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Ponte Rosso bye bye

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In relazione ai documenti presentati dal Consigliere della "Lista civica" Luigi Cagni e dal consigliere della "Voce della Montagna" Vincenzo Ferrari, entrambi sul tema del Ponte Rosso e della viabilità in accesso a Castelnovo, interviene il sindaco Gian Luca Marconi.

“Il consigliere Cagni esprime il timore che i lavori per superare l’annoso problema del Ponte Rosso portino all’abbattimento di un capannone artigianale ed altri due capannoni di recente costruzione nell’area del Centro Coni. Lo vorrei rassicurare sul fatto che non sarà assolutamente così, come sul fatto che la soluzione che andremo a proporre non sarà la 'terza corsia' sull’attuale tracciato del Ponte Rosso. Quello che andremo a presentare nelle prossime settimane sarà un progetto di massima che riguarderà il primo stralcio della tangenziale Croce–Tavernelle, stralcio che riguarda il collegamento tra la frazione di Croce e l’area del centro Coni”.

Sul documento presentato da Cagni Marconi così prosegue: “Evidentemente Cagni è stato vittima di una errata interpretazione nata da una scorretta lettura delle carte riguardanti la tangenziale: il punto a cui fa riferimento nel suo documento infatti sarebbe relativo ad un tratto di galleria, che passerebbe sotto gli edifici a cui si riferisce”.

Il sindaco si sofferma poi sul documento presentato da Ferrari, che suggerisce un tracciato alternativo a quello previsto da anni tra Croce e Tavernelle: ”La proposta del capogruppo Ferrari appare irrealizzabile e un po’ fantascientifica, soprattutto per quanto riguarda i costi, dato che prevede, tra viadotti e gallerie, il percorso Croce, valle del Rio Maillo, Casino, Tavernelle. Quale impatto ambientale, quanti milioni di euro, quali vantaggi al traffico porterebbe questa ipotesi, visto anche che prevede un’immissione in piazza Gramsci e il traforo sotto monte Forco? La soluzione prevista ed auspicata da tutti è appunto quella della 'variante sud' che da Croce va a Tavernelle. Una proposta che è condivisa dalla Provincia e da Anas, ed anche dalla maggior parte dei cittadini (che hanno anche costituito un comitato per sostenerla).

Vorrei ribadire ancora una volta che il progetto che andremo a presentare costituisce il primo stralcio di questa variante, stralcio che risolverebbe definitivamente i problemi del Ponte Rosso, in quanto da Croce arriverebbe all’area del centro Coni praticamente senza pendenza e senza interferire nella viabilità del quartiere. Da qui si collegherebbe poi alla nuova rotatoria di via Fratelli Cervi–via Comici, che sarà realizzata entro il 2007.

E’ ovvio che tutti auspichiamo che questo sia il primo passo per la completa realizzazione dell’intera variante, ed anche in questo senso sono convinto dell’importanza di questo primo stralcio, progetto realizzabile per quanto riguarda i costi ed ormai irrinunciabile per superare i problemi annosi del tratto di accesso a Castelnovo”.

Il progetto di massima del tracciato Croce–centro Coni sarà presentato nelle prossime settimane. Sono attualmente in corso di definizione gli impegni economici, le caratteristiche ed i tempi di attuazione tra Comune di Castelnovo, Provincia di Reggio ed Anas. Dopo il progetto di massima contiamo di arrivare rapidamente alla stesura di un progetto esecutivo – conclude Marconi – per un importo complessivo di circa 8-10 milioni di euro”.

Una volta completato il primo stralcio, il progetto della tangenziale prevede la prosecuzione dalla zona del centro Coni con una galleria fino a valle di via Matilde di Canossa, per poi arrivare nell’area dell’attuale centro fiera e tornare sull’attuale tracciato della 63 a Tavernelle, vicino alla sede della fonderia Capanni.

3 COMMENTS

  1. …Croce-Tavernelle? Benefici bipartisan…..
    Da troppo tempo non se ne parlava in termini così definiti, riguardo ai tempi, al tracciato, alle scadenze, ecc… Fare di Castelnovo una “piccola Cervarezza” porterà a mio avviso benefici sia in termini di scorrimento del traffico sia in termini di vivibilità del paese. Con vantaggi quindi NON solo per i castelnovesi ma per tutti gli automobilisti: montanari e non. E d’inverno, al volante, due dita di neve non faranno più paura!…

    (U.G.)

  2. …Ci credo quando ci passo…
    …non c’è dubbio che se fosse realizzata sarebbe un’ottima soluzione. Però d’un tratto mi sovvieve alla mente la storia del tratto Bocco-Canala…
    Sono anni che se ne parla (addirittura su qualche giornale ho letto che erano stanziati i fondi… ) ma all’atto pratico nulla! Sperema ben….

    (A.R.)

  3. Statale non solo per Castelnovo ne’ Monti: una nuova idea di variante
    Si parla tanto in questi giorni della situazione della statale 63 e dell’imbuto di Ponte Rosso.
    I grandi progetti non nascono mai sotto la spinta dell’emergenza.
    Serve pensare in grande e soprattutto serve pensare una viabilità della 63 per la montagna e non solo per Castelnovo ne’ Monti.
    SU UN TEMA DI QUESTA NATURA SAREBBE BENE PREVEDERE DEI CONSIGLI COMUNALI APERTI ANZICHE’ RIDURRE IL TUTTO AD UN CONFRONTO DENTRO IL CONSIGLIO COMUNALE.
    Se si vuole progettare una viabilità per la montagna e non solo per il capoluogo montano bisogna pensare ad una variante che dalla galleria della Croce si sposta sulla sinistra (zona Campolungo) della Pietra ne percorre il versante per intero e si ricollega al Terminaccio con la 63.
    Questa arteria si dovrebbe poi collegare con la Gatta-Pianello e una nuova viabilitàa lungo il fiume Secchia fino alla galleria di Collagna.
    Questa nuova definizione di tracciato permetterebbe anche un collegamaneto piu efficiente con Ligonchio e il Parco nazionale.
    Gli amministratori castelnovesi potranno dormire sonni tranquilli anche se la statale 63 non attraverserà il paese. Avrebbero tanto tempo a disposizione per rivedere, sistemare tutti i punti critici e pericolosi del tracciato stradale del capoluogo.
    A tale scopo, visto che non ci sono problemi a nominare assessori esterni, perchèe non ne nominanmo uno alla sicurezza stradale e al riordino urbanistico?
    Grazie per avermi offerto l’opportunita di partecipare al confronto su un tema di cosi grande rilevanza per tutta la montagna.

    (Marino Friggeri, capogruppo Udc Comunità Montana)