Home Cronaca Comunità Montana: “Perché ci siamo astenuti sull’accordo quadro”

Comunità Montana: “Perché ci siamo astenuti sull’accordo quadro”

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La stampa locale di questi giorni ha dato notizia di un “Accordo quadro per lo sviluppo della montagna reggiana 2005” approvato dal Consiglio comunitario con l’astensione della minoranza, e ne ha altresì riassunto i contenuti. Questo è avvenuto nella seduta consiliare della Comunità Montana tenutasi il 30 novembre u.s., dopo un serrato dibattito che, vista l’importanza dell’argomento, avrebbe potuto essere ancora più articolato se l’abbondante nevicata in atto non avesse consigliato di accelerare i lavori, salvo poi arrivare a doverli comunque sospendere.

C’è stato tuttavia il tempo perché l’astensione della minoranza potesse essere sufficientemente motivata, con un insieme di ragioni che abbiamo esposto in questa come in precedenti circostanze, posto che delle intese istituzionali di programma per lo sviluppo della montagna, e dei connessi accordi quadro di attuazione, si è parlato a più riprese fin dall’anno scorso.
Rispetto all’ultimo documento della Giunta, quello che è stato appunto sottoposto al Consiglio nella serata del 30 novembre mostra alcuni aspetti che meritano di essere ripresi.

Balza innanzitutto agli occhi l’esiguità del fondo destinatoci dalla Regione per l’esercizio 2005, pari ad euro 253.150,00 contro un preventivo di spesa ammontante nel complesso ad euro 3.421.567,00; dunque una cifra ben al di sotto delle aspettative che avevamo coltivato durante tutti i mesi in cui, a livello di Comunità Montana e anche di Comuni, ci siamo confrontati in materia di intesa istituzionale, posto che la stessa rappresenta il nuovo meccanismo di finanziamento regionale a sostegno delle aree montane (secondo la L.R. n. 2/04).

Contavamo infatti su un trasferimento regionale decisamente più consistente, in grado di fungere da stimolo e catalizzatore, sia per mobilitare risorse dal versante privato sia per ridare carica e fiducia all’intera nostra compagine produttiva, che nelle sue molteplici tipologie riteniamo essere il primo anello per la tenuta complessiva ed il rilancio del sistema montagna.
C’è nel contempo da osservare che la stragrande maggioranza dei progetti entrati nell’accordo quadro riguarda la parte pubblica, e questa conclusione non ci sembra essere l’ideale perché, sulla base di quanto appena detto, avremmo preferito che il capitale pubblico andasse soprattutto a sostenere iniziative del mondo imprenditoriale, cui noi guardiamo come il fulcro ed il motore delle opportunità occupazionali, intorno al quale ruota e si sviluppa a sua volta la rete dei servizi.

Non ci ha ad esempio persuaso una spesa di 448.000,00 euro, distribuita su un triennio, e destinata al progetto “Comuni innovativi”; vuoi perché l’obiettivo che si propone, al di là della sua validità tecnica, non ci sembra avere carattere prioritario (anche in rapporto ad un costo tutt’altro che irrilevante), vuoi perché a nostro avviso almeno una parte del progetto poteva essere gestita dai nostri Comuni, raccordati tra loro e con il tramite della Comunità Montana, creando occasioni di lavoro sul posto anziché demandare il tutto ad una ditta esterna.

Così come ci lascia fortemente perplessi l’intervento rivolto al teatro Bismantova di Castelnovo ne' Monti. L’elenco delle nostre riserve non termina qui, ma, nondimeno, se fossimo stati chiamati a pronunciarci sui singoli progetti, alcuni di questi avrebbero senz’altro trovato anche il nostro consenso, a riprova che non partivamo da posizioni preconcette, perché deve sempre guidarci l’interesse del nostro territorio, ma è stato l’impianto generale della proposta formulata dalla Giunta (peraltro anticipata da dichiarazioni a nostro giudizio un po’ troppo autocelebrative) che non ci ha convinto facendoci optare per l’astensione, che tuttavia vorremmo fosse considerata costruttiva, dal momento che non verrà certamente meno il nostro impegno per far sì che nella prossima fase possa realizzarsi, in tema di accordi quadro, quanto auspicavamo avesse a succedere per il nostro comprensorio già nella corrente annata.

L’accordo prevede l’attivazione nell’anno 2005 di n. 17 progetti, del costo complessivo di € 3.421.567,95.
Regione E.R.: € 253.150,00;
Provincia RE: € 763.000,00;
Comunità Montana RE: € 481.690,00;
Comuni: € 894.200,95;
Camera Commercio I.A.A. RE: € 340.000,00;
G.A.L. Antico Frignano e Appennino Reggiano: € 61.000,00
Privati e altri: € 628.527,00.

(I consiglieri di minoranza Riccardo Bigoi, Paolo Bolognesi, Marino Friggeri, Marcello Malagoli e Giuseppe Moncignoli)