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“Cacciatori reggiani discriminati”

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"Nel nuovo regolamento regionale sulla caccia, approvato nel maggio scorso, spiccano in modo eclatante gli articoli 12 e 13, che prevedono e obbligano, in certe situazioni, gli Atc (Ambiti territoriali di caccia) a vendere i caprioli o i daini a cacciatori esterni".

E' quanto afferma in un'interrogazione il consigliere provinciale della Lega nord Marco Lusetti, per cui in questo modo "con tali articoli, voluti fortemente dal Pd, si prevede la vendita a cacciatori extra regione di tutti i capi di capriolo oltre il tetto massimo di 5 assegnabili ai cacciatori locali. Infatti, i cacciatori di Reggio Emilia per avere accesso al prelievo di ungulati devono fare un corso e superare un esame per diventare selecontrollori, poi fare i censimenti per aquisire un punteggio. A tanti punti corrispondono tanti caprioli e ora i residenti ne potranno avere al massimo 5, mentre i cacciatori esterni ne possono acquistare senza limiti, senza avere fatto nessun corso o lavoro sul territorio".

Secondo il consigliere leghista Lusetti "siamo al paradosso, con il fatto che i cacciatori reggiani dovranno continuare a fare censimenti, miglioramenti ambientali, accompagnare a caccia i cacciatori esterni, mentre gli Atc incasseranno i soldi delle vendite degli ungulati".

L'esponente del Carroccio continua definendo tutto ciò "un'operazione di speculazione, orchestrata ad hoc, che favorirà soprattutto i bilanci degli Atc, soprattutto l'Atc 4 Re Montagna, dal momento che i cacciatori in base ai punteggi possono tenere gratuitamente un certo numero di capi ed anche acquistare a prezzi agevolati, differentemente vendere agli esterni significa realizzare un prezzo, per ogni ungulato, molto più alto. Comportamento questo aggravato ulteriormente dal fatto, che Atc 4 Re Montagna, sembra non essere la rappresentazione massima della trasparenza. Infatti, ho già chiesto più volte i bilanci e mai mi sono stati dati, altresì il Consiglio direttivo degli Atc non vede al suo interno alcun membro espresso dai gruppo consiliari di opposizione".

Pertanto il consigliere Lusetti nell'interrogazione chiede se "si intenda accettare questa situazione oppure ci si adopererà per contrastare il regolamento regionale sulla caccia agli ungulati, in modo da riportare equità e giustizia per i cacciatori reggiani" e se "non si ritenga fondamentale, anche per garantire trasparenza e fugare ogni dubbio di legittimità sull’ operato degli Atc, indicare in ogni Atc una persona di fiducia dei gruppi consiliari di opposizione".

1 COMMENT

  1. Piccole imprecisioni e grandi verità
    Caro Marco, addentrarsi nelle tematiche inerenti il mondo venatorio è impresa ardua per gli addetti ai lavori; ancor più ostica per te, non cacciatore. Nel tuo intervento colgo qualche piccola inesattezza, peccato veniale (es. non vi è grande differenza di prezzo tra il capriolo venduto ai residenti e quello venduto ai cosiddetti cacciatori in mobilità) e molte verità. Anche in sede di assemblea Atc Montagna di poche settimane or sono, il presidente Federcaccia lamentava la scarsità di trasparenza. Pare che sia anche per questo motivo che oltre 500 cacciatori abbiano richiesto di lasciare Atc Montagna ed unirsi ad Atc Collina. Io, come tu mi insegni, preferisco il concetto PADRONI A CASA NOSTRA; se vi sono problemi dobbiamo risolverli, non aggregarci ad altre realtà lontane da noi.
    Riguardo alla trasparenza, io stesso, per esempio, TESSERATO ATC, andai a chiedere chi fossero i componenti del Comitato direttivo, senza ottenere risposta (si invocava il diritto alla privacy!). Tornato di lì a poco, accompagnato dai Carabinieri e il mio avvocato uscivo, come per magia, con la lista richiesta… Pare che anche recentemente la delegata WWF in Comitato si sia dimessa, lamentando essa stessa la difficoltà di accesso alla documentazione! Quindi consolati!
    Se il governo italiano affida anche la presidenza di organismi importanti all’opposizione, sono certo (QUASI) che anche assessore Gennari e presidente Masini permetteranno che la nomina di uno dei 4 nomi (per ogni ATC) di pertinenza provinciale sia riservata all’opposizione. Oppure temono che un consigliere contro 19 possa creare fastidi (il Consiglio direttivo è composto da 20 membri)?
    Non dimentichiamo mai che la fauna selvatica è, per definizione, patrimonio dello Stato!
    Ha ancora un senso che il partito della Masini si definisca DEMOCRATICO? O la profonda crisi che lo attraversa partito ha messo in forse anche la valenza profonda di quell’aggettivo? Staremo a vedere… E i tuoi colleghi oppositori del Pdl che dicono? Di riconoscersi nei 4 nomi espressione della maggioranza? Pare sia così che ci si è regolati dal lontano 1994 ad oggi…

    (Umberto Gianferrari)