Home Cronaca “I presepi più belli del mondo? Li avete qui”

“I presepi più belli del mondo? Li avete qui”

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GAZZANO di VILLA MINOZZO (14 gennaio 2009) – “Come presidente della federazione catalana, posso affermare che tra le opere presepistiche a me conosciute, quelle di Antonio Pigozzi sono le più curate da un punto di vista tecnico. E le scene viste qui in Italia, lungo la Via dei presepi, lo dimostrano”. Parole di Josè Porta, presidente della Federazione Catalana Amici del Presepe, la più antica federazione sorta in Spagna per la valorizzazione di queste opere d’arte.

“Questa delegazione venuta da così lontano – spiega Clementina Santi – ha fatto onore agli sforzi profusi per la realizzazione della Via dei Presepi. Esprimo loro, a nome di tutta la collettività un sincero ringraziamento”.
Una delegazione della penisola iberica ha fatto visita sia ai presepi presenti in città che a quelli in terra di Gazzano. “E’ facile individuare il grado di apprezzamento dei presepi esposti – spiega Pier Luigi Bombelli, consigliere nazionale dell’Associazione italiana Amici del Presepio che, gentilmente, ha fatto da guida tra i presepi reggiani e toscani – considerando che i visitatori spagnoli hanno dedicato più di un’ora, soffermandosi ad analizzare tutti i minuziosi particolari, nonostante le rigide temperature di questi giorni”.

Non solo, nel Museo dell’Associazione Presepistica di Barcellona, posta nelle immediate vicinanze della magnifica cattedrale catalana, hanno voluto un’opera di Antonio Pigozzi, unico esempio, quello dell’artista di Gazzano, di presepe non spagnolo tra… gli spagnoli.
“E’ un piccolo pezzo del nostro Appennino – sottolinea l’artista Pigozzi –richiestomi proprio dall’Associazione Amici del Presepe della città catalana che nel 2007 ha aperto un museo permanente dedicato ai presepi e ai diorami”.

Non solo: alle soddisfazioni e ai riconoscimenti spagnoli fatti personalmente all’artista di Gazzano da Josè Porta, presidente della Federazione Catalana Amici del Presepe, si è aggiunta anche la vittoria del concorso nazionale dei presepi svoltosi a Fiorenzuola, nel piacentino.
E’ infatti di Antonio Pigozzi e del giovane bresciano Antonio Floris il presepio che ha vinto il concorso nazionale “Gianni Pesatori” svoltosi a Fiorenzuola nelle scorse settimane. Emozioni e sentimenti sono alcuni dei termini che compaiono nella motivazione che accompagna la vittoria. Una cinquantina le opere dei presepisti giunte sia dal nord Italia che da Napoli. Una scena quella che è valsa a Pigozzi e Floris il primo premio, ambientata nelle valli bergamasche e bresciane, con le architetture tipiche dei quei luoghi e le statue in legno della Val Gardena. “Solitamente per le ambientazioni delle mie opere – sottolinea Pigozzi – è il nostro Appennino la fonte dalla quale traggo ispirazione. Lavorare con Floris mi ha dato la possibilità di capire le differenze esistenti tra le diverse architetture della montagna emiliana e lombarda, ad esempio nelle valli bergamasche e bresciane vi è la presenza dei balconcini in legno e di tetti che risultano essere più spioventi rispetto a quelli delle nostre montagne. Ma, - sottolinea il presepista di Gazzano – comune è l’utilizzo della pietra”. Un premio quello ritirato dai due artisti che vale doppio, considerando che non è stato solo aggiudicato dalla giuria tecnica ma è stato anche scelto dalle oltre duemila schede compilate dai visitatori della mostra concorso piacentina. Bravura tecnica, perizia d’esecuzione, cura dei particolari nei diorami di Pigozzi sono così sapientemente miscelati da suscitare in chi li ammira vere e proprie emozioni
“I riconoscimenti che riceviamo su più fronti – riprende Clementina Santi, Assessore alla Cultura della Comunità Montana dell’Appennino Reggiano –sia per il dialogo tra le diverse realtà locali ma anche le dichiarazioni in ambito internazionale, ci fanno ben sperare per il futuro della Via dei Presepi. Un’iniziativa che quest’anno conta più di 10 sedi espositive in terra reggiana e cinque in terra toscana e ligure con più di 15 presepi viventi segnalati.
“Mi auguro, - conclude Pigozzi – che altri visitatori che per il momento ammirano il nostro Appennino solo attraverso queste “finestre aperte” che sono i diorami e i presepi, decidano di recarsi personalmente a far visita ai nostri borghi”.

(Gabriele Arlotti)

1 COMMENT

  1. La sindrome di Stendhal
    Si corre il rischio di essere colti dalla sindrome di Stendhal al cospetto dei lavori di Antonio Pigozzi. Credo non sia esagerato definirli opere d’arte di commovente bellezza, che inducono il fruitore a immergersi nel paesaggio che riproduce con reverente accuratezza. In mezzo a presepi di altri autori quelli del Maestro Pigozzi spiccano per il fascino delle ambientazioni e ne portano l’inconfondibile firma dello stile. Un vanto per la nostra montagna resa nei suoi presepi con ineffabile poesia.

    (Cristina Casoli)