.
Ho impiegato un’ora per capire che non so nemmeno il mio numero di casa.

Chiedo aiuto agli organi di informazione. Mi affido a loro e, se ne trovo il capo, a un avvocato che spelli la Telecom pelo per pelo, eurocent per eurocent, numero verde per numero verde.
Purtroppo devo aspettare ad adire le vie legali. Mi hanno detto che la mia chiamata “sarà servita in almeno quattro minuti”. Non c’è niente di meno definitivo di un “almeno”, e sono passate solo 12 ore. Sono costretto ad attendere in eterno.
Chi sa mi aiuti. E chi sa parli, se ci riesce!

(Gino Belli)

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La lettera, come si suol dire, giunge come il cacio sui maccheroni. Anche noi abbiamo fatto un'esperienza simile (solo un po' più corta nonostante non ci fosse nulla sul fornello) non più tardi di due giorni fa.
Inutile girarci attorno. Servono molto meno di "almeno" 4 minuti per rendersi conto che un servizio così concepito non serve a nulla e nessuno.
Ci auguriamo, insieme al gentile lettore, che qualcuno ci faccia un pensiero sopra. Siamo anche sotto Natale, accipicchia ...
(g.d.)

1 COMMENT

  1. Solidarizzo….
    Piena solidarietà da parte mia. Ho avuto esperienze simili, sia come privato che per l’azienda per la quale lavoro. Proprio con questa, abbiamo un guasto che si protrae da ben QUATTRO ANNI, senza che la Telecom sia riuscita a venirne a capo. Però… a chiamare per le offerte telefoniche sono molto bravi, riescono a disturbarti almeno una volta al giorno con offerte strepitose che ti fanno risparmiare sempre di più. Ho un solo desiderio: VOGLIO PAGARE TANTO, non voglio risparmiare… ma quando ho bisogno fatemi parlare con un umano che mi spieghi cosa cavolo sta succedendo…

    (Nicola)