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Villa Minozzo, partiti patiti del potere

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Quando tutto sembrava essere pronto per le primarie dell’Unione, un atto di democrazia dovuto e sentito, le forze politiche dell’attuale maggioranza hanno preferito rinchiudersi in facili e prevedibili accordi per evitare queste ultime.

Credo sia un atto doveroso nei confronti di coloro che in questi mesi hanno creduto in questa possibilità.
E’ fondamentale tener conto del confronto delle opinioni, ma questo si presenta difficoltoso quando le persone salgono al potere tentano di conservarlo per sempre.

La mia speranza è che chi in questo momento sta tramando fantomatici giochini e compromessi politici si possa rendere conto che la cosa pubblica villaminozzese ha bisogno di forze nuove e di respirare aria diversa.

Locke afferma che gli uomini sono perfettamente liberi ed eguali, nessuna differenza sociale impone gerarchie o doveri derivanti dalla subordinazione dell’uomo all’uomo.

Coloro che hanno sventolato in questi mesi le ipotesi primarie, le due compagini di maggioranza Ds e Margherita, hanno avuto un’inversione di tendenza imponendo il loro potere politico–partitico per non attuarle e per far sedere sulle poltrone del Consiglio comunale i soliti noti.

I Ds affermano giustamente di volere legare il loro nome al primo cittadino di Villa Minozzo mentre la Margherita, se ancora esiste (esiste solo in forma di Massoneria), voleva un sindaco di Villa, sosteneva le primarie, ora si accontenta di un vicesindaco e di un uomo fidato magari con delega ai lavori pubblici tale da continuare l’opera intrapresa in questa legislatura.

A livello politico stiamo facendo un grosso passo indietro, Giolitti si adoperava per la creazione di maggioranze larghe e nel 2006 si lavora per una solidificazione del potere.

Ricordo ai democristiani che Dossetti intendeva il partito non come macchina del potere ma come strumento di aggregazione e di scelte della classe dirigente su base ampia.

Nella biografia di Zaccagnini si legge di quest’ultimo come uomo di carisma specie nei confronti dei giovani, e la gente comune accompagnò il suo nome con l’aggettivo di “onesto”, per dire del suo assoluto distacco dal potere e del suo modo di fare politica come disinteressato servizio.

Tra coloro che volevano partecipare alle primarie tali requisiti esistevano.

Ma l’arroganza e la presunzione delle forze politiche hanno fatto sì che non cambiasse nulla nel panorama politico locale.

(Alberto Corsi, ex assessore comunale, candidato alle primarie mai effettuate)

2 COMMENTS

  1. Solidarietà alle affermazioni
    Non conosco di persona il signor Corsi ma ho letto alcuni interventi.
    Esprimo la mia stima nei suoi confronti e concordo su quanto denunciato. Il sistema politico della montagna predica bene ma razzola male. Speriamo che prima o poi gli elettori aprano effettivamente gli occhi. Complimenti ancora per quanto affermato.

    (Fabio Leoncelli)

  2. Anche il re trasferiva il potere ai figli (maschi)
    Chi si candida a sindaco a Villaminozzo è ex persidente del Parco del Gigante, liquidatore del parco medesimo, vice sindaco a Villamonozzo, presidente o amministratore unico di una società il cui socio è la Comunita Montana e poi….. dovrebbe bastare !!!
    Se la montagna ha bisogno anziché di rinnovarsi nelle persone e nelle idee di un sindaco DS ebbene Villaminozzo è servito.
    Spero che ciò possa finire per il bene della montagna reggiana.

    (Friggeri Marino, UDC C. Montana)