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“Non è vero!”

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Pubblichiamo un intervento di Fausto Giovanelli, presidente della Matilde di Canossa spa, in merito ad un commento (precisamente il primo) pubblicato in calce alla notizia che riportava una richiesta di notizie da parte del consigliere di minoranza di Canossa e della Comunità montana Fernando Cavandoli in merito alla produzione di un dvd sulle zone canossane.

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Il signor “Commento firmato” (di qui in poi sinteticamente CF) può evitare di rabbrividire. CF scrive: “pare che il DVD”, ecc. ecc…. No, non pare!! Non pare affatto. Anzi, non è vero.

1. Non è vero che il DVD sia cofinanziato dal Gal e Parco. Il Parco non c’entra per nulla. Da dove viene questa disinformazione? E’ innocente?
2. Non è vero che il coordinatore del progetto è stato il vicepresidente di Matilde SpA. Matilde SpA non ha più un vicepresidente. E comunque a coordinare il progetto non è stato Mario Bernabei cioè la persona a cui il sig. CF allude chiamandola poco amichevolmente “il personaggio”. Coordinatore è stata ALTAIR Multimedia, cioè l’impresa che ha realizzato il DVD, in collaborazione con l’arch. Baricchi, presidente del club UNESCO di Reggio Emilia. Di un gruppo di consulenza scientifico culturale hanno fatto parte altresì Gino Badini, Clementina Santi e la Soprintendenza ai beni culturali.
3. Non è vero che il video “è una emerita schifezza”. Al contrario è un ottimo lavoro. E’ uno strumento necessario che mancava agli enti locali e agli operatori turistici. Il giudizio comunque non può essere dato senza averlo visto. Sennò è un pregiudizio.
4. Non è vero che il DVD è segreto. Segreta piuttosto è solo l’identità, la firma del sig. CF. Invece, assolutamente nulla è stato fatto per tenere nascosto il contenuto del DVD, anche in fase di elaborazione. La prima presentazione ufficiale sarà per i soci di Matilde il 7 maggio. Ma subito dopo sarà nella disponibilità di tutti. E gratuitamente.
5. Non è vero che “sono entrati di mezzo gli avvocati”. Questa è pura fantasia. Quali avvocati? C’è il nome di almeno uno?
In sostanza non è vero quasi nulla di ciò che il signor “commento firmato” ha scritto, o meglio insinuato.
Dunque, benché coperto da un inutile e poco onorevole anonimato il signor CF può effettivamente rabbrividire… ma solo per avere messo in fila e per iscritto tante sciocchezze in poche righe… Comunque se vuole rivelarsi possiamo vedere insieme il DVD, così da stemperare freddo e asprezze da riservare ad altre battaglie degne di miglior causa.

(Fausto Giovanelli, presidente della Matilde di Canossa spa)

P.S. - Un’osservazione – se mi è permessa - anche a Redacon: se si pubblica una “lettera firmata” sarebbe buon costume pubblicare anche la firma. Diversamente… non si scappa… ci si assume la responsabilità del commento pubblicato! Anche il giornalismo deve rispondere a un’etica.

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Per quanto ci riguarda direttamente diciamo solo che non possiamo credere che Fausto Giovanelli scopra solo oggi questa forma di pubblicazione dei contributi dei lettori: non inventata da questa testata; in uso da tempo immemore sugli organi di stampa; che, per quanto possa o meno piacere, non lede i diritti di nessuno. Questa questione dell'anonimato dei messaggi dei lettori torna spesso a galla, da questa o quell'altra tribuna. I "firmati" sono mittenti, noti alla redazione, che chiedono, per motivi personali e legittimamente, di non essere citati. Crediamo dunque che non sia il caso di scomodare formule impegnative come "l'etica del giornalismo". Pubblicare una critica o una richiesta di informazioni speriamo non voglia dire incrinare quel comportamento responsabile che cerchiamo di mantenere facendo quel che ci compete: la verifica della fonte e dell'espressione non offensiva del messaggio. Il controllo delle opinioni (magari anche sbagliate; ma c'è libertà di replica e questa sua nota è lì a dimostrarlo) esula dai compiti.

(red)

2 COMMENTS

  1. Cosa cambiava la firma?
    In linea con gli argomenti non mi firmo, per quanto facile poi sia magari riconoscermi… Se fossi stato io a scrivere la lettera che ha “scomodato” Giovanelli gli domanderei cosa cambia se firmata o meno. Parla di disinformazione… mi scappa da ridere. Inutile ricordare che la peggiore disinformazione deriva dalla grande mancanza di trasparenza che avviene troppo spesso in questi investimenti pubblici. Mancano dati, mancano le notizie alla nascita, tutto pare preordinato e conosciuto al cittadino solo quando è tardi (al contribuente): come biasimare i riflessi prodotti sugli animi?
    Caro Giovanelli, con tutto il rispetto, sproni i suoi colleghi a maggiore trasparenza e la disinformazione e gli animi smossi si ridurranno notevolmente. E legga più spesso la sua (anche) Redacon, dove il cittadino locale parla da sempre in questo modo che le è parso inadatto.

    (Commento firmato)