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Cortogno celebra un intellettuale locale del primo novecento: Giuseppe Guidetti

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Sabato 30 giugno alle ore 17,30 Cortogno di Casina celebra Giuseppe Guidetti, cultore della lingua italiana così appassionato e capace da impegnare nel 1909 l’eredità paterna per dar vita a Reggio a una tipografia e stampare libri di scrittori di fama nazionale come Antonio Cesari, Basilio Puoti, Carlo Botta, Giuseppe Manuzzi, Nicolò Tommaseo e Caterina Ferrucci, partecipando attivamente al dibattito sul purismo della lingua e intrattenendo una corrispondenza con i maggiori letterati dell’epoca.

E’ stato un altro “cortognese” appassionato di cultura locale, Piero Torricelli, a riscoprirne la figura a settant’anni dalla morte e ora l’Amministrazione comunale di Casina e la comunità di Cortogno chiamano gli studiosi a ripercorrerne la vita e l’opera. Completa l’iniziativa un dibattito tra le maggiori personalità della cultura reggiana sullo “stato della lingua” e sul fare cultura “a livello locale” oggi, quando il mondo è un unico villaggio globale.

La manifestazione, che ha avuto il patrocinio della Regione, della Provincia di Reggio Emilia, della Comunità Montana dell’Appennino reggiano, del Comune di Reggio Emilia, dell’Archivio di Stato, dell’Accademia della Crusca e della Società Dante Alighieri, si svolgerà nella sala convegni della pro Cortogno, a 100 metri dalla chiesa, sulla strada che dal centro di Cortogno porta sulla provinciale per Canossa.

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Ecco il programma completo della giornata:

Prima parte - Sabato 30 giugno – ore 17,30
Area convegni Pro loco Cortogno

GIUSEPPE GUIDETTI DI CORTOGNO
SCRITTORE E EDITORE NELL’ITALIA DEL PRIMO NOVECENTO

Convegno

Interventi
Piero Torricelli: L’uomo e la vita.
Davide Costoli: I primi del Novecento a Reggio Emilia.
Giuseppe Giovanelli: Un montanaro nell’avventura dell’editoria nazionale.
Presiede: Giovanna Caroli, assessore alla cultura.

Presentazione della lapide commemorativa
Ore 20,30: rinfresco

Seconda parte - Sabato 30 giugno – ore 21
Area convegni della Pro loco Cortogno

FARE LINGUA E FARE CULTURA NEL VILLAGGIO GLOBALE.
CHE PARLIAMO A FARE?

Tavola rotonda
Moderatore
Catia Iori, giornalista, sociologa, amministratore agenzia di ricerca e marketing Piramix

Partecipanti al dibattito:
Clementina Santi (assessore Comunità montana dell’Appennino reggiano)
Massimo Mussini (vicepresidente Fondazione Manodori)
Giovanni Mareggini (concertista, direttore artistico teatro Bismantova e Ist. musicale “Claudio Merulo”, Castelnovo ne’ Monti)
Matteo Malagoli (concertista, docente Ist. “Claudio Merulo”, Castelnovo ne’ Monti)
Sandro Scansani (direttore Editrice Diabasis, Reggio Emilia)
Emanuele Ferrari (ideatore scuola di scrittura di Sarzano, Casina)

Cortogno si può raggiungere sia da Casina che dalla provinciale Pecorile Casina, Canossa Casina.

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Sintesi biografica di Giuseppe Guidetti (a cura di Piero Torricelli)

Nato il 6 giugno 1871 nella frazione Costa di Cortogno, del Comune di Casina. Appassionato nello studio, all'età di 14 anni fu accolto fra i chierici della Cattedrale di Reggio E. e potè così frequentare le prime classi ginnasiali nel seminario cittadino. Fino a quando non andò militare, il Guidetti attraversò anni duri, di grandi sacrifici e privazioni, superati con fede cristiana, e con una grande volontà nello studio che lo appassionò ancora di più quando lesse gli scritti del celebre padre filippino Antonio Cesari.

Nel periodo militare (dal 1891 al 1894) conobbe Enea Manuzzi che gli permise di consultare numerosi manoscritti di Antonio Cesari. Finito il militare, trovò una modesta occupazione di amanuense negli uffici del Tribunale.

Nel 1895 si unì in matrimonio con Maria Ferretti di Castelnuovo Sotto e l'anno dopo, la Tipografia Salesiana di Torino pubblicò la sua prima edizione degli scritti di Antonio Cesari.

Divenne padre di quattro figli: Ubaldo, Lucia, Giulia e Filippo.

Nel marzo del 1901 passò all'ufficio di conservatoria delle ipoteche di Reggio e nel dicembre dello stesso anno, fino alla morte, fu impiegato protocollista del Consiglio Notarile Provinciale di Reggio Emilia. Contemporaneamente, per alleggerire le difficoltà economiche, faceva altri lavori anche umili come quello di commesso di studio dell'avvocato Antonio Cremona Casoli.

