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La statale 63 ormai non ce la fa più

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Dopo il crollo completo dei muretti di protezione al ponticello all’inizio del centro abitato di Bocco avvenuti per un sinistro stradale oramai oltre due anni fa (un'autocarro era letteralmente deragliato sopra i muretti e li aveva divelti di sana pianta), nei giorni scorsi è toccato all’altro ponticello alla fine del centro abitato di Bocco.

Sono infatti crollati parte dei muretti laterali di sostegno e parte dell’architrave a volta del ponte presente sulla SS 63 all’altezza della fine del centro abitato di Bocco per chi proviene da Castelnovo ne' Monti. Oggi ad un km di distanza circa si è aperta una nuova pericolosa mini voragine sempre sulla statale. Nella mattinata odierna e sino alle ore 17,30 circa, due pattuglie della Polizia municipale matildica Val Tassobbio (che raggruppa Casina, Canossa e Vetto) hanno regolamentato il traffico veicolare a senso unico alternato per quasi cinque ore, in seguito al crollo di parte del basamento stradale e relativo muro di sostegno in sassi, a ridosso del torrente Crostolo, su un tratto di SS 63 in località Vidici, tra rio Torbido e la Bettola, all’altezza del km 91,000, in direzione Reggio Emilia.

Subito è intervenuta anche l'Anas con una squadra e i relativi tecnici per le valutazioni del caso, cercando di presegnalare alle auto in transito il varco che si è creato in seguito al crollo. Praticamente il torrente ha eroso parte della base del muro in sassi che sostiene la strada ed è rovinosamente franato nel letto del torrente stesso.

I lavori per cercare di mettere in sicurezza e per rendere visibile la profonda voragine sono durati fin sul finire del pomeriggio, pur permanendo problemi di transito poiché la sede stradale risulta particolarmente ristretta in un punto in cui vi è una doppia curva prima a destra poi a sinistra. Sono state montate anche alcune lampade di segnalazione per l'imminente nottata al fine di segnalare l’ostacolo, così come la collocazione su parte della sede stradale di alcune alti reti di protezione.

Preoccupante quindi la situazione sulla SS 63 che, in poco più di un km di strada, vede ben tre pericolosi restringimenti della sede stradale. Se si considera che sono in prossimità di curve e che è imminente la stagione diciamo così delle “moto” così come delle probabili piogge primaverili, tali situazioni non fanno certo presagire a nulla di buono.

Occorrono interventi risolutivi poiché sono situazioni pericolose e che potrebbero degenerare in poco tempo. Lunghe code si sono registrate negli orari di punta (rientro da Reggio e viceversa), ma nessun danno alle persone o a cose.

* * *

In merito è intervenuto il presidente provinciale di Cna, Enrico Bini: “Le condizioni disastrose della statale 63 assurgono puntualmente con sconcertante regolarità agli onori delle cronache. E inaccettabile che, nonostante le ripetute denunce che come CNA abbiamo da tempo pubblicamente inoltrato, continuino a verificarsi crolli sui muretti di contenimento dei ponti, voragini nella sede stradale, inconvenienti di tutti i tipi, senza che da parte dell’ANAS si pensi minimamente ad alcun intervento risolutivo. Non sono necessari esperti o tecnici specializzati per rendersi conto della pericolosità di alcuni tratti della strada che collega la montagna alla città: è sufficiente, da semplici automobilisti utenti, transitare, come a noi capita per lavoro quotidianamente, per i tornanti della statale 63. A prescindere dal gravissimo, recente incidente, verificatosi all’interno della galleria di Croce, le condizioni generali delle gallerie della statale sono sicuramente pessime, come più volte segnalato, e raggiungono un grado di pericolosità oggettiva che va molto oltre l’accettabile. Le infiltrazioni di acqua sono diventate nel tempo vere e proprie cascatelle con il conseguente rischio di incontrare tratti di manto stradale ghiacciato. A fronte di questa situazione gli interventi dell’ANAS continuano ed essere occasionali ed improntati a tamponare le situazioni di emergenza, magari creando strozzature e ostacoli, senza predisporre mai un piano organico di risanamento della viabilità extraurbana, in particolare di quella che riguarda la statale 63. In queste condizioni chi paga il prezzo più alto sono gli utenti costretti ad affrontare quotidianamente una specie di percorso ad ostacoli ed in particolare le aziende della montagna che, già fortemente penalizzate per la loro logistica e per la cronica carenza di infrastrutture, vengono ulteriormente ostacolate nel normale disbrigo del loro lavoro. Ci chiediamo, ancora una volta, quale sia il reale ruolo dell’ANAS e perché si continui a puntare su di un organismo ormai obsoleto e che ha dato prova di pervicace inefficienza nel corso del tempo. Sarebbe ora, e forse saremmo anche in ritardo, di chiuderlo e di affrontare seriamente le emergenze del territorio con un piano organico e lungimirante. Questo potrebbe consentire ai cittadini di recuperare fiducia nei confronti della autorità preposta ed alle aziende di affrontare un periodo già particolarmente difficile,senza ulteriori penalizzazioni”.

