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Benevelli amareggiato per come vede trattare i suoi monumenti

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Non è per puro caso che ancora una volta riemerge la storia intorno ai miei monumenti; e, di conseguenza, doverne parlare ancora un po' mi duole. Però ne sono costretto.

I cittadini di Castelnovo ne' Monti, e con un po' di presunzione mi auguro non tutti, forse non sanno che nella zona Peep, è collocata un'altra delle mie opere. Questa è dedicata al partigiano Piero Mora e rappresenta una stele che ricalca lo stile dell'altro monumento dedicato al deportato, quello che recentemente ha subìto un'indegna collocazione sia dal punto di vista architettonico che urbanistico, politico e anche morale.

Oggi comunico ai signori della giunta comunale e a quanti hanno a cuore il paese, che giorni fa, quasi a volere riesumare una dimenticanza, ho chiesto ad un mio amico di portarmi a vedere il monumento del Peep. Arrivati, scendo e mi avvicino perchè dalla strada il manufatto è poco visibile, coperto com'è da rami secchi di rose che ne nascondono completamente la visuale e non fanno che dimostrare uno scempio verso ciò che esso rappresenta e fa pensare anche ad intendimenti poco chiari.

Sposto i rami e rimango allibito nel vedere che la stele principale è stata manomessa tanto che, attorcigliata intorno al suo asse, è irrecuperabile, non potendo essere riparata per la sua particolare tecnica costruttiva, vuota all'interno. Allora che fare?

E' inutile dire che l'angoscia ancora una volta mi prende il respiro e genera in me risentimento verso questa società pervasa da cattiveria mascherata dai pellegrinaggi ad Auschwitz che a vohe rappresetano una tragica contraddizione. Che fare, piangere?

Forse questa società non merita nemmeno una lacrima e non mi si venga a ripetere la solita frase "è una ragazzata". E no, signori, ormai è ora di finirla: per mettere in pratica l'operazione di demolizione del monumento ci vuole molta forza, a meno che, essendo vicino l'asilo, un bambino, all'insaputa della maestra, dopo avere ingerito una buona dose di spinaci, si sia trasformato in Braccio di ferro.

Sono sicuro che quesa volta la flebile voce del Cristo di Don Camillo se potesse raggiungermi mi darebbe ragione, dicendomi: "Giorgio porta pazienza, si vede proprio che ce l'hanno con te e coi tuoi monumenti.

(Giorgio Benevelli)

5 COMMENTS

  1. Monumenti…
    Abbiamo grande stima per Benevelli. E alcune sue opere hanno grande rilievo a Castelnovo ne’ Monti (basti solo pensare a S. Benedetto a Bismantova o al Cristo nella chiesa della Resurrezione). Però ritengo personalmente non corretto esigere che tutte siano posizionate sempre sotto i migliori riflettori possibili. Anche perchè alcune, pur colme di particolare significato, sono del tutto opinabili nella loro bellezza o, meglio, nella loro interpretazione; così distanti a volte dai canoni semplici e realistici della nostra tradizione.
    Opinabilità che naturalmente vale anche per questa mia missiva.

    (g.a.)

  2. Il monumento è prima simbolo e poi arte
    Su richiesta dello scultore ho scattato la foto e diffuso il comunicato alla stampa. Non l’ho fatto pensando alle peculiarità del manufatto, ma al simbolo che questo rappresenta. So bene che NON E’ come danneggiare la Gioconda o “LA PIETA'”! Se si pianta un palo di cemento con attorno filo spinato e lo si chiama “MONUMENTO A FALCONE E BORSELLINO” ecco che cemento e ferro vengono ad assumere un valore simbolico ben più elevato di quello che è il loro valore specifico intrinseco. Rompere QUEL palo o tagliare QUEL fil di ferro vorrebbe dire manomettere il ricordo. Tutte le opere di Benevelli (lo stesso si può dire per tutti i pittori e scultori) possono piacere o meno, ma SE anche NON mi piacesse il Cristo della Resurrezione non permetterei comunque a nessuno di piegarne un braccio!

    (Umberto Gianferrari)


  3. Salve a tutti, mi chiamo Roberta e mi permetto di scrivere il mio pensiero: dò ragione al commento di G.A., aggiungo solo che purtroppo dove si trovino i monumenti, opere costruite con il cuore, non importa se poste al centro di una piazza o messe in una posizione meno centrale, come possono essere fatte da artisti più o meno noti bisogna sempre trattarle tutto allo stesso modo, cioè curarle e averne rispetto. Sta di fatto che l’articolo di Benevelli si riferiva alla solita “bravata”, dove come al solito nessuno salterà fuori per dire “è stata colpa mia!”. E qui ci sarebbe da incominciare un lungo discorso, ma tanto non porterebbe da nessuna parte. Spetta alle persone essere civili; chi non ha la maturità adesso prima o poi gli arriverà Però c’è sempre chi ci va di mezzo.

    (Roberta)

  4. Concordo
    Devo dire che concordo con G.A., anche perchè non credo si possa dire che l’opera di Benevelli (artista davvero stimato ed apprezzato dai suoi compaesani) non sia valorizzata sul territorio: il monumento che era davanti al cinema ora è davanti al Municipio; poi ci sono il monumento alla partigiana, il monumento esterno alla sala del Consiglio comunale (dove se non sbaglio c’è anche un suo dipinto), il bellissimo crocifisso nella chiesa della Resurrezione. Tra l’altro non credo che queste opere siano state “donate” dall’artista, ma commissionate e quindi acquistate.

    (Commento firmato)

  5. Giorgio, maestro d’arte
    Penso che valorizzare voglia dire anche proteggere. Proteggere da chi non ha avuto la fortuna di conoscere e imparare cos’è l’arte. Se conosci, forse, rispetti quello che vedi intorno a te; questo concetto dovrebbe valere per tutto: persone, ambiente, opere pubbliche, d’arte e non… Quindi volevo ringraziare Giorgio Benevelli perchè ha regalato ai miei alunni la possibilità di avvicinarsi all’arte; attraverso la conoscenza delle sue opere hanno imparato tanto sul nostro territorio: la storia, le persone,gli eventi… Con lui abbiamo fatto un percorso didattico che ci ha regalato tante emozioni. Secondo me è importante che le sue opere vengano poste in modo da essere valorizzate e tutelate. Possono piacere o no, essere di facile interpretazione o difficile, ma sono opere d’arte, hanno dentro l’anima dell’artista che le ha eseguite… e poi credo siano state pagate con soldi pubblici… ai cittadini non fa piacere vedere buttare via i soldi spesi.
    Grazie.

    (Laura Romei)