Home Cultura Consigli d’autore per i vostri bigliettini di Natale

Consigli d’autore per i vostri bigliettini di Natale

13
1

La neve che cade, le luci che si accendono, i depliant dei centri commerciali: comincia il rito, si avvicina il Natale. Ed ecco che tutti noi ci travestiamo da Babbi Natale con carta di credito e senza contanti, montiamo le catene sulle nostre slitte con air bag, impugniamo i post-it a mo di letterine e ci buttiamo nello shopping. Pensiamo ai nostri cari, ai capi ufficio da conquistare, a chi ci è talmente lontano da dover ricorrere ai pacchi postali, a chi ci è vicino ma non vediamo mai. Per tutti, regali, regali, regali! Pacchi e contropacchi, nastri e fiocchi glitterati, ceste di vimini e palline di cristallo, auguri, auguri, auguri a tutti!
Auguri, qui sta il problema: c’è chi ama stringere mani, baciare guance e vedere il suo fiato condensarsi nel pronunciare la fatidica frase. E c’è chi preferisce scrivere bigliettini. Una mia cara amica appartiene a questa seconda categoria, e proprio ieri mi ha fatto una richiesta che in un primo momento mi ha trovato spiazzato:

“Siccome devo scrivere un biglietto natalizio a una persona speciale, non è che per caso avresti una poesia, una bella frase, qualcosa che colpisca, da suggerirmi?”

Bella richiesta, ma io che ne so dei gusti di quella persona, di che cosa le piaccia sentirsi dire?! Però la questione era interessante. Ho pensato: chissà in quanti si trovano ora nella stessa situazione, in quanti vorrebbero scrivere gli auguri più belli del mondo ma non riescono a trovare le parole, il coraggio, la musica, o semplicemente il poeta giusto a cui chiedere prestiti?

Come prima cosa, consiglierei a tutti i golosi una semplice avvertenza: non gettate le carte dei Baci Perugina una volta ingeriti, perché queste contengono messaggini sublimi! E colti!
A chi frequenta scuole, stazioni, sale d’aspetto e pubbliche latrine, suggerirei di non disdegnare i graffiti sui muri, quelle frasi abusive che sanno molto di inchiostro e brufoli, e quindi di vita, sincerità, freschezza.
Per tutti, raccomando le locandine dei film al cinema, con quelle frasi a slogan solitamente poste in alto, prima dei nomi dei protagonisti, molto spesso indissolubilmente legate all’immagine proposta, talvolta più suggestive della pellicola stessa.
Non dimenticatevi poi dei diari delle nostre ragazze, chiedete loro di aprirvi una pagina, oppure concentratevi su alcune canzoni, anche quelle più commerciali, annose e musicalmente rozze, sui dialoghi nei film, su ciò che vi confidano i bambini, sugli slogan incorniciati nelle antiche osterie. Infine, se ancora non avete trovato l’ispirazione o la frase che fa per voi, non vi resta che saccheggiare romanzi e poesie. Procedete con cura, mi raccomando, il materiale è delicato. Prendetevi tutto il tempo necessario, non abbiate fretta, e vedrete che troverete ciò che fa per voi. Troverete qualcosa di personale. La vostra poesia.

“Ma io non ho tempo!”, qualcuno potrebbe obiettare. Ok, caro amico, per questa volta ti lancio un paracadute, ma redimiti: c’è sempre il tempo per una buona lettura! Al mio paracadute lego alcuni suggerimenti, alcuni testi che credo si confaccino agli auguri natalizi. Alcuni pezzi che amo, presi in prestito da pochi, fidati autori, e che proprio per questo voglio donare a chiunque ne abbia la necessità. È quasi Natale, tutti noi siamo più buoni!

Per cominciare, celato sotto le ingannevoli sembianze di una dichiarazione d’amore, ecco a voi un canto alla voglia di vivere senza mai fermarsi, con coraggio e fantasia, un inno alla gioia, alla parte migliore che tutti noi ci portiamo dentro. È un messaggio positivo, certamente natalizio, quello che Nazim Hikmet vuole lanciarci:

Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.

amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.

Se vi sentite estremamente romantici, gustatevi questi versi del poeta turco:

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.

Oppure, se preferite, partecipate al suo sogno:

Ti ho sognata
mi sei apparsa sopra i rami
passando vicino alla luna
tra una nuvola e l'altra
andavi, e io ti seguivo
ti fermavi e io mi fermavo,
mi fermavo, e tu ti fermavi,
mi guardavi e io ti guardavo
ti guardavo e tu mi guardavi
poi tutto è finito.

Salutiamo Nazim Hikmet accogliendo un suo consiglio:

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.

Spostiamoci in Cile, e cerchiamo un po’ di calore. Chiediamolo a Pablo Neruda:

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

(…)quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

A tutto ciò, aggiungiamo la tenerezza parigina di Jacques Prevert:

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.

Se siete ossessivamente innamorati, ancor più del poeta, questi sono i vostri versi:

Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato degli uccelli
Per te
amore mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato dei fiori
Per te
amore mio
Sono andato al mercato dei rottami
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amore mio
Poi sono andato al mercato degli schiavi
E ti ho cercata
Ma senza trovarti
amore mio.

Forse, però, per un biglietto d’auguri sono sufficienti meno parole:

Un'arancia sulla tavola
il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto tu
Dolce presente del presente
Freschezza della notte
Calore della mia vita.

È Natale, tutti noi siamo in vacanza: buttiamoci nella fiesta!

E i bicchieri erano vuoti
e la bottiglia in pezzi
E il letto spalancato
e la porta sprangata
E tutte le stelle di vetro
della bellezza e della gioia
risplendevano nella polvere
della camera spazzata male
Ed io ubriaco morto
ero un fuoco di gioia
e tu ubriaca viva
nuda nelle mie braccia.

Troppo intimismo, qualcuno potrebbe obiettare. E dov’è Gesù bambino? Dove i re Magi, la neve, la fame nel mondo, il focolare, il panettone e lo spumante? Beh, ragazzi, non si può avere tutto! Ognuno fa le sue scelte, io vi ho proposto qualcosa di diverso, e state tranquilli, non ho confuso il Natale con San Valentino.

A dir la verità, trovo il Natale parecchio intimista.

1 COMMENT

  1. Ciao Fede
    I tuoi consigli sono la vera luce del Natale, non quelle appese agli alberi finti o quelle appese alle vie dei paesi, perchè illuminano sull’insensata corsa allo shopping quanto sul genuino desiderio di trovare nell’atmosfera natalizia un pretesto per tirare fuori il nostro lato più intimo, che ci fa dire agli altri “ti voglio bene”. Tu hai saputo trarre dalla letteratura un coraggioso stimolo!
    Beatrice Furgieri