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Gli Zenith colpiscono ancora

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Grandi emozioni nei giorni scorsi a Reggio Emilia alla finalissima della dodicesima edizione del festival Tricolore della canzone italiana, sezione adulti, svoltosi in piazza Prampolini. La manifestazione – promossa dal Comune di Reggio in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Reggio Emilia, la Fondazione Manodori e con la F.I.L.E.F–ARCI solidarietà e con l’adesione dell’associazione nazionale Comitato Primo Tricolore, creata per ricordare il Primo Tricolore nato a Reggio nel 1797 – ha visto nuovi talenti canori cimentarsi nella competizione di canzoni a tema libero o patriottico, seguiti da un pubblico molto numeroso.

Nell’evento si sono distinti due montanari di lunga passione e militanza nel mondo musicale come Roberto Mercati e Fabio Cattoni, carpinetano il primo e castelnovese il secondo, che insieme formano il gruppo degli “Zenith”, ai quali sono andati, oltre ai buoni piazzamenti finali (erano una ventina i partecipanti con canzoni inedite), riconoscimenti specifici.

“Abbiamo partecipato con due canzoni distinte composte interamente da noi (testi e musica) – ci dice Mercati – che hanno vinto un prestigioso premio entrambe: l'una col PREMIO DELLA CRITICA (titolo: 'Allo Zenith') e l'altra col PREMIO MIGLIOR ARRANGIAMENTO (titolo: 'La nostra melodia')”.

Ma i nostri non erano nuovi ai riconoscimenti, come ci conferma sempre Roberto: “In effetti già l'anno scorso avevamo vinto un premio: quello per la miglior interpretazione, con un brano composto dal maestro di Cavola Vittorio Alberto Scalabrini, interpretato da Fabio Cattoni in duetto con Irene Condò (con musica curata da me)”.

E allora quest’anno ci hanno riprovato ed hanno raddoppiato. “Le nostre canzoni nascono innanzitutto dal nostro affiatamento in un'amicizia che è cresciuta in breve tempo. Cerchiamo di avere idee creative, puntando alla qualità, curando comunque che i brani siano orecchiabili ed immediati. La nostra intesa musicale è davvero forte”.

Il loro motto: “Comunque vada è già un successo”. E’ andata. Ed è stato un successo. Che volere di più? Arrisentirci il prossimo anno? Magari con altri premi speciali?

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