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Frane in Appennino / Il giorno dopo il diluvio la Stradale controlla la SS 63 e le vie alternative

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Giornata di verifica delle condizioni della viabilità della parte appenninica della statale 63 per gli uomini della Polizia stradale di Castelnovo ne' Monti, comandanti dall’ispettore superiore Roberto Rocchi.

Sin dalle prime ore della mattina, infatti, alcune pattuglie hanno ispezionato la nostra arteria principale, dove ieri erano stati registrati i problemi maggiori (soprattutto nel tratto del comune di Collagna), senza tuttavia tralasciare altri punti dove sono stati rilevati segni di cedimento della carreggiata o dei terrapieni di contenimento.

In modo particolare, è stato compiuto un sopralluogo sul tratto di strada statale franato, dove si è ritenuto opportuno rafforzare le barriere che impediscono l’accesso dei veicoli per scongiurare conseguenze ben peggiori. Anche la strada provinciale 15, che rappresenta una delle vie di accesso all’abitato di Collagna al di fuori della statale, è stata oggetto delle “attenzioni” degli uomini della Polstrada castelnovese, che, dopo avere verificato la presenza di alcune sottili lastre di ghiaccio in diversi punti non esposti al sole, hanno fatto intervenire i mezzi spargisale della Provincia.

Un'ulteriore verifica è poi stata effettuata anche sulla provinciale che collega Ramiseto con il passo del Lagastrello, unico itinerario alternativo per raggiungere il valico del Cerreto.

Nella notte uno smottamento che ha interessato il versante toscano ha costretto i tecnici ad una parziale riduzione della carreggiata predisponendo un senso unico alternato dove, al momento, sussiste il divieto di accesso per gli autocarri superiori a 75 quintali.

Il lavoro di monitoraggio della Polizia stradale di Castelnovo ne' Monti, cui si affianca quello degli addetti e dei tecnici dell’Anas, proseguirà anche nelle prossime ore per avere in tempo reale l’aggiornamento di ogni possibile anomalia che possa mettere in pericolo l’incolumità di quanti viaggiano sulle strade di montagna.

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- Acqua e frane in Appennino. Ultimo aggiornamento: ore 21,20 (5 dicembre 2008)

3 COMMENTS

  1. Statale 63 un infermo
    Ho pensato molto prima di voler commentare qusta notizia, ma alla fine ha prevalso la voglia di farlo. Avrei voluto partire da lontano, facendo riferimento ad alcuni miei vecchi interventi di tempo fa, ma rischiavo di essere accusato di retorica, ad allora parto dicendo: abbiamo chiuso la stalla quando i buoi sono scappati!!! Direi tipico di noi montanari. Leggendo i giornali si scopre che nella giornata di ieri si sono mosse tutte le più alte cariche della Provincia, e non solo per visionare i danni causati dal maltempo. Sì, qui tutto bene, è giusto che ci si mobiliti per ripristinare la normalità!
    Ma adesso partiamo con le domande: chi pagherà tutto questo? Sicuramente noi; ma forse non sarebbe giusto che pagasse COLUI che per omessa manutenzione ha CAUSATO il DANNO? Lì forse non c’era un tombino ostruito? E se fosse stato pulito, poche ore di lavoro avrebbero scongiurato danni per centinaia di migliaia di euro. Non c’è bisogno di mobilitare presidente della Provincia, senatori, sindaci, ecc. ecc. per vedere che siamo nell’abbandono più totale; la SS 63 è un inferno, senza nessun tipo di manutenzione da anni, cunette piene, tombini ostruiti, ponti che cadono a pezzi, una vera mulattiera. Cari concittadini, ci raccontano delle “BALLE”. Sui giornali mesi fa si leggeva della pericolosità delle gallerie e che a GIORNI sarebbero state servite dal segnale GSM, per i cellulari: PROVATE voi a chiamare; e se succedesse qualche incidente grave??? Chi chiama i soccorsi? Forse l’incidente del monte Bianco non ha insegnato nulla? Qualcuno ha visto lo stato in cui si trova il tratto di SS 63 di Ponte Rosso? Cunette ostruite, ruscelli ovunque!!! Ieri sera era una lastra di ghiaccio, alle 23 mi sono sentito in dovere di avvertire la stazione Carabinieri del grave pericolo!!! E poi si parla di sicurezza stradale! Una vera beffa. Mi chiedo: ma nessuno vede queste cose? Le vedo solo io? Nessuno parla e nessuno fa! Ed allora, cari concittadini, “benvenuti all’inferno”, perchè di questo si tratta. Eppure le tasse le paghiamo. Cari montanari e cari cerretani, alziamo la testa, facciamo sentire la nostra voce, non siamo cittadini di serie B! O forse sì? Ma pensando che tra pochi giorni si inaugurerà un’opera che è costata miliardi di euro (vedi TAV) inizio a pensarlo.
    Grazie come sempre, e se volete scrivermi vi lascio la mia email, per protesta penso di organizzare delle squadre per la pulizia delle cunette!!!

