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“Le stoltezze degli adulti pesano su quelle dei figli…

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Le stoltezze degli adulti pesano certamente su quelle dei figli e, oggi, dalle notizie che ci provengono dal continente giovani, stiamo cominciando a pagare il prezzo delle varie mancanze di responsabilità nei loro confronti.

La baby violenza, reati sessuali o legati al mondo della droga, sono una delle conseguenze più gravi originate dalle stoltezze degli adulti incapaci di costruire relazioni e legami positivi, di “cattivi maestri”, che non hanno saputo trasmettere i principi basilari del vivere comune, come ha affermato il cappellano del Beccaria, il carcere minorile di Milano, dove è in aumento il numero di minorenni italiani che vi sono rinchiusi: non tutti provenienti dalle periferie, numerosi gli insospettabili figli di genitori incensurati, di normale o buon inserimento sociale, ragazzi quindi di “buona famiglia”.

Don Antonio Mazzi, parlando giorni fa ai miei ragazzi, ha posto loro delle domande sulle quali possiamo riflettere anche noi adulti, per non agire da stolti: “Come trattate il vostro corpo? Quali amici frequentate? Quali divertimenti scegliete?”. In concreto, sottolineava l’importanza dell’educazione alla salute, che non è solo sanitaria: il corpo è l’espressione visibile della persona, è il suo modo di presentarsi, il suo biglietto da visita. E’ nel rapporto con il proprio corpo che un giovane manifesta il suo disagio. Chi è contento di vivere ama il suo corpo, lo tiene lontano da quanto lo può ferire, rovinare: alcool, droga, fumo. Spaventano oggi anche i disturbi dell’alimentazione, quel cattivo rapporto con il cibo, che rivela il mal di vivere, che si chiama anoressia o bulimia.

Quanto agli amici, la saggezza popolare parla chiaro. La mia mamma da piccolo mi diceva: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. L’amico non lo trovi al primo angolo di strada. L’amicizia è qualcosa di serio. Va educata fin dall’infanzia, nei piccoli gesti della gratuità, del dono, del rispetto dell’altro, del gioco “insieme… ”.

Sui divertimenti si apre un capitolo intero, anzi un insieme di capitoli, un’enciclopedia del tempo libero, vero problema del futuro, una delicata questione sociale come quella della lotta operaia. Aumentando il tempo libero, si tratterà di occuparlo: da soggetti attivi o passivi? Da creativi o da inerti, pigri, annoiati consumatori? Se un ragazzo non ha interessi, non è stato educato all’intelligente uso del tempo libero, i risultati saranno mediocri, il futuro sarà una società di dipendenti, privi di fantasia e di speranza, uomini del giorno per giorno, senza sogni e entusiasmi.

Questo “domani” mette paura! Sarebbe da stolti non impedirlo!