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Elogio del dubbio

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Manca decisamente un po' di poesia nell'estenuante e vitale ricerca dell'uomo per la conoscenza del mondo e di sè.
La risposta tanto ambita è, a parer mio, nota da tempo; forse riposa dimenticata dentro di noi, che non riusciamo a sentirla nella nostra corsa verso i posti in prima fila del grande spettacolo della vita.

Sicuramente, però, rispetto ed ammiro coloro che tanto si danno da fare per trovare soluzioni all'enigma della nostra esistenza.
Quale modo migliore per riempire la nostra vita di un significato, se non impegnarsi nella ricerca del senso stesso?
Il dilemma sta nello scegliere la strada per mezzo della quale partire alla ricerca di una risposta, della verità o, nel migliore dei casi, di noi stessi.

Sono rimasto sorpreso quando, questa mattina, ho letto del possibile tentativo, da parte del CERN di Ginevra, di riprodurre il Big Bang, la grande esplosione che diede origine all'universo come noi lo conosciamo.
Questo sarebbe possibile attraverso una macchina chiamata Lhc (Large Hardon Collider), un gigantesco acceleratore di particelle ospitato in un tunnel circolare di 27 chilometri, scavato nel sottosuolo fra Svizzera e Francia, fra 50 e 175 metri di profondità.

Ritengo ora importante soffermarmi per un attimo sul funzionamento di questo marchingegno, che aprirà una finestra sulla vera natura della materia e su come essa sia nata, all'inizio del tempo.
Negli acceleratori di particelle, elettroni, protoni o nuclei di atomi vengono spinti fino alla velocità della luce e vengono fatti scontrare fra loro.
Certo, la loro massa è infinitesima, ma, a 300.000 km/s, anche le particelle più elementari assumono un'energia notevole.
Nel caso dell' Lhc, dovrebbero scontrarsi due fasci di protoni, fatti correre in direzioni opposte e poi fatti incrociare in quattro punti del percorso.
Per costringere i protoni a seguire la curvatura del tunnel, sono posizionati dei magneti superconduttori; ogni fascio contiene solamente un miliardesimo di grammo di protoni, ma se anche solo uno dei magneti funzionasse male, sfonderebbe il tubo di acciaio che lo contiene.
Tale scontro produce un'energia molto piccola, ma in uno spazio ed in un tempo così ridotti da scardinare la struttura della materia, permettendo ai fisici di osservarla.
Esperimenti come questi fanno temere che la concentrazione della massa nei punti di collisione sia tale da portare la materia a collassare, diventando un piccolo "buco nero" che, in teoria, dovrebbe evaporare istantaneamente.
Il problema è che la suddetta teoria non è mai stata provata; c'è, quindi, il rischio che il buco nero prodotto dall' Lhc sia stabile e possa inghiottire la Terra...
Niente paura! Questa remota eventualità è stata esaminata dal Safety Assessment Group, un organismo scientifico indipendente, ed il rapporto ha affermato che il funzionamento dell'Lhc non presenta pericoli.

Sono rimasto, in verità, un po' deluso, quando ho scoperto che il fine principale di questo esperimento è quello di poter finalmente osservare, attraverso la formazione della materia, la particella a cui tutto deve la propria massa.
Detto in termini un po' meno astrusi e scientifici, lo scopo è quello di veder comparire Dio all'interno di un acceleratore di particelle.
Tutto questo mi ha fatto molto pensare...
Io, se volessi cercare Dio, mi recherei in un campo di grano ed ascolterei il vento soffiare tra le spighe.
Oppure mi immergerei nel traffico di una grande città, ed osserverei, tra le anonime facce, le migliaia di grandi speranze che aleggiano su di me.
Probabilmente cercherei Dio tra le stelle, domandandomi quali magnifici sogni accesero, in tempi remoti, quei tanti lumi.
L'ultimo posto in cui mi verrebbe in mente di cercarlo è a più di cento metri di profondità, in un tunnel di una circonferenza di 27 chilometri.

Vedere Dio.. per le cose importanti, gli occhi sono ciechi...bisogna cercare col cuore...
Ammettiamo pure che la scienza provi l'esistenza di Dio; di questo passo, che cosa ci rimarrà da sognare?
Quali saranno le nostre speranze? Ci abbasseremo a pregare una particella, o anche quei riti così antichi e cari verranno meno?
Sì, probabilmente la fantasia non troverà più spazio di fronte ad un magico bosco; altro non è che combustibile, ottimo per produrre energia, ma obsoleto per vivere le avventure dei gèni che lo popolarono.
I grandi misteri saranno svelati, e le poetiche domande che sorgono osservando un lembo di cielo saranno scontate, banali.
Lasciamo pure che la scienza compia il suo corso, che la realtà abbatta completamente l'immaginazione; quando la verità viene provata, tanto peggio per lei, che dimostra i suoi limiti nei confronti della fantasia!

Non sto negando i meriti del progresso scientifico: grazie ad esso, molte malattie sono ora curabili e, attraverso i trapianti di organi, numerose vite sono state salvate.
Ritengo giusto che la scienza compia i suoi grandi passi in avanti, anzi, sono rimasto molto colpito dall'audacia e dalla maestosità di questo progetto.
Non credo sia lecito, tuttavia, identificare come Dio quel 90% di universo che si manifesta come attrazione gravitazionale, ma che i telescopi non riescono a vedere.