    (Roberto Malvolti, [email protected])

  2. Era prevedibile!
    Caro Roberto, condivido le tue parole, purtroppo quanto accaduto è un disastro annunciato. Sulla 63 da tempo sono trascurati gli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione. Quello che più mi rammarica in questi giorni è che NESSUNO abbia il “coraggio” di gridarlo che questa strada è stata abbandonata!!

    (Erika Farina)

  3. Rassegnati all’abbandono?
    Forse è vero, ci siamo rassegnati all’abbandono. Se l’inferno di venerdì scorso fosse per assurdo successo in pianura orde di cittadini inferociti avrebbero assalito almeno verbalmente ogni genere di istituzione presente sul territorio… Ma noi montanari siamo talmente abituati al fatto che nessuno ci ha in considerazione che non ci siamo squassati più di tanto. Adesso basta, però, è giusto che si cominci a dire quel che va detto:
    – è piovuto su tutte le strade della zona, la neve si è sciolta su tutte le strade della zona, ma SOLO sulla SS63 è successo il disastro;
    – le alte cariche dell’Anas mi risulta che si siano mosse solamente quando era tutto finito, a sole splendente e tv mobilitate;
    – il tratto di strada miseramente precipitato nel torrente Biola erano anni e anni che cedeva pian piano verso valle, tutti sapevano che quel terreno non era sano, ma all’Anas se ne sono fatti un emerito baffo (dubito fortemente che ne fossero anche solo a conoscenza);
    – e del ponte sul Biola, appena prima della frana, che ne dite? Tutte le volte che lo percorro mi vengono i brividi; aspettiamo che sprofondi del tutto nel letto del fiume o lo diciamo che c’è qualcosa che non va?
    – le gallerie di Marola e Casina, senza segnale telefonico, strette, buie e senza impianto di ventilazione, sono due bare: tutti lo sanno e presumo che molti si facciano mentalmente il segno della croce tutte le volte che le devono attraversare; forse se i dirigenti Anas fossero costretti a percorrerle due volte al giorno tutti i giorni per andare al lavoro si darebbero una mossa;
    – Ponte Rosso è quasi una barzelletta, al posto delle cunette ci sono voragini e mucchi di detriti, e ogni volta che piove forte o nevica si scatena il pandemonio;
    – d’estate arbusti e cespugli invadono le carreggiate riducendo al minimo la visibilità e se non fosse per i camion che sfoltiscono un po’ la strada si ridurrebbe a una sola corsia;
    – in generale tutta la SS63 ha un fondo penoso, pieno di buche e rattoppi, cunette intasate, arbusti sporgenti, regimazione delle acque circostanti inesistente, opere di sostegno delle terre a monte vetuste e insufficienti.
    E’ PROPRIO ORA DI DIRE CHE SIAMO ARCISTUFI di essere ignorati da tutti; ENTI E POLITICI DOVETE DARVI UNA MOSSA, anche perchè se continua così finirà che non ci saranno più cittadini che vi voteranno (nel senso che non ce ne saranno proprio più!). RIVOGLIAMO LA NOSTRA SS63!!!

    (Commento firmato)

    P.S. – Intanto un grazie sentito a tutti quei poveri cristi (poliziotti, carabinieri, volontari e operai vari) che venerdì hanno passato una giornata d’inferno sotto vento e acqua torrenziale per consentire alle persone di ritornare alle loro case in sicurezza; se non c’è scappata la disgrazia è sicuramente grazie a loro ed alla buona sorte, non sicuramente ai parrucconi dell’Anas!!!!!!!!!!!!!