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Statale 63 / “L’Anas non sfalcia? E allora lo faccio io!”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Dopo tanti silenzi e altrettanti progetti innovativi per la S.S. 63, a dieci mesi dalle prossime elezioni amministrative tre sindaci del crinale prendono posizione e dicono basta, l’erba cresce sull’asfalto, che facciamo? Eppure sono anni che le cose vanno di male in peggio e per chi da quattro anni sostiene che la viabilità in montagna è pericolosa e priva di margini di sicurezza le affermazioni fatte dai primi cittadini di Busana, Collagna e Ramiseto appaiono dubbie e inutili. Forse qualcuno è venuto a conoscenza che sono in arrivo finanziamenti e allora è bene per tempo appropriarsene i meriti!!!

Un tempo – ma la storia si ripete anche oggi – il periodo pre-campagna elettorale era propizio perché si sistemassero le illuminazioni allora precarie o inesistenti a favore delle case private (politica della lampadina) o si asfaltassero tratti di strada ad uso privato / pubblico.

Sono stanco di questa politica, almeno per quanto riguarda la S.S, 63, e non si può che provare diffidenza verso i primi cittadini dei comuni del crinale che, incapaci di realizzare le opere di sistemazione della viabilità in presenza del passaggio del Giro d’Italia lo scorso anno, ora cancellano per sempre la possibilità di realizzare attraverso la programmazione nel Psc dell’Unione dei comuni la fondovalle Secchia.

Se i montanari credono nei primi cittadini di Busana, Collagna e Ramiseto, ebbene, lo facciano; io non solo sono diffidente ma li giudico incapaci di dare soluzione a problemi della viabilità che da Reggio Emilia va verso il crinale. A fronte di ciò sono arrivato alla determinazione di occuparmi personalmente di un tratto di S.S. 63, ed in specifico del tratto che da Acquabona va in direzione del Cerreto fino al ponte di rio Re. Sono circa 500 m di strada dove la vegetazione è sull’asfalto e rende poco visibile il manto stradale, dove le cunette tracimano verso la sede stradale e sono da pulire. Se entro 15 giorni l’Anas non interverrà inizierò, il giorno sabato 9 agosto p.v., alle ore 7,30, dotato di decespugliatore, carriola, badile e falcetto, i lavori di pulitura e sfalcio delle cunette e delle banchine a lato della strada. Esporrò sulla sede stradale il triangolo di pericolo che normalmente si espone quando si segnale un veicolo fermo.

Non voglio sostituirmi all’ente preposto (l’Anas, appunto), ma a volte il volontariato può fare miracoli; e visto che i sindaci dei comuni del crinale non riescono da tempo a far nulla e, non illudiamoci, niente faranno anche per il futuro, per migliorare la viabilità in tutto il territorio montano. I sindaci potrebbero, assieme agli assessori e ai loro vice, adottare almeno 500 m. di viabilità e dimostrare che i montanari sanno risolvere in ogni caso le loro criticità.

(Marino Friggeri, capogruppo Udc Comunità montana)

3 COMMENTS

  1. Ottima idea
    Ottima idea, Friggeri! Se tutti i cittadini invece di recriminare per ogni sciocchezza si arrotolassero le maniche avremmo, forse, meno debiti da pagare ed i politici la smetterebbero di batter cassa (o batter voti) sulle sciocchezze. Sappia, però, che ci sono cittadini che lo fanno da decenni.

    (Eride Bentivoglio)