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LETTERA DAL MEDIORIENTE / Potenti lobbies newyorkesi vogliono far chiudere l’ufficio OCHA dell’ONU in Palestina

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Pubblichiamo il seguente brano, a mezza via tra un appunto diaristico e un accenno di reportage, di Laura Vezzosi, una ragazza di Puianello che si trova attualmente nei territori palestinesi, in cui si parla e si fanno alcune considerazioni attorno all'attività svolta dall'OCHA, un organo indipendente dell'Onu.

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Oggi abbiamo incontrato T., che ogni due settimane passa da queste parti, per chiedere alla gente come va la vita in questo piccolo villaggio dimenticato dai mass media, dalle grandi organizzazioni governative, ma anche dai partiti palestinesi.

T. lavora nell' Ufficio di Coordinamento degli Aiuti Umanitari delle Nazioni Unite (OCHA), insieme ad altre due persone, H. e R.

Un lavoro preziosissimo, per evitare che tutte le associazioni si concentrino in una sola zona ed altre aree vengano dimenticate. Un lavoro svolto con una dedizione unica, tanto che H. veniva in villaggio a proporre progetti e aiuti finanziari durante il suo giorno libero settimanale. R., una donna inglese, è venuta la prima volta nel 2000 con una ONG (associazione non governativa – ndr) per costruire cisterne per l'acqua piovana, e poi di sua iniziativa ha aiutato le donne del villaggio a creare una cooperativa di manufatti locali.
Gli uffici UN OCHA dei territori palestinesi occupati coordinano le varie organizzazioni non governative e quelle governative.

1- Per esempio molto prima della stagione della raccolta delle olive hanno identificato tutti i punti caldi del territorio ed hanno incontrato alcuni responsabili del Ministero israeliano della Difesa, affinché fosse chiarito il codice di condotta dei soldati durante la raccolta . Poi hanno distribuito a tutte le associazioni due numeri per le emergenze (uno in arabo e l'altro in inglese) che faceva capo ad una associazione di avvocati israeliani: persone competenti e stimate, in grado difendere i contadini dalle prevaricazioni dei soldati e della polizia.

2- Inoltre, in quanto braccio esecutivo dell'Assemblea Generale delle Nazioni (ONU), ed essendo sottoposti ad un controllo esterno che non fa sconti (i mass media israeliani), sono tenuti a mantenere il più alto grado di imparzialità e correttezza formale. E' per questo che molte ditte o singoli si rivolgono a loro per conoscere e finanziare i progetti sul territorio.

3- Aggiornano, stampano e diffondono gratuitamente le mappe dei territori occupati palestinesi. Sono unici, nella conoscenza capillare e sempre aggiornata delle terre che vengono occupate, di quelle che vengono coltivate dai coloni, lo stadio di costruzione del muro, le migliaia di chilometri di recinzione elettrificata, doppia recinzione con filo spinato e telecamere, recinzione con mitragliatori automatici che sparano appena passa un animale selvatico, le strade bloccate dai bulldozer dell'esercito israeliano, i controlli (check point) permanenti sui movimenti della popolazione.

C'è solo un'altra associazione che fa un lavoro simile per la mappatura dei territori occupati, lavoro paragonabile solo ad un quinto di quello svolto dall'OCHA. E' israeliana e si chiama B'tselem, che significa a sua immagine (Genesi 1,27) . Sono bravissimi anche loro... ma non sono le Nazioni Unite. Non c'è paragone per il prestigio e credibilità internazionale.

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Ora.

T. ci ha detto che alcune lobbies di New York stanno facendo pressioni fortissime presso la sede dell'ONU, che ha sede come noto nella medesima metropoli, affinchè chiudano gli uffici dell'OCHA qui in Palestina, accusandoli di essere troppo pro-palestinesi. Loro hanno risposto: "Venite e vedete, poi diteci cosa non è vero di quello che abbiamo detto e scritto". La verità. Fa male la verità. Ma come disse Desmond Tutu: "La verità fa molto male, ma il silenzio uccide".

Ecco cosa vogliono quelle lobbies: il silenzio. Chiudere gli uffici OCHA perché dicono la verità, senza interessi. Non voglio pretendere di sapervi dimostrare ciò che è vero e ciò che non lo è, ma io sono qui da un anno, e da un anno vedo quello che fanno i soldati, vedo i coloni, vedo le recinzioni, vedo che qui la legge non è uguale per tutti.

La mia associazione è in questo villaggio da ormai tre anni, viviamo con i pastori, con gli agricoltori, con tutti quelli che hanno perso il lavoro in Israele ed ora possono solo coltivare la terra e pascolare, con quelli che non vengono pagati da 15 mesi perché Israele controlla le transazioni bancarie palestinesi. Viviamo con i bambini che rischiano la vita per andare a scuola, perché i coloni nazional-religiosi non vogliono che si avvicinino alla terra da loro conquistata.

Viviamo con gente povera e semplice, lontana anni luce dai partiti politici che si scannano a vicenda, con gente che risponde alla violenza con la nonviolenza. Viviamo con loro perché cercano e costruiscono la pace e la giustizia, insieme ai pacifisti e rabbini israeliani, perché la nonviolenza non fa notizia, non fa scoop. E ogni settimana mandiamo un rapporto di quello che vediamo alle associazioni di avvocati israeliani, ai rabbini per i diritti umani , ai pacifisti israeliani, all'ufficio dell'Unione Europea di Gerusalemme, a B'tselem e all'OCHA.
Per questo possiamo garantire che le fonti da cui loro attingono gli aggiornamenti sul campo sono più che attendibili.

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Operazione Colomba - Corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII - www.operazionecolomba.it.

UN OCHA opt - significa United Nation Office for Coordination of Humanitarian Affairs Occupied Palestinian Territories - Ufficio di Coordinamento degli Aiuti Umanitari delle Nazioni Unite - www.ochaopt.org.

B'tselem - The Israeli Information Center for Human Rights in the Occupied Territories - www.btselem.org.

Desmond Tutu, arcivescovo anglicano di Cape Town (Città del Capo), Sud africa - Protagonista di primo piano insieme a Mandela, del processo di riconciliazione nazionale del dopo-apartheid.

Operazione Colomba - corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII - www.operazionecolomba.it.