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Ieri come Oggi, è sempre Notte prima degli esami

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Non c’è più Claudia, al suo posto Azzurra: meno dolcezza, più spregiudicatezza; non c’è più il famigerato professor Martinelli, al suo posto la bella professoressa Paliani: meno complessità, più effervescenza. Non ci sono più gli anni Ottanta e il muro di Berlino che crolla; al loro posto l’estate 2006, con l’Italia pallonara alle stelle: meno nostalgia, più attualità.
Rimangono Luca e i suoi amici, Roma l’eterna, l’esame di maturità.

Rimangono la freschezza dei venti anni, l’energia dell’amicizia, la tenerezza dell’amore.
Ed è questo l’importante.

Dopo il boom del precedente “Notte prima degli esami”, Fausto Brizzi si è trovato alle prese con un compito impegnativo: realizzare un qualcosa di altrettanto divertente, romantico, sorprendente, e se possibile di più, per giunta senza poter contare sull’effetto sorpresa dell’opera prima, sulla canzone di Venditti, sul carisma di Faletti, sulla suggestione degli anni Ottanta.

Tutto sommato, vi è risuscito.
Vi è riuscito perché il film diverte con garbo, in modo spontaneo, naturale.
Vi è riuscito perché tutto risulta estremamente credibile, come una favola di vita realizzabile.
Vi è riuscito perché non perde di forza il messaggio che sta alla base del progetto, di questo film come del precedente.

“Notte prima degli esami”, oggi come ieri, è un storia che fa bene al cuore, da accogliere con la pancia, senza intellettualismi, senza puntiglio; è una storia che porta sogni e pensieri, ricordi e speranze, ma soprattutto tanto candore.

È un film per tutti, con personaggi tali per cui tutti possono identificarsi in loro.

Consiglio di vederlo con l’amica o l’amico del cuore, di sesso opposto: la vostra potrebbe essere la storia di Luca e Alice, forse la più bella.
Se non avete un amico/a del cuore, tre è il numero perfetto, ma anche cinque non è male: sarete Luca, Riccardo e Massi, con Simona e Alice.
Se avete un nonno o una nonna di spirito, quella sì che potrebbe essere una compagnia privilegiata, come Luca e il proprio nonno.
Se cercate dialogo e confidenze, portateci i genitori: in fondo, ogni risata è un pensiero.
Sarebbe un peccato guardarlo da soli, a meno che nei pensieri non abbiate una vostra Azzurra, o un vostro Luca, magari a sua volta, in un’altra sala cinematografica, solo davanti allo schermo.
Se siete una coppia stabile e duratura, guardatelo pure assieme, cercando di non emulare Massi e Simona.

Vi sentirete bene, terminata la proiezione.
Penserete alle persone lontane, a quelle vicine, e vi sembrerà meno folle, nella notte, quel treno che corre portando Luca più lontano dal suo esame di maturità.