C’era una volta l’Orchestra Alpina di Cervarolo. Parte del crinale reggiano il primo disco col quale l’Istituto Superiore di Studi Musicali Achille Peri ha dato avvio, qualche tempo fa, alla pubblicazione di materiali sonori raccolti direttamente sui portatori della musica popolare della Provincia di Reggio Emilia e delle zone immediatamente confinanti.
Si tratta di una operazione di notevole valenza storica per il patrimonio musicale dell’Appennino; è stata ideata e condotta dall’ Archivio Etnomusicologico Giorgio Vezzani - Il Cantastorie e, di fatto, conferma l’impegno dell’Istituto Peri per la salvaguardia della musicale popolare. Qualche giorno fa abbiamo recensito l’ultimo Cd dei Fratelli Olmi e delle Mondine di Vezzano.
“Ma la scelta di iniziare con la pubblicazione delle musiche della Orchestra Alpina di Cervarolo – spiegano al Peri - è dovuta al fatto che del gruppo formato da Walter Costi, Mauro Remo Monti e Virgilio Rovali, una delle realtà più significative dell’alta montagna reggiana, l’Archivio conserva una buona serie di brani inediti”.
“Di loro, se si escludono tre pezzi pubblicati in un disco Albatros del 1975 ed una breve apparizione in un video degli anni Ottanta, non esiste nessuna altra incisione. Il materiale citato è oggi introvabile e solo poche copie di esso sono conservate negli archivi. Lavorando su tale disco alcuni gruppi hanno in seguito riproposto quei brani ma il rischio è che la soggettività della interpretazione offuschi la fisionomia delle esecuzioni tradizionali”.
In questo caso, quale è stato il compito dell’archivio Vezzani?
“La salvezza dei documenti originali è affidata all’archivio che ha come suo principale obbiettivo la conservazione della memoria sonora espressa dai suoi portatori. La musica di Costi, Monti e Rovali, come quella di tanti altri interpreti, rischia di essere però relegata in luoghi chiusi e dimenticata. Per questo motivo l’Istituto Peri ritiene importante proporre l’edizione dei brani reperiti con un prodotto avente un rilievo culturale che va ben oltre i confini della provincia.
Come può essere definita l’opera?
“Un prodotto raro nel panorama della musica popolare in provincia di Reggio Emilia. In esso vengono presentati tre interpreti originali e per trovare operazioni simili bisogna risalire agli anni 70 col fondamentale disco di Marcello Conati sulle canzoni delle Ghielmi e sulla Valdenza, a due dischi della serie Albatros, ai pochi brani pubblicati da Bruno Pianta sul ballo antico, ad alcuni dischi di Giovanna Daffini e Vittorio Carpi e poc’altro”.
Cosa ha di particolare?
“Oggi, in molte produzioni proposte come tradizionali e popolari, non è mai chiaro dove sia il confine tra la testimonianza originale raccolta e la manipolazione apportata in funzione delle mode e del gusto corrente mentre noi contemporanei percepiamo il ballo montanaro solamente come l’ ultimo anello di una secolare catena che aveva un significato solo in un mondo che da decenni non esiste più. Ecco perché i portatori, cioè coloro che queste musiche le espressero come loro cultura di base, devono essere integralmente salvaguardati a difesa di un concezione della musica popolare connaturata con la cultura e la storia del territorio.
Cosa esprime il disco?
“In questo disco possiamo affermare l’ economia, l’emigrazione, la guerra, la prigionia, la Resistenza, la strage dell’aia di Cervarolo del marzo 44, i rapporti parentali, i liutai locali interagiranno nella cultura musicale dei suonatori dell’alta Val Dolo dove ognuno dagli altri imparava e trasmetteva qualcosa. Nella Reggio odierna una percezione sfocata colloca la musica popolare come prodotto minore che, a differenza degli altri generi, deve quotidianamente difendere la propria identità, ribadire la definizione di se stessa, difendersi da facili falsificazioni, da scontate nostalgie. Le musiche della ORCHESTRA ALPINA DI CERVAROLO si inseriscono a pieno titolo in questo discorso”.
Il gruppo formato da Costi, Monti e Rovali fu una delle realtà più significative dell’ Appennino Emiliano: cosa resta di originale e quali obiettivi vi siete dati col Cd?
“L’Archivio del Cantastorie conserva un buona serie di loro brani inediti. La salvezza dei documenti originali è affidata proprio ad esso: principale obbiettivo è la conservazione della memoria sonora espressa dai suoi portatori; la musica di Rovali, Monti e Costi, come quella di tutti gli altri interpreti, rischia di essere però relegata in luoghi chiusi e dimenticata. Ecco il motivo di questo Cd che divulga quelle musiche e le commenta con un libretto che entra nel merito della vicenda di Cervarolo”.
Chi erano i membri della Orchestra Alpina di Cervarolo?
