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In gioia e in letizia. Le domeniche alternative di Valestra

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VALESTRA DI CARPINETI - Ci sono luoghi dove, se ci passi con occhio attento, qualcosa ti balza all’occhio. Ci sono momenti in cui a fare notizia è la cronaca bianca, quella che quasi mai conquista le prime pagine dei quotidiani.
Siamo a Valestra, sotto l’omonimo monte e, nella chiesa di San Pietro va in scena un rito nel rito. Durante la santa messa, infatti, celebrata come sempre da don William Neviani, a servire la funzione c’è una squadra di chierichetti talmente fitta che potrebbe fare arrossire importanti chiese della città.
Per la precisione si chiamano “ministranti”, ma con i ben noti ministri che siedono a Roma, hanno in comune una sola cosa: ognuno di loro ha un preciso compito. Vi siete mai chiesti cos’è il turiferario? O l’addetta alla navicella?
La notizia, a dire del vero, potrebbe non interessare affatto laici o atei. Ma ci piace pensare che la domenica mattina, prima del pomeriggio coi genitori o dello sport, c’è un gruppo di ragazzi e bambini che riesce a fare comunità in un modo diverso, con quegli abiti caratteristici, alcuni più moderni (bianchi e rossi), altri di un tempo, ma ancora efficaci (nero con pizzi bianchi). Ve lo raccontiamo.
Prima di tutto, il segreto, di questo incredibile e affiatato gruppo, sta sulle spalle di Mirko Castagnetti, neo laureato in ingegneria civile a Bologna per la specializzazione in idraulica, di soli 22 anni.
“Il giorno di Natale a Valestra – scrive lui sul sito dell’Unità pastorale - a servire messa c’erano ben dieci chierichetti. La Santa Messa diviene così un’opportunità, anche per i più piccoli, di servire all’altare del Signore ‘in gioia e letizia’. Per dimostrare l’attaccamento a questo importante ministero che essi compiono durante le Sante Messe”.
Mirko li chiama, li guida, gli spiega momenti e ruoli nella funzione. Ed eccoli qui i chierichetti che, se li incontri per strada, potresti magari pensarli impegnati tra play station, bambole e pallone, a seconda dell’età. Ognuno con foto, cognome e nome sul sito web, ma soprattutto, con un preciso compito e rigorosamente divisi tra maschi e femmine. Tra i primi: Federico Caselli, decano dei ministranti maschi e assistente del celebrante, Federico Ruggi, crocifero, Cristian Corciolani, turiferario (il chierico che porta il turibolo per l’incenso), Niccolò Paglia, addetto alla questua, Luca Baldelli, evangeliere. Nel gruppo in rosa: Benedetta Urgu, decana delle ministranti femmine, addetta all’elevazione, alla consacrazione e alla navicella (la teca portaincenso a forma di piccola nave in materiale prezioso usata nelle funzioni), Lara Montecchi, addetta al vino ed acqua all’offertorio, Martina Caselli, addetta al vino ed acqua all’offertorio, Marika Montermini, candeliere, Erica Pantani, candeliere.
Quanto sono stati bravi questi ministranti? La valutazione per tutti è di “ottimo”, lo recita il diploma consegnato dal reverendo parroco, don William, per ringraziarli degli anni passati al servizio dell’altare.
“Nelle traversie e nelle deviazioni della vita moderna – spiegano a Valestra – Mirko ha trovato un modo diverso di creare un gruppo attorno a valori che, pur di espressione religiosa, sono sani perché incentrati sullo spirito di uguaglianza e servizio. E questo, fede o non fede, rimarrà scolpito a lungo nell’anima di questi ragazzi e bambini. A lui va il nostro sentito grazie”.
Intanto Mirko, sempre attento al procedere delle diverse funzioni, è schivo alle interviste. Si vanta solo di tifare Milan, impegno che gli regala poche soddisfazioni, e impiega parte del suo tempo libero per aggiornare il bel sito dell’Unità pastorale, ricco di notizie e appuntamenti.
La scorsa domenica mattina, durante l’ultima messa, c’era uno scampanellio fuori tempo, nella celebrazione. Ma Mirco sorrideva perché addetta alla campana era una bambina di poco più di quattro anni, impegnata a fare il suo meglio. E l’assemblea era con lui.

(Gabriele Arlotti)