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“Fusione Enìa-Iride, un pasticcio”

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L'intervento che segue si riferisce, come provenienza geografica, al comune di S. Polo d'Enza, leggermente esterno a quell'area - che coincide con la Comunità montana dell'Appennino reggiano - che ci siamo posti come riferimento. Ma abbiamo ritenuto di proporlo ugualmente dato che l'argomento è di più vasto interesse e attualmente all'ordine del giorno anche presso tutte le amministrazioni locali montane. Si parla cioè dell'ormai famosa fusione Enìa-Iride.

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Riteniamo molto preoccupante da parte dei sindaci di Piacenza, Parma, e Reggio Emilia, e anche S. Polo d'Enza, avere deliberato su una fusione con molti perché. Non vorrei pensare ad una grossa trappola orchestrata ad arte per mettere in difficoltà le amministrazioni comunali. Punto di questa fusione sono i debiti di Iride; infatti reca non poca preoccupazione da parte nostra l'ammontare del debito di circa 160-170 milioni di euro reso pubblico in data 29 novembre 2008 con il decerto legge 185 (approvato alla Camera, in procinto di passare anche al Senato), che prevede, all'art. 24, il recupero delle agevolazioni tributarie delle aziende pubbliche trasformate secondo quanto previsto dalla legge 142 del 1990.

Infatti il Parlamento Europeo ha bocciato le agevolazioni previste e ha costretto il Governo a fare marcia indietro, altrimenti avvierà una grossa procedura di infrazione. Ecco spiegato il motivo che vede a questo punto Iride costretta a pagare questa enorme cifra per gli anni 1996-1999. Ma il problema non sta solo in questo, gli atti della fusione sono stati scritti circa un mese prima, quando i soci pubblici di Enìa non erano a conoscenza di questo problema, il concambio stabilito in 4,2 azioni Enìa per ogni azione Iride non teneva conto di questa voragine. Ci chiediamo quindi come mai dopo la scoperta del debito di Iride il consiglio abbia deliberato la fusione senza nemmeno ritrattare il concambio, nonostante questi nuovi scenari avessero palesemente svalutato il valore di Iride a svantaggio di tutti i soci pubblici di Enìa.

Inoltre è arrivata un'altra batosta, una penale di 60 milioni di euro nei confronti di Enìa. Infatti questa dovrà pagare una salata penale quantificata in una cifra tra i 50 e i 60 milioni di euro, in caso di fusione con Iride; vi è una clausola legata alla partecipazione della nostra multiutility in Edison che evidentemente è sfuggita alle teste pensanti dell'azienda e ai nostri cari, anzi carissimi, amministratori.

Ciò nonostante, Torino e Genova stanno ricontrollando e studiando le carte; in Emilia si dorme, incuranti di sminuire un bene di proprietà di tutti i cittadini. L'incorporazione di Enìa in Iride ci era stata presentata dalla maggioranza come l'operazione perfetta mentre ora sembra che si sia rilevato un bluff. La fretta con cui si è voluto portare in Consiglio comunale a S. Polo d'Enza il provvedimento è stata cattiva consigliera. Operazioni così importanti non si possono gestire in modo così pasticciato, i motivi del nostro voto contrario escono da questa vicenda rafforzati. I motivi del disappunto già esposti nella seduta di Consiglio di presentazione della fusione che avrebbe dato il via libera all'aggregazione tra le multiutilities emiliana e quella targata Genova- Torino sono in parte contenuti nelle premesse di questo documento e affondano nel ritardo della fusione. I sindaci dei due più grossi comuni, Torino e Genova, affermano che la procedura di aggregazione sta subendo uno slittamento annunciato dai cda delle società, in quanto i termini della stessa sembrano essere cambiati, con particolare riferimento ai valori del rapporto di concambio.

