Home Cronaca Fusione Enìa-Iride / Anche Castelnovo ne’ Monti dà il suo via libera

Fusione Enìa-Iride / Anche Castelnovo ne’ Monti dà il suo via libera

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Nonostante che si rincorrano le voci, raccolte ormai quotidianamente dalla stampa, di perduranti difficoltà nel rapporto tra Enìa e Iride per concludere l’ormai famosa fusione, tanto da far ventilare anche che il “matrimonio” potrebbe saltare, ieri sera anche il Consiglio comunale di Castelnovo ne’ Monti ha dato il proprio via libera, sulla scia di quanto stanno facendo un po’ tutti gli enti pubblici interessati. Nella particolare situazione di questo periodo sarebbe stato un segno di indubbia risonanza politica un eventuale diniego. Ha votato a favore la maggioranza, con l’esclusione dell’assessore Giuliano Maioli, che si è dissociato dal suo gruppo; contrarie tutte le minoranze presenti (non c’era Vincenzo Ferrari, capogruppo de “La voce della montagna”). Sono stati inoltre bocciati quasi tutti i documenti sull’argomento presentati dal capogruppo di Rifondazione comunista, Luigi Bizzarri, che ha fatto notare anche alcune contraddizioni nel voto da parte della maggioranza. Il risultato numerico è stato di 11 a 7; di questi ultimi, oltre a quello Maioli, 2 erano di Rifondazione, 2 della “Lista civica” e altri 2 del gruppo misto.

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Era presente in aula anche l’ing. Paterlini, di Enìa, che nell’assemblea pubblica svoltasi il 13 gennaio scorso aveva illustrato la situazione. Presente per ascoltare, supponiamo, oltrechè, se richiesto, per fornire ulteriori spiegazioni.

Il sindaco Gian Luca Marconi ha introdotto, dicendo che il rinvio deciso nella seduta consiliare del 23 dicembre era dovuto esclusivamente a motivi tecnici (concambio… ): “Ma ne siamo contenti, dato che questo ha dato modo, anche per il contributo dei ragazzi qui presenti (Mattia Rontevroli e il suo gruppo, ndr), di approfondire meglio la questione”.

Umberto Casoli s’è detto perplesso soprattutto in virtù delle notizie che riportano i quotidiani: “Più il tempo passa e più mi cresce un senso di confusione: leggendo la stampa la situazione non mi pare così rosea come ce la dipinge il sindaco. Credo che Enìa debba chiarire: vi sono cose scritte e precise oppure siamo in presenza di pareri volanti e quel che si legge ha fondamento?”.

Il sindaco: “Noi andiamo ad approvare cose chiare. Quel che si legge sulla stampa non sono le parole dei diretti responsabili, ma solo di consulenti… “.

Luigi Bizzarri afferma di trovarsi in difficoltà a seguire tutti i “meandri finanziari di cui sentiamo parlare, anche qui stasera; quanti di noi hanno veramente capito qualcosa di quel che sta succedendo?”. Durante il suo intervento porta l’esempio della Lombardia, “in cui governa il centrodestra”, dove il “governatore” Formigoni ha dovuto fare retromarcia di fronte alla contrarietà di circa 150 comuni della sua regione… “L’acqua, bene comune, deve rimanere completamente in mano pubblica: sia gli impianti (come già è) che la gestione. Bisogna che i cittadini capiscano l’importanza: un bene come l’acqua deve essere sottratto al libero mercato”. Bizzarri ha presentato nel dettaglio documenti, proposte di integrazioni allo statuto, emendamenti alla delibera di approvazione della fusione. Presa poi visione di altro documento presentato dalla maggioranza, approvato, lo ha bollato come “pannicello caldo”: “Solo un inutile elenco di buone intenzioni, ormai superate dai fatti”. E fa notare alcune contraddizioni della stessa, che vota – è il suo giudizio – “documenti che palesemente stridono tra loro”. E critiche sono rivolte anche all'azione politica del Pd regionale.

Per Walter Davoli, capogruppo di maggioranza, “se c’è stato errore è stato soprattutto quello di non ragionare in termini di unione di aziende della nostra regione (Enìa ed Hera, ndr). Dubbi comunque continuiamo a serbarne, ma sarebbe ancora maggiore il danno se restassimo fuori… “.

Robertino Ugolotti, che spesso “duetta” col sindaco: “Mi sembra che per questa fusione chi sta correndo davvero sia Reggio Emilia… ”. E osserva, quasi completando quanto diceva il suo capogruppo, che suona un po’ così così il fatto che “le informazioni su questa vicenda le si abbia soprattutto dai giornali… “.

Poi parla, in modo articolato, l’assessore Giuliano Maioli. “La privatizzazione dell’acqua, seppure sia argomento connesso, non è ciò di cui si discute questa sera. Condivido molto di ciò che ha detto Bizzarri: in particolare, condivido il fatto che la gestione dell’acqua debba rimanere in mano pubblica”. Enìa è in Borsa e mica possiamo scandalizzarci, è il concetto che poi sviluppa, che miri a fare profitti. “Ma c’è modo e modo; lo si può perseguire, il giusto guadagno, in modo etico; e non c’è nulla di scandaloso”. “Tecnicamente dunque non trovo nulla di strano. Le mie perplessità – prosegue – sono semmai di carattere politico. E siccome il voto che diamo qui in aula ha valenza politica ecco allora che dichiaro la mia contrarietà”.

Liana Gatti dice poi che “qui si ragiona di cose già decise prima e quindi ora si discute per niente. E comunque i cittadini non credo abbiano avvertito particolari benefici”. Si riferisce soprattutto alle bollette.

Paolo Ruffini dice di “condividere molto di quanto affermato da Maioli, ma non le conclusioni. Questo progetto industriale secondo me ha le gambe per stare i piedi”. E poi accenna ad episodi che lo avrebbero convinto che il “matrimonio” con Hera, l’altra grande utility regionale, non sarebbe stato opportuno.

Il vicesindaco Fabio Bezzi si dice infine soddisfatto soprattutto del fatto che “qui a Castelnovo ci sia stato un dibattito approfondito”.

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Correlati:
- Fusione Enìa-Iride / Riflessioni post-Consiglio comunale (30 gennaio 2009);
- Fusione Enìa-Iride / "E noi proseguiremo nella raccolta delle firme" (30 gennaio 2009)

1 COMMENT

  1. Di tutto un po’
    Di certo una serata interessante. Qualche simpatico lapsus ha spezzato la tensione (es. “sindaco Camparino”, “costo dell’acqua al metro/quadro”, ecc… ). Mi sono sembrate interessanti alcune osservazioni del consigliere Bizzarri, in particolare quando proponeva di trasformare gli auspici emersi dalla mozione di maggioranza in vere e proprie modifiche statutarie. Approvare quei principi espressi come auspici e/o intendimenti per poi bocciarli se introdotti nello statuto per renderli più vincolanti è per me logica di difficile comprensione. Ho sentito il desiderio di congratularmi con l’assessore Maioli col quale non avevo mai parlato prima e col quale “duellavo” poco prima su @CRedacon#C, poichè ho ritenuto che il suo voto contrario fosse conforme e in linea con certe perplessità, dallo stesso rilevate. Condividere 2/3 di quelle perplessità ma poi votare a favore è soluzione che rispetto ma non riesco davvero a comprendere. Un’astensione?

    (Umberto Gianferrari)