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“ArtistAlbacete”, i colori della Mancha

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La mostra “ArtistAlbacete- Jovenes Artistas de Albacete” inaugurerà a Palazzo Calcagni - Via Guido da Castello, 19/A, il 9 settembre alle ore 18,00. (Palazzo Calcagni si trova a 100 mt. da Palazzo Magnani.)
La mostra resterà aperta - presso Palazzo Calcagni - dal 9 al 29 settembre (chiusura tutti i lunedì) Orari mostra: mattino 9,30 - 13,00; pomeriggio 15,30 - 19,00.

Oltre l’altopiano assolato. Oltre i mulini a vento. Oltre i film di Almodovar. Oltre le cartoline dei nostri vacanzieri. Oltre la paella e la sangria. Oltre il sole. Oltre qualsiasi luogo comune. Un angolo di Spagna si trasferirà per qualche settimana nella gaudente Reggio settembrina. Porterà con sé l’energia della vita vissuta, il colori del sentimento, i sapori di muscoli e carne, la musica del vociare quotidiano. Tutto questo, filtrato dalle fini sensibilità di dieci giovani artisti, finalisti lo scorso anno a un concorso indetto dalla Provincia di Albacete.

Per chi non lo sapesse, Albacete è una graziosa e dinamica città situata al centro della Mancha, popolosa al punto giusto e baciata da un buon clima. Tra l’altro, n. d. r., proprio in questi giorni sta vivendo la feria, la sua settimana di feste affollate e ininterrotte: non dimenticatevelo, il prossimo settembre la feria vi aspetta!
Per quest’anno, salvo arrembanti biglietti aerei o treni last-minute (ma, per chi ha tempo, consiglio l’autobus), non resta che accontentarsi della visita dei magnifici dieci, i dieci giovani artisti di Albacete! Recatevi alla mostra: rimarrete sorpresi!
Dimenticate i paesaggi ingessati di antiche stampe o recenti reportage su riviste, e pensatevi dentro le opere esposte. Credo vi verrà a girare la testa, entrerete in uno stadio di adrenalinico piacere, e un desiderio si impossesserà di voi, o forse un’idea: perché non visitare Albacete?

La qualità delle opere è certamente notevole, al pari dello loro originalità. Piaccia o non piaccia, l’arte contemporanea sa come stupire. Lo fa smaterializzando o, al contrario, esasperando le forme e i contenuti, ricorrendo a più mezzi, contaminando linguaggi e strumenti, affiancando antico a moderno, la nuda mano e il digitale, la bella natura e la plastica. Fa tutto questo con armonia, in certi casi con struggente minimalismo, talvolta con musicale artificiosità esibita. Provoca e rassicura, dispensa pugni e carezze, docce fredde e camomille. Dilatando nell’osservatore i confini della mente, riesce ad andare oltre la percezione sensoriale e si fa arte di pensiero. O, meglio, di pensieri. Di sogni e pensieri. Ed ecco che vi troverete a pensare, a sognare, la Spagna di ieri, di oggi e di domani, presi per mano dalle personalità dei dieci artisti.

Volete i loro nomi?
Desidero snocciolarveli in rigoroso ordine di anzianità, a partire dal più maturo.
Josè Eugenio Manas Moreno (Yeste, Albacete, 1970), coi suoi acrilici simili a collage carnevaleschi; Maria Llanos Alonso (Valencia, 1972) e i suoi corpi distesi nel vuoto a comporre forme; Carmen García Palacios (Albacete, 1972) e il gruppo LaLata, teorici dell’arte in lattina; Manuela Martinez Romero (Albacete, 1973), capace di destreggiarsi sui materiali più rari; Luis Belmonte Diaz (Barcelona, 1975), fotografo di mare e solitudini; Oscar J. Martinez Garcia (Albacete, 1977), poeta del passeggio cittadino che, riprodotto ad acquaforte, si fa metafisico e paradigmatico, quasi sino allo straniamento; Antonio Argudo Beltrà (Alicante, 1978) e i suoi palazzi; Emilio Fernandez Morcillo (Mérida, 1979) e la malinconia delle strade desolate; Maria Teresa Preciado Moreno (Albacete, 1981) e gli stati d’animo digitalmente esasperati-esasperanti; infine, Celia Jimenez Gonzalez (Albacete, 1983), la più giovane, assai promettente coi suoi acrilici simili a fumetti psichedelici.

In aggiunta a quanto detto, occorre sapere che la Provincia di Albacete è da anni gemellata con quella di Reggio Emilia, conferendo in questo modo nuova luce alle opere esposte, opere che, con l’immediatezza della loro forza, possono farsi strumenti di empatia e comunicazione, strumenti in grado di oltrepassare le distanze chilometriche e linguistiche per lanciare messaggi che parlano al cuore, messaggi di amicizia e vicinanza, di affetto e stima, di gratitudine e generosità. Messaggi che parlano all’Europa unita e alla dimensione cittadina intesa come dimensione europea.
Messaggi che portano a una metariflessione: quale forza comunicativa e quale ruolo per l’arte, in questi tempi di frontiere che cadono? Una interessante risposta ce la fornisce Pedro Antonio Ruiz Santos, presidente de la Diputación Provincial de Albacete:

“In un’Europa senza frontiere e guidata da un progetto comune, l’arte non deve trovare ostacoli al momento di mostrarsi. Lo scambio come formula per approfondire la conoscenza di altre culture è, probabilmente, una delle strade migliori per far sì che la creatività si estenda rapidamente in tutte le sue manifestazioni.”

Visitando la mostra, potrete trovare la vostra risposta.
Non lasciatevi sfuggire l’occasione!

2 COMMENTS


  1. Caro amico,
    vedo che vuoi proprio sapere tutto! Eccoti accontentato, o almeno spero.
    La mostra “ArtistAlbacete” si inserisce nel cartellone espositivo di Palazzo Magnani, ma si tiene a Palazzo Calcagni in quanto le stanze di Palazzo Magnani sono attualmente occupate dalle opere del grande Pomodoro. La mostra è stata resa possibile dall’impegno organizzativo congiunto delle Province di Reggio Emilia e di Albacete, e raccoglie le opere di dieci artisti, selezionati da una giuria di esperti attingendo da una rosa di candidati. Voglio precisare che si tratta di artisti professionisti, affermati o comunque in ascesa, ciascuno con alle spalle altre esposizioni, personali o collettive.
    Ed ora, amico mio, bando alle ciance, alle cinque w e alle titubanze: la mostra ti aspetta, e sicuramente saprà darti più risposte di me!
    Ti ringrazio per le tue domande e ti auguro buona visita.

    Federico Zannoni