Il valore di concambio risulta essere uno degli elementi "di principale importanza dell'operazione, essendone la quantificazione economica". Ai comuni di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, che hanno già deliberato la fusione con un preciso concambio, chiediamo alcuni chiarimenti, cosa si abbia intenzione di fare nel caso venisse modificato qualsiasi aspetto della fusione così come deliberata. Noi a S. Polo abbiamo chiesto le eventuali dimissioni del sindaco e della giunta in caso di concambio differente e fusione non più conveniente per Enìa. Questa operazione serve a fare solo cassa, infatti notiamo la vendita anche a S. Polo di azioni sul prossimo bilancio, come una mucca da spremere per mantenere posizioni acquisite e atre che traballano enormemente, sempre sulle spalle dei cittadini, che sono i reali proprietari di Enìa.

(Giacomo Reverberi, Lega Nord)

13 COMMENTS

  1. Per Reverberi
    Sono mesi che si sapeva di questa fusione. Abbiamo cercato di informare più persone possibili sulle eventuali ripercussioni che questa fusione poteva portare ai cittadini. Abbiamo raccolto firme e abbiamo assistito alla votazione a favore della fusione; abbiamo filmato consigli e assemblea, mettendo il tutto su internet alla visibilità di tutti.
    Ora chiedo a Reverberi: dove eravate in questo lasso di tempo? Dov’eri, omino? Dove erano quelli del tuo stesso gruppo politico nel nostro comune? Quando ci siamo dati da fare per raccogliere le firme per cercare di garantire la tutela dei cittadini dove eravate? Non abbiamo sentito nessuno di voi bussare alla porta! Nessuno di voi si è interessato. Questa è la vostra battaglia per essere “PADRONI A CASA VOSTRA”? Bene… A noi sembra che “noi siamo in casa nostra mentre voi siete a casa loro!”.

    (Mattia Rontevroli)

  2. Quante storie, Mattia…
    Io non so neanche chi sei, per permetterti di dirmi queste cose, quindi calma con le parole. Ti chiedi dove ero. Ero a fare continuamente il mio lavoro di consigliere di opposizione per conto degli elettori del Pdl Lega Nord, che per la terza volta mi hanno eletto a S. Polo d’Enza. Ero a votare contro giovedì sera in Consiglio comunale a questa ASSURDA fusione; non ero sicuramente a grattarmi la pancia come tanti altri.
    QUINDI MORALI DA UN PERSONAGGIO COME TE NON MI TOCCANO PIU’ DI TANTO, SE VUOI UN CONFRONTO SERIO SONO SEMPRE DISPONIBILE.

    (Giacomo Reverberi)

  3. Più che serio
    …Ribadisco: a Castelnovo nessuno del vostro gruppo politico si è dato da fare. Questo è un fatto concreto. Fortunatamente non sono l’unico che se ne è accorto. Per quanto riguarda il confronto, non ci sono problemi, quando vuoi.

    (Mattia Rontevroli)

  4. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire
    Dimmi chi sono i rappresentanti della LEGA NORD in Consiglio comunale a Castelnovo ne’ Monti; non abbiamo nessuno; o pensi che da fuori si potesse fare qualche cosa? Solo fantasia, le cose concrete si fanno nei consigli comunali. La stessa sera della votazione a S. Polo ho presentato a sorpresa un odg urgente per sospendere la trattazione della fusione (bocciato dalla maggioranza Pd), poi ho presentato tre emendamenti al documento della fusione facendo arrabbiare il mio sindaco (bocciati tutti dal Pd), presentando poi un documento di cinque pagine come intervento; se vuoi posso mandartene una copia. Quando si lavora seriamente prima o dopo i risultati arrivano. Purtroppo siamo in Emilia e qualche voto questi signori l’hanno preso. Io non mollo mai e sono già pronto per fare battaglia sul bilancio, per tornare veramente ad essere “PADRONE A CASA MIA”, e non con la vena di polemica sterile che caratterizza te.