“Virgilio Rovali (1922 –1984) è considerato il miglior violinista etnico dell’alto Appennino Reggiano nel dopoguerra. Considerarlo però solamente etnico, in quanto violinista nei Maggi e portatore di alcuni balli antichi, è riduttivo. Conoscitore di musica e compositore di brani fu buon esecutore di musica operettistica, classica e sacra. Ciò che interessa in questo CD è tuttavia la componente popolare quale espressione dell’arcaico mondo musicale della montagna reggiana dominato dalla Furlana, dal Maggio, dal liscio vecchia maniera. Combattente nei Balcani Rovali cadde prigioniero dei tedeschi l’8 settembre 1943 e trascorse due anni di prigionia in Germania. E’ di quel periodo una sua commovente lettera scritta a casa nella quale chiedeva alla famiglia di conservargli bene il violino per il ritorno. Non sapeva ancora che questa era già stata sterminata nella strage nazifascista dell’aia di Cervarolo del 20 marzo 1944. Della strage Virgilio seppe solo a guerra finita. L’amore per il violino però non era cessato e già nel primo dopoguerra ricostituì un’orchestrina con Remo Monti e col chitarrista Walter Costi (1931-1989) che aveva imparato a suonare dal padre, il mandolinista Ennio, massacrato anch’egli a Cervarolo in quel terribile giorno”.
Cosa faceva questo gruppo?
“L’Orchestra Alpina furoreggiò per tutta l’alta montagna reggiana nei matrimoni e nelle feste eseguendo tanto liscio vecchio ed accompagnando le compagnie del Maggio. Di Costi, Monti e Rovali esistono solo tre pezzi pubblicati nel 1975 ma altre registrazioni erano state effettuate prima del 1981. La loro qualità non è ottimale, come spesso accade nel materiale raccolto sul campo, ma la loro unicità le rende irripetibili ed insostituibili per la documentazione della memoria sonora. Il materiale registrato, per dichiarazione dei tre suonatori, è tutta musica che a Cervarolo si era sempre suonata ed era stata tramandata da suonatori più vecchi della zona. Il violino costruito nel 1936 dal liutaio di Cervarolo Remigio Fontana (anch’esso trucidato nell’ aia), che Virgilio suonò per tutta la vita, sopravvisse alla furia delle fiamme. Oggi conservato dalla famiglia Rovali è un po’ il perno di questa storia”.
L’opera può essere richiesta dal sito www.aliamusica.net
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I BRANI DEL DISCO
Ed ecco la track list dell’opera
1) FURLANA di Cervarolo: la Furlana è il principale ballo saltellato della provincia di Reggio Emilia, tutti i vecchi musicisti della montagna lo conoscevano in diverse varianti. La più nota è quella di Cervarolo.
2) FURLANA di Frassinoro : l’esecuzione è stata registrata durante la festa di Bagnolo in Piano del 27 marzo 1981 organizzata dalla rivista: La Piva dal Carner e dal locale circolo Torrazzo in un clima di genuino folk-revival.
3)BALLO DEI GOBBI: è un ballo scherzoso conosciuto in tutto il territorio emiliano e raccolto in molte varianti caratterizzate da musiche tra loro simili.
4) FRANCESINA: Il ballo venne appreso da Ennio Costi, padre di Walter.
5) PASSEMMEZZO: è il Ballo della Sedia, noto anche in altre parti del Reggiano.
6) Valsoviè: un ballo ricordato da Walter Costi.
7) Valzer di Virgilio: sicuramente arrangiato da Rovali .
8) Jolanda: brioso valzer conosciuto in tutta l’alta montagna.
9) Valzer di Cervarolo, da sempre suonato in alta Val Dolo.
10) Valzer detto “degli Sposi” in quanto suonato accompagnando gli sposi all’altare.
11) Bel Morettino, polca che anch’essa accompagnava gli sposi.
12) Polka Cameriere; la registrazione è purtroppo disturbata da voci e da battimani .
13) Serenata Silvestri: brano che Virgilio amava moltissimo e che suonava da solo, o con un velato accompagnamento di chitarra, in particolari momenti dei pranzi nuziali.
14-15) Ave Maria di Schubert e Largo di Haendel: due brani, registrati nel 1977/78 da Italo Rovali nella chiesa di Febbio. Assieme ad altri fanno parte di un corpo di musiche del rituale del matrimonio che Virgilio eseguiva col suo inconfondibile stile.
16-20) IL MAGGIO: con questi cinque brani non si vuole condurre nessuna operazione di descrizione del Maggio. Nel CD si pubblicano semplicemente alcune registrazioni disponibili inerenti il ruolo di accompagnamento svolto dall’orchestrina. La Marcia apre la rappresentazione coi maggerini che sfilano davanti agli spettatori.
21) Furlana di Cervarolo: Il disco chiude con la Furlana di Cervarolo registrata nella festa di Bagnolo. La registrazione è purtroppo disturbata dalle battute di piedi e dai battimani dei partecipanti alla festa che, entusiasti, si improvvisarono ballerini. Svoltasi in un clima epocale in cui questo tipo di musica era altamente apprezzato, in un ambiente culturale cosciente dell’ importanza del messaggio di cui la musica popolare era portatrice la festa ebbe grande successo ed alla esecuzione della furlana conclusiva seguirono scroscianti e prolungati applausi.