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Viaggio nel Caucaso sconosciuto

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“Ho fatto questo viaggio, ho scattato queste foto per invitare a saperne di più su terre lontane dalla nostra attenzione”. Parla Livio Senigalliesi, reporter milanese: la sua mostra sul Caucaso sta girando la provincia in queste settimane estive su iniziativa della rete Lilliput di Reggio Emilia e del suo progetto con DarVoce chiamato “A scuola di pace. Economie arcolbaleno contro la guerra”. Dopo la città, in cui si è fermata nelle prime tre settimane di giugno, sta ora facendo tappa a Scandiano.

“Ho scelto di non mostrare solo sangue e oppressione, ma anche i popoli, i monumenti – spiega il fotografo, che è inoltre rientrato di recente da Nassirya – Non ho voluto scioccare, ma piuttosto proporre uno studio di una realtà di cui in Italia non parla nessuno. Per questo – aggiunge – il coinvolgimento della rete Lilliput e di DarVoce è importante, dà motivazione ad un lavoro che non deve cessare”.

Per Livio Senigalliesi serve crederci, per porre l’attenzione alle aree di crisi dimenticate. In apertura del catalogo, che accompagna la mostra, si può osservare la cartina della tribolata regione caucasica, per rispondere alla semplice domanda: dov’è il Caucaso? Si trova vicino, ma non lo conosciamo. Conoscere, approfondire, è già un primo passo.

È un mondo tutto da scoprire. Il mito di Stalin, per esempio, è ancora vivo: in Georgia c’è la sua casa natale trasformata in museo, dove la donna che ne è custode e responsabile porta ogni anno scolaresche in visita guidata. Un mondo dove si respira storia e tradizione, un crocevia dove oggi si consuma uno dei conflitti più cruenti, quello della Cecenia, su cui è sceso da tempo il buio e il silenzio. Gli osservatori esterni, secondo la testimonianza di Livio Senigalliesi, sono mal visti, mentre le organizzazioni umanitarie sono presenti solo oltre confine.

Una soluzione, piccola, ma significativa, resta allora quella di sapere, informarsi il più possibile, oppure creare ponti di solidarietà che dimostrano impegno e possono portare alla ribalta dell’opinione pubblica la drammatica situazione cecena.

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