Pubblichiamo di seguito un estratto dell'intervista realizzata con Enrico Bini, la prima dopo la sua nomina a presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, registrata negli studi di Radionova. Il programma completo si potrà ascoltare secondo il calendario riportato in calce.
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Enrico Bini, un montanaro, lei, alla guida di un ente camerale: come la vedi?
BINI – Beh, si tratta di una sfida che sento fino in fondo…
Ma chi è e da dove è partita la carriera di Enrico?
BINI – Ho 53 anni, sono montanaro, sono nato a Gatta, abito a Felina, faccio il pendolare, come tanti. Ho cominciato con un camion, lavoro che ho fatto per dodici anni. Poi per motivi di salute ho dovuto cambiare mansioni. Al mondo del trasporto sono comunque rimasto molto legato.
Poi la Cna…
BINI – Sì, vi sono arrivato attraverso un congresso… Credo di essermi trovato nel posto giusto al momento giusto. Da lì – erano i primi anni ’80 – ha preso il via il percorso che mi ha condotto alle responsabilità attuali.
Per arrivare alla Camera di Commercio non è stata così facile… Come ha fatto a tenere duro (parliamo in generale, a prescindere ora dalla presidenza dell’ente)?
BINI – Beh, ho tenuto duro perché credevo nel mio progetto. Importante è stata la lealtà di chi ha collaborato a sottoscrivere le proposte. Qualcuno ha anche cercato di strumentalizzare le mie origini lavorative… Comunque uno da solo non ce la fa.
GIOVANI IN FUGA
In montagna abbiamo un’emorragia di cervelli…
BINI – E’ davvero un’emergenza. Dovremo lavorare in un’ottica di sistema per fermarla. Ma il problema, in realtà, riguarda tutta la provincia. Perché i giovani non si fermano neppure a Reggio o a Bologna.
Quali i luoghi di attrazione per chi fugge?
BINI – In tanti casi anche oltre l’Italia: Bruxelles, Londra, la Germania, la Spagna… Inizia una nuova fase che deve essere giocata in modo diverso da quanto fatto finora. Stiamo cercando in provincia di allestire una specie di tavolo anti-crisi. Tra creatività e cultura d’impresa occorre avere fiducia nei giovani dando loro mezzi di smarcarsi… L’innovazione passa anche per le strade dell’informatica.
Giovani: è anche una questione di mentalità da costruire?
BINI – Anche, ma non solo. C’è bisogno anche di aiutarli. Ci sono infatti motivi più pratici, come le difficoltà di districarsi nella selva di adempimenti e nella burocrazia.
Cosa pensa della questione del posto fisso e di come viene mediamente considerato? Non ci siamo un po’ seduti? Non ci manca un po’ di coraggio?
BINI – Sì, penso anch’io, c’è una specie di cultura che viene da lontano. Mi ci sono trovato anch’io quando decisi di scegliere la via del camionista: in casa mia madre mi esortava a seguire la strada di mio fratello, postino. Ma piano piano sta cambiando. Al nostro interno più del 30% degli imprenditori ha meno di 40 anni. Stiamo lavorando sul cambio generazionale, sul passaggio dal genitore al figlio, facendo corsi di formazione.
IMPRENDITORI IN MONTAGNA
C’è differenza tra imprenditori di montagna e pianura?
BINI – In montagna nascono più imprese. Credo ci sia maggiore capacità di adattamento, cosa favorita anche dalle circostanze, essendo più distanti dalle opportunità che può offrire una città.
Gli italiani hanno difficoltà ad adattarsi al mondo del lavoro manuale? Lei lo nota?
BINI – Sì, c’è questa difficoltà. Forse la difficoltà è anche di avere un rapporto col mondo della scuola, per creare questa cultura d’impresa, che deve partire proprio da quando un ragazzo è ancora sui banchi di studio. Se si riesce a collegarli subito al mondo del lavoro in proprio poi è più facile inserirveli.