12 COMMENTS

  1. E ci risiamo!!!
    Pensavo che fosse solo un mio punto di vista, ma vedo che i fatti mi danno ragione! Un giorno in un mio commento su @CRedacon#C avevo scritto “benvenuti all’inferno” riferendomi alla situazione della SS 63, ma oramai questa esclamazione è vecchia; tra breve scriveremo “benvenuti nella riserva naturale dell’Appennino reggiano”; tra pochi anni alla Vecchia verrà installata una sbarra, verranno realizzati immensi parcheggi ove i visitatori potranno lasciare la macchina e pagare il ticket per accedere alla RISERVA!!! Con la felicità dei VERDI e di tutti coloro che vedono le nostre zone come vacche da MUNGERE in modo SLOW; pagate montanari, pagate le tasse, l’ICI e tutti i tributi; i soldi verranno utilizzati per realizzare l’opera sopra descritta, in modo da permettere a tutti di visitare la riserva del MONTANARO!!!
    Grazie come sempre.

    (Roberto Malvolti)

  2. Il traforo del Cerreto…
    Non vuole essere una critica, ma solo una riflessione: se invece di pensare al traforo del Cerreto (pensando ai possibili utenti) pensassimo a tutti i pendolari che quotidianamente percorrono la SS 63 per recarsi al lavoro… Grazie

    (Una pendolare montanara)


  3. Grande Roberto Malvolti !!!! Della serie: quando l’ironia è più tagliente di un bisturi. Che dire poi della gentile “pendolare montanara”. Parole sante. Un po’ meno i deliri onirici che evocano visioni di viadotti e trafori. L’unico asse viario portante della nostra montagna (FONDAMENTALE per l’economia e lo sviluppo; lo avevano compreso anche i Romani che crearono un impero anche collegandolo con le vie consolari) è ridotto a peggio di una pista nepalese. Un vero cappio al collo, o meglio una “garrota” che sta strangolando sempre più la nostra montagna… oramai, per l’appunto, prossima riserva. In questa situazione vagheggiare di progetti impossibili oltre che un indecenza è l’ennesima presa per… i fondelli ai montanari. Chissà se se ne ricorderanno il 6/7 giugno. Bonfo salvaci tu!!!!

    (Paolo Comastri)

  4. Quanto manca per la variante!!!!
    Già da alcuni giorni avevo notato che in quel tratto di strada sul lato dx era franato il muro in sasso che sostiene la strada; purtroppo la stessa cosa sta succedento anche in un’altra curva, ma questo non è ancora stato notato da nessuno. Mi chiedo stupito e incredulo perchè non si interviene là dove la strada diventa pericolosa e instabile. Si vedono passare mezzi Anas, per non parlare di quelli della Provincia, ma bisogna aspettare che crolli un pezzo di strada per accorgersi del pericolo!!!!! Un esempio eclatante lo troviamo all’uscita della frazione del Bocco in direzione Reggio Emilia proprio in prossimità di una curva. Già da parecchio tempo troviamo un restringimento della carreggiata molto pericoloso per la viabilità e per la sicurezza. Mi chiedo se deve avvenire un tragedia per mettere in moto quella che dovrebbe essere la normale manutenzione stradale!!!! Prevedo nel futuro prossimo un disagio per tutti i pendolari che percorrono questa strada perchè, vista la situazione, a breve si dovrà procedere a senso unico alternato!!! Si parla tanto della variante Bocco-Canala, ma a noi non serve solo una strada che oltrepassa l’abitato del Bocco, ma una variante che possa arrivare almeno alla Bettola!!!

