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Dossier Sudan

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Il Darfur nasce nel 1500 come entità territoriale autonoma a cavallo tra Ciad e Sudan. La capitale storica è El Fasher e il governo originario era una monarchia islamica tanto potente da complimentarsi con Napoleone per la sua tentata campagna d'Egitto. Nel 1916 abbiamo un Darfur forte che decide di schierarsi con gli Ottomani, prezzo essere sconfitto e divenire una colonia inglese come di fatto accadrà. Il governo inglese unisce il Darfur coi territori arabi del nord e i popoli nilotici situati a sud della depressione di Bahr-el-Ghazal. Forte di una economia in ascesa finanziata dal governo cinese che ogni anno schiera migliaia di soldati di fianco alle truppe statali, le contraddizioni del Sudan stanno emergendo. La regione a sud ha una costituzione propria ed è a tutti gli effetti autonoma. A nord governano gli arabi con l'eccezione della zona del Darfur storicamente indipendente come detto sopra. Mi auguro che avvenga una tripartizione del Sudan che di fatto riporterebbe semplicemente le cose come erano prima dell'intervento inglese.

Veniamo all'ordine del giorno. Il presidente del Ciad, Idriss Deby, a margine di una marcia della pace organizzata sabato a N’Djamena, accusa Khartoum di sostenere la ribellione nell’est del paese e dice di essere pronto a inseguire i ribelli fin dentro il territorio sudanese; poi, il giorno dopo, la risposta del Sudan – affidata al portavoce dell’esercito - che si è detto a sua volta pronto a rispondere a eventuali attacchi e sconfinamenti dell’esercito ciadiano accusando i rivali di sostenere i ribelli del Darfur da quasi cinque anni in lotta contro Khartoum. I due paesi confinanti tornano così a minacciarsi reciprocamente dopo presunti bombardamenti aerei dell’aviazione del Ciad che a fine dicembre avrebbe attaccato due località del Darfur occidentale, in Sudan. L’accaduto è l’ultimo epilogo di relazioni diplomatiche particolarmente tese ormai da qualche anno: Khartoum e N’Djamena si scambiano reciproche accuse relative al presunto sostegno fornito alle rispettive ribellioni interne; quelle dell’est del Ciad e quelle attive nel Darfur. A dicembre, a causa della recrudescenza dei combattimenti tra alcuni gruppi ciadiani e l’esercito di N’Djamena, il governo di Khartoum aveva inoltre deciso di chiudere i confini con il vicino.