Sono veramente affascinato da coloro che dedicano la propria intelligenza alla risoluzione dei grandi dilemmi che da sempre attanagliano la mente dell'uomo... ma ammiro ancora di più chi, semplicemente, è ancora in grado di sorprendersi.

4 COMMENTS

  1. Sul bosone di Higgs
    Si presume che se esso abbia una massa di 220 GeV, lo si troverà di certo nel Large Hadron Collider (LHC) del CERN. Di fatto, una luminosità integrata di soli 10^4 picobarn inversi sarà sufficiente per trovare il bosone di Higgs; ciò significa che basterà una luminosità molto più modesta di quella prevista dai costruttori dell’LHC. I progetti inerenti l’LHC del CERN mirano ad aumentare le energie di collisione fino a raggiungere la fascia dei teraelettronvolt (10^12 eV), alla ricerca di prove della supersimmetria, del top quark e dell’ormai “famigerato” bosone di Higgs (tutte componenti del modello standard della fisica delle particelle elementari). Secondo J.D.Barrow, comunque, anche le energie che ci si aspetta di raggiungere all’LHC sono ancora al di sotto di un fattore di circa un milione di miliardi per raggiungere le energie necessarie per controllare sperimentalmente lo schema di una quadruplice unificazione, proposto da una “Teoria del Tutto”. A mio avviso, se il bosone di Higgs non verrà identificato neppure nei prossimi esperimenti all’ATLAS (l’apparato all’interno dell’LHC del CERN), ciò non creerà alcun imbarazzo per i fisici che da diversi decenni ormai stanno cercando di rilevarlo. È vero che alcuni esperimenti compiuti nel corso dell’ultimo decennio hanno cominciato a limitare notevolmente lo spazio parametrico per questa particella, ma finora non è mai emerso nessun risultato significativo. A ben vedere, la teoria che descrive tale particella scalare con spin nullo (ovvero il bosone di Higgs) ad un livello assai profondo soffre di gravi problemi formali. Uno di questi ( …forse il peggiore) è che le particelle scalari sono notoriamente sensibili alla nuova fisica che potrebbe subentrare a scale di energia molto alte (come quelle che verranno utilizzate nel progetto ATLAS, rimanendo nello specifico). Se le forze forte, debole ed elettromagnetica sono unificate ad una certa scala-livello di energia, e il bosone di Higgs diventa parte di una struttura maggiore, diventa virtualmente impossibile mantenere “leggera” la particella scalare quando le particelle ad essa affini diventano “pesanti”. Nel modello standard non è possibile preservare la gerarchia delle scale in alcun modo naturale. Tutto comunque si verrebbe a risolvere con l’introduzione, a tal punto, del concetto di supersimmetria (@Lhttp://www.riflessioni.it/forum/showthread.php3?t=10337@=www.riflessioni.it#L). Ogni bosone e ogni fermione in una coppia supersimmetrica danno lo stesso contributo alla massa efficace del bosone di Higgs, ma il loro contributo è di segno opposto. In ultima analisi, quindi, gli effetti di tutte le particelle virtuali (dei fermioni e dei bosoni) si annullano facendo sì che la massa del bosone di Higgs non risenta dell’influenza della fisica a scale di energia più alte. Rimane comunque a questo punto un problema di fondo: se le particelle ordinarie vengono divise in massa dalle loro partner supersimmetriche viene a mancare il meccanismo con cui le une e le altre si annullano nel calcolo degli effetti delle particelle virtuali sulla massa di Higgs. Senza addentrarmi in ulteriori dettagli tecnici, tirando le somme, è possibile giungere all’idea che la scala di energia a cui i partner supersimmetrici della materia ordinaria dovrebbero esistere non può essere molto più alta della scala della rottura di simmetria dell’interazione debole. Con i futuri esperimenti al CERN sarà quindi possibile stabilire una volta per sempre la fondatezza o meno del modello supersimmetrico, ipotizzato già agli inizi degli anni ’70.

    (Fausto Intilla, @Lhttp://www.oloscience.com@=www.oloscience.com#L)


  2. Carissimo Pierfrancesco, mi commuove la profondità della tua sensibilità del tuo sapere ed il desiderio di ricercare il senso del vivere e l’esistenza di Dio tra le spighe di grano. Come vorrei che tu potessi contagiare i tuoi coetanei ed anche i più grandi in questa ricerca.

    (Una mamma)

  3. Omm
    Ti rispondo un po’ tardi ma ti rispondo, perchè penso che, qualora fosse esauriente, gradiresti più una risposta che il silenzio. Io non sarei pessimista perchè la scienza può sì svelare tutti gli arcani del mondo esterno, dei fenomeni. Esiste una religione, per me molto bella, che ha svelato ogni arcano, invece, del mondo interno, della persona.. il buddhismo. Però da quando l’ha fatto possiamo solo bearci di riconoscere con gioia la bellezza di questo mondo. Per cui credo che chi voglia vedere un dio trascendente possa sempre farlo, ma siccome tu mi sembri più il tipo da vedere un dio immanente, io credo nella bellezza del cosmo e nell’ordine delle nuvole, come nell’atmosfera magica di un sorriso, nonostante duemila anni di buddismo, si potrà sempre vedere il mistico, il sublime, il titanico. E pensare che tutta l’armonia del Cosmo sia persona che è essere eterno, perfettissimo, motore immobile. Credo che già le conoscenze attuali, se ne avessero il potere, potrebbero smontare la fede. Detto questo non voglio minimamente dire che la mia sia una risposta giusta, è solo un altro parere.

    (mn)