    (Giacomo Reverberi)

  5. Bravo Reverberi!
    Sono contento si sapere che secondo te se non si è in Consiglio comunale non si può fare niente. Nemmeno informare i cittadini su quello che succede… Confermi quello che penso sul vostro gruppo. E’ vero che in Consiglio a Castelnovo ne’ Monti non avete nessuno, ma fuori dal Consiglio avrete bene qualcuno che si sente pardone a casa propria. Se credi che le cose si possano ottenere solo con una poltrona sotto il sedere confermi la mia tesi, cioè che sapete solo lamentarvi a decisioni avvenute, non vedendo oltre il vostro naso. Le polemiche che abbiamo fatto hanno sempre portato ad un confronto con l’Amministrazione e hanno perlomeno informato le persone di cosa stava succedendo; hanno fatto in modo che un emendamento sia stato approvato all’ultimo Consiglio con la raccolta di 500 firme in 8 giorni. Vedi, Reverberi, noi preferiamo sbatterci e fare polemiche costruttive invece di dormire per poi svegliarsi un mese prima delle elezioni. Buonanotte.

    (Matttia Rontevroli)

  6. Serietà, non seggiole
    Forse il fastidio di vedere che anche altri, disinteressatamente, cercano di impegnarsi affinchè non vada in porto questa deleteria fusione, caro signor Mattia, la rende alquanto supponente e, me lo lasci dire, antipatico. Forse vedere che all’interno della Lega Nord vi sono persone che credono nell’impegno politico al servizio di tutti – lo ripeto, di tutti – le dà altrettanto fastidio. Si metta il cuore in pace, continui a raccogliere le firme e continui ad andare nei circoli Arci, forse lì si diverte di più.

    (Giacomo Reverberi)

  7. Ultima
    Forse, visti i suoi argomenti scarsi, dà fastidio anche a lei che i suoi compagni di partito di Castelnovo non si siano mossi. Per quanto riguarda l’antipatia è sicuramente reciproca e forse dovrebbe essere lei ad andare un po’ più in giro… Magari anche in qualche circolo ARCI..

    (Mattia Rontevroli)

  8. Dimenticavo,,,,
    Per quanto riguarda il circolo Arci che abbiamo avuto in gestione per due anni. Sa com’è… Mi piace cercare sempre nuove esperienze, da queste posso imparare qualcosa, sia in positivo che in negativo. Chi non ha la voglia di imparare, anche dagli errori, rimane un fossile…
    Buon cretaceo.

    (Mattia Rontevroli)

  9. E perchè non dei “Dopolavoro padani”?
    Accanto agli attuali circoli Arci e Acli magari potremmo avere anche in Appennino reggiano dei “Dopolavoro padani”. Che ne dice? Così potrà passare anche lei serenamente il suo tempo libero. Ha qualche altro argomento di appena appena maggiore spessore? Mah…

    (Commento firmato)

  10. Che pena che fate
    Per andare nei circoli Arci non ho sicuramente bisogno della vostra autorizzazione, ma, cavolo, datevi una calmata, prendetevi un Maalox, state tranquilli, nessuno vi vuole toccare i vostri beneamati circoli, anzi…
    Caro signor Mattia, cerchi di vedere oltre i suoi occhiali, forse vi è del buono e positivo anche in chi non la pensa come lei, almeno io ragiono così; ma non pretendo che menti così illuminate ammettano che anche nella Lega Nord vi siano persone serie, come da tutte le parti, extracomunitari regolari compresi. Forse sarebbe meglio che utilizzassi il mio tempo per fare altro, ma di fronte a teste pensanti di tale portata è un piacere, anzi una goduria, dialogare.

    (Giacomo Reverberi)

  11. Comunicazione della redazione
    @CDato che il “ping pong” tra Reverberi e Rontevroli assume sempre più i connotati di uno scambio personale, riteniamo giuto interrompere qui. Se ciascuno dei due intende comunicare con l’altro, potrà rivolgersi alla nostra redazione, che, previo assenso dell’interessato, potrà fornire il recapito.

    (red)#C