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Capodanno in Vaticano per la “San Prospero”

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Applauditissima a Roma il primo dell’anno la Corale delle parrocchie di Carpineti e Pantano che ha animato la solenne celebrazione liturgica presieduta da Sua Santità, Papa Benedetto XVI.
Si è conclusa molto positivamente l’esperienza della “Corale San Prospero” delle Parrocchie di Carpineti e Pantano la mattina di Capodanno in Vaticano.
Il gruppo canoro di Carpineti, nella Basilica di San Pietro, ha animato insieme al coro della Cappella Sistina la liturgia del primo giorno dell’anno dedicata a Maria Santissima Madre di Dio presieduta da Benedetto XVI
La corale carpinetana ha eseguito un canto d’attesa, “In dolce giubilo" di Johann Sebastian Bach, apprezzatissimo dal maestro Giuseppe Liberto direttore del Coro della Sistina che a fine cerimonia si è complimentato con la “Corale San Prospero”.
All’uscita del Santo Padre in processione, dopo che il Coro Sistina ha intonato due strofe di “Astro del Ciel”, ha eseguito un altro canto di Michael Praeturios “Est natus Emmanuel", mentre il Papa si ritirava alla Pietà.
Per la corale questa particolare celebrazione è stata il massimo dell’espressione dell’“animazione liturgica”, scopo fondamentale della corale stessa.
I canti iniziali sono stati accompagnati dagli strumentisti della stessa corale carpinetana, cosa inedita ma davvero molto apprezzata, all’interno della Basilica di San Pietro.

Nel pomeriggio, da solista, presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura, la corale ha animato la stessa liturgia in occasione dell’Anno Paolino, terminata con il lungo e caloroso applauso dei numerosi presenti e il ringraziamento dell’abate celebrante della Basilica papale.
La “Corale San Prospero”, diretta da Mario Bertini, è nata nel 1997 ed è composta da 52 elementi, tra cui alcune ragazze e ragazzi studenti all’Istituto musicale pareggiato Merulo di Castelnovo né Monti.

1 COMMENT


  1. Complimenti per questo esclusivo evento. Ci onorate. Vedendo, ascoltando, osservando quante iniziative si muovono nei nostri piccoli paesi, mi vien da pensare che la vitalità culturale, la creatività, lo spirito di iniziativa della nostra montagna sono molto più ricchi di quanto gli stessi montanari credano.

    (Silvia Razzoli)