La sua vera passione era lo studio della lingua italiana e la ricerca sugli scritti del Cesari e di altri grandi scrittori dello stesso periodo (Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi, eccetera).

Nel 1909, con la vendita di un piccolo appezzamento di terreno in Cortogno (di eredità paterna), acquistò un torchio tipografico e un banco di caratteri ad uso esclusivo delle proprie edizioni.

Con la sua tipografia stampò una collezione storico-letteraria contenente opere di Antonio Cesari, Basilio Puoti, Carlo Botta, Giuseppe Manuzzi, Nicolò Tommaseo, Caterina Ferrucci: una collezione molto apprezzata sopratutto dai cultori della purezza della lingua italiana. Le pubblicazioni contenevano delle ampie introduzioni dell'editore, per le quali espressero molti elogi personalità della cultura e della chiesa di tutta Italia, indicando il Guidetti come uno studioso di alte qualità ed un commentatore letterario che tanto onore faceva alla sua città. Benedetto Croce scrisse che Guidetti aveva attuato uno studio sul purismo così compiuto da divenire il corpus dei puristi italiani.

Il Guidetti fu uomo di scrupolosa onestà intellettuale con una particolare modestia che lo tenne sempre in disparte ed una tenacia che gli permise per tutta la vita di affrontare ogni sacrificio, lavorando e studiando nelle ore di riposo, senza che mai fosse scalfita la sua gelosa dignità di studioso, di padre e di cittadino onorato da tutti.

Nella primavera del 1934 fu colpito da una trombosi, e poi da una paralisi agli arti destri. Altri gravi disturbi lo condussero, a 65 anni, ad esalare l'ultimo respiro il 10 giugno 1936.

Reggio Emilia perdeva così un uomo semplice che con sacrificio e senza l'appoggio di alcuno aveva pubblicato tante opere preziose per il patrimonio linguistico italiano.

ACCADEMIA della CRUSCA

Riferimenti e considerazioni sul rapporto del Guidetti con alcuni Accademici della Crusca ed i loro scritti.

L'impegno di gran lunga maggiore nei quaranta anni di studio, di ricerca, di scrittore - editore e commentatore letterario di Giuseppe Guidetti è rivolto agli scritti del padre filippino Antonio Cesari (1760 - 1828). Il Guidetti ha avuto una pluriennale perseveranza nell'illustrare con accurati volumi la vita e l'opera del Cesari come nessuno aveva fatto prima di lui.

Il più grande impegno (oltre sei anni) di Antonio Cesari fu quello di redigere una nuova edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca (1811) in sette volumi. L'ultima edizione risaliva al 1763.

Notevoli furono le relazioni e le reciproche stime con gli scrittori contemporanei come il Manzoni, il Leopardi, il Villardi, il Monti, il Manuzzi, ecc.

Il celebra cardinale Alfonso Capecelatro (1824-1912), Arcivescovo di Capria, bibliotecario della S.R. Chiesa e Accademico della Crusca, in riferimento ad un libro del Guidetti, scriveva nel 1903: “L'ardore che Ella mostra nel mettere in miglior luce la vita, le opere e i meriti letterari del Cesari, è degnissimo di lode. Il libro conferisce, forse più degli altri precedenti, al nobile scopo. Soprattutto in esso mi pare di grande importanza la parte che è delle Relazioni e del carteggio tra il Cesari ed il Manzoni. Sono due nomi carissimi a me e a tutti coloro che amano la Religione, l'Italia e le belle lettere. Se il Cesari con la sua scuola non ci avesse innamorati della nativa bellezza, del candore e dell'aurea semplicità del trecento, noi forse scriveremmo ancora barbaramente: Auguro che il suo libro vada per le mani di molti, e particolarmente dei nostri cari giovani.”

Nel 1910 il Guidetti pubblicò un libro “Epistolario di Caterina Franceschi Ferrucci”(1803-1887) Accademica della Crusca, ed un secondo libro nel 1923 “Scritti letterari e patriottici di Caterina Franceschi Ferrucci”della quale scrisse nel proemio “sovrana scrittrice-educatrice d'Italia e del suo Risorgimento”.

Raffaello Fornaciari, nel commento al primo libro scriveva: “Caro e pregiato sig. Guidetti. Voi che da molto tempo attendete con intelligenza ed affetto a rimettere i onore quegli scrittori del passato secolo, che più di proposito difesero coi consigli e coll'esempio la purezza e italianità della nostra lingua, bell'opera avete tolta, e della quale vi deve essere grato chiunque ama il proprio paese.”

Benedetto Croce, Senatore, filosofo e celebre scrittore, scriveva al Guidetti : “Sono ben lieto di dare il mio nome per l'edizione che si prepara delle Opere del Puoti, e colgo l'occasione per congratularmi con Lei di questo Corpus che con tanto amore e tanta intelligenza viene formando dei Puristi Italiani. Dopo questa sua raccolta (collezione storico-letteraria), sarà possibile studiare sul serio l'ufficio adempiuto dal Purismo nella letteratura e nella cultura italiana".