Che importanza hanno le strutture viabilistiche in un territorio come il nostro?
BINI - Un’importanza primaria. Sicuramente.
Che dote principale deve avere una persona per fare l’imprenditore, secondo il suo punto di vista?
BINI – Avere idee e credere nelle proprie idee. Questo è fondamentale. Dopo poi ci vuole anche il supporto economico. Purtroppo però le banche tendono a non dare fiducia ai giovani ma piuttosto a chi i soldi ce li ha già. Bisogna cominciare a dare il giusto peso invece a chi ha idee. Su questo bisogna lavorare.
TURISMO E PROSPETTIVE IN APPENNINO
Com’è il turismo in montagna?
BINI – Sta aumentando. Secondo me può essere una delle risposte future per l’economia delle nostre zone, sfruttare l’opportunità del Parco nazionale. Penso alle ricchezze ambientali ed enogastronomiche, alle zone matildiche. Noi dobbiamo continuare a prepararci, perché sulla formazione degli operatori c’è ancora parecchio da fare.
Quali i ruoli che potrebbe ricoprire un giovane?
BINI – Molteplici: guida turistica, bed & breakfast, gestione di strutture turistiche… Ci si può sbizzarrire… Però è chiaro che bisogna costruire una rete. Ora come ora sarebbe difficile vivere di sola attività turistica in montagna.
DA CASTELNOVO A QUELLE SEGNALAZIONI SULLA MAFIA
Che aria tira a Castelnovo ne’ Monti sul piano dell’impresa?
BINI – Non cresciamo. Ma è un dato comune a tutta la provincia. Un buon colpo lo ha dato l’edilizia, che era in crescita. Per far ripartire l’impresa bisogna avere fiducia. Poi io non sono uno di quelli che grida alla crisi, pur non negandola certamente; bisogna affrontarla, dando gli strumenti per farlo…
Sulla sua affermazione: “Signori, guardate che a Reggio Emilia non è tutto così chiaro”. Com’è che ha trovato il coraggio di farla, soprattutto poi nel periodo in cui stava correndo per la Camera di Commercio?
BINI – Era doveroso farlo. Ci si deve prendere le proprie responsabilità…
…ma nessuno prima però lo aveva fatto…
BINI – Sì, lo so, ma io sono così, me la sentivo. Sono stato educato ad operare nella legalità, questo mi hanno insegnato i miei genitori. Da buoni montanari siamo forse più abituati a farlo. Io l’ho fatto e sono contento di averlo fatto. Avrei voluto avere qualche risposta in più, ma ci stiamo lavorando e spero che qualcuna in più possa ancora arrivare.
Non ha avuto paura?
BINI – No. Ha paura forse un po’ chi mi sta vicino. E comunque era giusto parlare. Grazie per avermi ascoltato. La prima intervista l’ho rilasciata a voi.
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Radionova cafè, la trasmissione condotta in studio da Gab & Chicchi, in cui potrete ascoltare l'intervista completa, va in onda su Radionova, 94,300 MHz, secondo questo calendario:
- martedì 27 gennaio, ore 10;
- mercoledì 28 gennaio, ore 17 (r);
- giovedì 29 gennaio, ore 21 (r).
Regia e post-produzione: Rosa Maria De Mola.
E' possibile richiedere la trasmissione in formato mp3 all'indirizzo: [email protected] o scaricarla direttamente da qui:
1^ parte (16,4 Mb)
2^ parte (17 Mb)
3^ parte (18,3 Mb)
Solidale
Condivido il suo pensiero, sig. Bini… Operare nella legalità è un dovere, ma lo è altrettanto quello di pretendere che lo facciano tutti. Lealtà, serietà, trasparenza, correttezza e legalità sono termini incomprensibili ad alcuni; a conoscenza di tutti invece un altro termine: tolleranza.
Le auguro buon lavoro; diffondere questo tipo di pensiero sarà come scalare quella montagna che lei sempre ricorda nelle sue parole…
(Gisella Corradini)