    (Nazzareno Carboni)

  5. Non ce la fa più
    Sì, ormai sono anni che non ce la fa più, come tutti i pendolari che la utilizzano. Concordo in pieno con il commento della pendolare montanara. Prima la strada e poi il parco. Ah, no, mi sono sbagliato, hanno fatto il contrario.

    (Lorenzo Fabbiani)

  6. …e se usassimo la testa invece della pancia?
    Non capisco perchè, nei commenti, ci si debba accanire contro l’idea di una progettazione complessiva della SS 63 da Reggio ad Aulla come se fosse in contraddizione e/o in alternativa a quella che si chiama MANUTENZIONE ordinaria o straordinaria che sia. La SS63 è una strada statale la cui manutenzione è competenza e RESPONSABILITA’ dell’ANAS, Azienda Nazionale Autonoma Strade, che opera con i fondi che il GOVERNO NAZIONALE le mette a disposizione. Voglio dire che la manutenzione non la possono fare nè la Regione nè la Provincia nè i comuni e neppure i cittadini volonterosi che si armino di vanga e badile, a meno che ciascuno di costoro sia stato autorizzato da ANAS sulla base di precisi accordi formalizzati. Anche la progettazione che sta elaborando la Provincia non servirà a nulla se non interverranno precisi accordi con ANAS, come sta avvenendo, ad esempio, per il tratto del Ponte Rosso all’ingresso di Castelnovo ne’ Monti.

    (Pietro Ferrari)


  7. Leggo che c’è anche qualcuno che difende l’ANAS. Non so come faccia. Sono d’accordo con chi dice come si faccia parlare di traforo quando il resto della strada è nelle condizioni che tutti sappiamo, ma mi chiedo anche come mai gli amministratori del nostro Appennino non si facciano sentire con chi di dovere per le condizioni della statale, che oltre tutto è anche un problema di sicurezza importante. Staremo a vedere nella bella stagione cosa si farà per evitare i problemi che ci sono stati questo inverno.

    (Commento firmato)

  8. Bisognerebbe anche imparare a leggere!
    All’ultimo “commento firmato” rispondo che è lontanissima da me l’idea di “difendere l’ANAS”, che reputo essere un ENTE INUTILE! Volevo solo spiegare come stanno le cose, di chi sono le responsabilità e come funzionano i meccanismi al fine di cominciare a “ragionare con la testa e non con la pancia”. Se qualcuno ha letto nel mio intervento una difesa dell’ANAS è bene che quel qualcuno impari a leggere!

    (Pietro Ferrari)

  9. Solo una cosa…
    Io non ci credo che arriveranno soldi dallo Stato… Non hanno memmeno soldi per le macchine della Polizia, ecc. ecc. ecc. ecc. Io proporrei un collettone provinciale per sistemare almeno punti che stanno crollando, facendo lavorare le ditte della zona…

    (Mattia Rontevroli)

  10. Se si può chiamare strada statale!!!!!!!!!!!!!!!
    Avete mai provato a transitare lungo la 63 dalle 6 alle 7 del mattino come fanno molti pendolari del lavoro in direzione Reggio????????? Si incontreranno minimo 8 camion, e che camion, in direzione monti e altrettanti in direzione Reggio. A forza di restringere poi la carreggiata un po’ a destra e un po’ a sinistra io proporrei di fare un senso unico: chi sale fa la fondovalle di Scandiano e chi deve scendere la 63…. Si allunga un po’ ma almeno non si rischia tanto.

    (Commento firmato)

  11. Chi deve farsi sentire?
    Bravo Roberto, perfetto, hai centrato il problema, chiaro e preciso. E’ bello comunque leggere che c’è ancora chi difende gli amministratori. Chi deve far sentire la voce dei cittadini? Chi è il promo responsabile della sicurezza generale, dall’ambiente alla viabilità… Chi si è prestato e messo a disposizione della collettività? Chi deve fare proposte “credibili” per, non dico “sviluppo della montagna”, ma almeno la tenuta di quanto esiste, per non chiedere troppo? Trovate voi la risposta, io da tempo l’ho trovata.
    Saluti.

    (Fabio Leoncelli)