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Nostra intervista ESCLUSIVA a Felipe Massa dal Motor Show

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Riceviamo dall’ispettore superiore Roberto Rocchi - comandante del Distaccamento di Polizia Stradale di Castelnovo né Monti – che è anche giornalista-pubblicista e redattore capo del periodico “Il Centauro” (organo ufficiale dell’Asaps – Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale), l’intervista esclusiva che ha rivolto a Felipe Massa, vicecampione del mondo di Formula Uno e pilota del team Ferrari, in occasione di un incontro avvenuto al Motor Show di Bologna e che ha realizzato appositamente per Redacon.

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QUATTRO CHIACCHIERE CON… FELIPE MASSA

di Roberto Rocchi

Inutile negarlo: Felipe Massa, il “secondo” della scuderia Ferrari - per tutti ora diventato il numero uno - è entrato nei cuori dei ferraristi e pensare ancora a quel titolo mondiale perso per un solo punto brucia quanto un incendio di un grattacielo. Tuttavia il giovane pilota brasiliano non da nulla per scontato ed è pronto a riproporsi nella nuova stagione nella griglia di partenza dei favoriti.

E’ così, Felipe?

“Diciamo che come al solito cercherò di dare il mio meglio e spero proprio di coronare un bel sogno che preferisco tenere per me per scaramanzia…”

A differenza dello scorso anno dovrai rimetterti al lavoro con uno spirito diverso: cambiano le regole della Formula Uno e questo potrebbe dare qualche problema proprio alle scuderie più grosse che hanno impostato strategie in maniera diversa…?

“Ho ricominciato da poco a guidare e sto lentamente riappropriandomi di quella familiarità con la macchina che avevo per un attimo lasciato in stand-by durante la pausa di fine campionato. Certo, dovrò capire bene come saranno le prossime regole e come andranno ad incidere non solo sulla guida, ma anche in termini di cambiamenti tecnologici delle vetture. Credo che bisognerà lavorare con maggiore impegno e forse un po’ tutte le scuderie dovranno affrontare questo problema che potrebbe creare anche qualche incertezza, ma la Ferrari si è sempre ben adeguata anche alle modifiche regolamentari e nutro molta fiducia nei nostri progettisti e nei tecnici di squadra.”

Ecclestone ha proposto di sostituire i punti dei primi classificati di ogni Gran Premio con le più tradizionali medaglie d’oro, argento e bronzo. In base a questa nuova concezione tu oggi saresti stato il campione del mondo. Ti piace questa soluzione?

“Credo che cambierà poco: a regole diverse corrispondono strategie diverse. Ecco perché non bisogna pensare al passato, ma a come vincere nel futuro con le regole che vi saranno. Il campionato di Formula Uno è formato da 18 gare e per ciascuna di esse va studiata e attuata la tattica migliore con o senza medaglie…”

Felipe Massa, invece, cosa ha cambiato di se stesso dopo il secondo posto dello scorso anno?

“Nulla, è sempre lo stesso. Però sono maturato ancor più, perché anno dopo anno si fa tanta esperienza e certamente raggiungere il secondo podio mondiale e vincere contemporaneamente il titolo costruttori è una gran bella esperienza che professionalmente ti eccita non poco.”

Felipe, ti sei accorto di essere entrato nel cuore dei ferraristi di tutto il mondo?

“Certamente ed è una gran bella sensazione, specialmente in un Paese come il vostro dove la passione dei motori fa parte della quotidianità della gente. Però sono ancora più contento perché in fondo mi sento anche io un italiano, visto che la mia famiglia d’origine era pugliese…”

Quando si parla di Formula Uno, di motori, di piloti, i giovani si sentono molto attratti da questo mondo, ma spesso dimenticano che sulla strada la velocità e l’incoscienza è la causa di tanti incidenti stradali. Cosa dire loro?

“Il mondo della Formula Uno ha conquistato una forte sensibilità nei confronti della sicurezza e vengono studiati continuamente nuovi sistemi per la protezione dei piloti, senza dimenticare che in pista esistono strutture appositamente realizzate per limitare i danni in caso di incidente. Non è sempre così su strada, dove deve prevalere il buon senso, il rispetto delle regole e quello per sé e per gli altri. I giovani appassionati di motori devono coltivare la loro passione all’interno dei circuiti o laddove vi sia un’organizzazione che tuteli la sicurezza di tutti. La mia esperienza su pista la traduco ogni giorno in prudenza e cautela sulla strada.”

Bravo Felipe, campione in tutti i sensi!

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CHI E’ FELIPE MASSA

Felipe Massa - il cui nonno era originario di Cerignola - comincia a correre con i kart all’età di 9 anni e continua così fino al 1998, anno in cui debutta nel campionato brasiliano della Formula Chevrolet conquistando subito il quinto posto (l’anno successivo si aggiudicherà il podio più alto).
Nel 2000 si trasferisce in Europa e comincia a gareggiare nella Formula Renault italiana ed in quella europea, vincendo entrambi i campionati. Passato alla Formula 3000 entusiasma scuderia e tifosi aggiudicandosi 6 vittorie in sole 8 gare.
Un siffatto curriculum gli consente nel 2002 di entrare nella Formula Uno con la Sauber, anche se con risultati poco evidenti e che lo porteranno a diventare, l’anno successivo, uno dei collaudatori della Ferrari (con la quale la Sauber aveva rapporti di collaborazione tecnica).
Tornato nel team svizzero a fianco di Giancarlo Fisichella, il pilota brasiliano conquista un quarto posto del GP del Belgio e, nel 2005, un analogo risultato nel GP del Canada in un’annata avara di risultati per la Sauber che si appresta a trasformarsi in Bmw.
Nel 2006 il grande salto in Ferrari, in sostituzione di Barrichello, dove conquista il podio del terzo posto sulla pista del Nurburgring. Secondo al GP degli Stati Uniti e terzo a quello di Francia, arriva alla prima vittoria della carriera (e prima pole position) in Turchia.
Nel 2007 viene affiancato dal finlandese Kimi Raikkonen e colleziona discreti risultati che si alternano a momenti meno fortunati. Il 2008 non inizia benissimo per il pilota brasiliano, costretto a ritirarsi per ben due volte, per poi cominciare una serie di successi che lo porteranno ad una competizione diretta con Hamilton e a diventare il pilota “numero uno” del team Ferrari.
Il resto è storia conosciuta: alcuni errori dei tecnici di Maranello, un pizzico di sfortuna nelle scelte strategiche e l’inoppugnabile bravura del pilota della McLaren, non gli consentiranno di raggiungere il titolo iridato per un solo punto in classifica. Alla fine, però, la Ferrari si aggiudicherà l’ennesimo titolo costruttori e con esso la certezza di avere a disposizione un pilota che unisce a tanta professionalità anche un’indiscutibile carica di umanità.

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