Home Cronaca Ronde / “Italia, percezione di uno Stato in abbandono”

Ronde / “Italia, percezione di uno Stato in abbandono”

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Una delle funzioni principali di uno Stato e quella di assicurare la sicurezza ai cittadini e la loro pacifica convivenza. Questo servizio viene svolto attraverso diversi strumenti: le forze dell'ordine, la legislazione, il sistema giudiziario, etc etc. Il governo di turno ha tutto l'interesse a mantenere l'ordine tra le persone, prima di tutto per mantenere la propria popolarità e in secondo luogo per aumentare la prosperità del Paese. Questo è quello che fanno tutti i governi occidentali, tutti tranne uno.

Dal governo di centrodestra italiano continuiamo ad avere prove di saggezza nell'arte della scienza politica e della gestione della cosa pubblica. L'ultimo capolavoro ha per soggetto la predisposizione di ronde formate da privati cittadini per aumentare la sicurezza delle nostre città, paesi e strade.

Il fenomeno delle ronde tuttavia non è una esclusiva italiana. Ricordo di averlo notato per la prima volta in Australia; poi, facendo una breve ricerca su internet, ho scoperto che è diffuso anche negli USA, in Gran Bretagna ed in Nuova Zelanda si chiama Neighbourhood Watch.
E' sufficiente andare su uno dei siti internet a loro dedicati per capire che si tratta di programmi molto ben strutturati, organizzati e coordinati; ci sono dei registri, ci sono dei responsabili. I Paesi anglosassoni hanno tuttavia un aspetto socioculturale molto diverso dal nostro, ovvero il concetto della comunità. Senza addentrarci in speculazione di storia delle dottrine politiche e sufficiente ricordare "La democrazia in America" di Alexis de Tocqueville per capire cosa intendo quando parlo di concetto di comunità in questo Paese.

Passando all'Italia l'analisi del fenomeno si fa improvvisamente più semplice, cruda e rude.
Nel nostro Paese, dall'oggi al domani, si è deciso di legalizzare ronde di cittadini privati con lo scopo di aumentare la sicurezza. Purtroppo le implicazioni di tutto questo sono, ma soprattutto saranno, drammatiche. Quello a cui stiamo assistendo é la legalizzazione della formazione di bande notturne di persone appartenenti quasi sempre a movimenti politici, con tutte le conseguenze che questo può portare. Non c'è nessuna speculazione politica in questa frase, ma purtroppo una triste verità confermata dai fatti. Lo settimana scorsa, a Padova, c'è stato il primo scontro tra no-global e ronde di esponenti di An, con la polizia (vera) che è dovuta intervenire per separarli, con conseguente impiego di risorse pubbliche.

Infatti, mentre in Australia, Gran Bretagna e USA questo fenomeno non ha nessun tipo di relazione con la politica, nel nostro Paese le ha eccome; basti pensare che, fino ad ora, le ronde che si sono formate hanno tutte un colore politico ben chiaro. In secondo luogo non c'è un intento di difendere quel concetto di comunità all'anglosassone, ma sempre una contrapposizione con la formazione di gruppi diversi e potenzialmente in lotta. Il Neighbourhood Watch Scheme ha come scopo unico il controllo di un determinato territorio da parte di una sola associazione organizzata, registrata ed inserita in un programma statale. Cosa accadrà quando due gruppi di rondaioli di due pensieri diversi dovrà gestire la stessa zona?

La Russa tuttavia assicura tutti dicendo che non saranno ronde "fai da te" ma saranno presenti al loro interno poliziotti in pensione o ex militari. Nessuno si è chiesto come pensano di convincere dei pensionati a svolgere questo servizio? Con che risorse? Con quale programma?

Il rischio potenziale è che bande di poliziotti mancati, violenti, spacconi, prepotenti, fomentati da movimenti e partiti, si uniscano sotto il motto: "Adesso ci pensiamo noi!". In politica il rischio potenziale è qualcosa di molto serio ma Maroni sembra non prenderlo in considerazione. Eppure le avvisaglie ci sono tutte. Quando la polizia trova un criminale la folla lo assale, su internet si stanno moltiplicando i gruppi che vogliono le pena di morte per determinati crimini. Sono tutti pessimi segnali e come si fa a credere alla storiella del bravo gruppo di cittadini che, quando vedono un crimine, chiamano la polizia invece di avventarsi sui criminali linciandoli?

Ancora una prova del fallimento morale, prima che economico, dello Stato italiano, la percezione sempre maggiore di abbandono, fino a giungere alla legalizzazione del: "farsi giustizia da soli" come nella giungla; mentre i poliziotti devono spingere le loro autovetture perché non hanno più benzina o mezzi (vedi intercettazioni telefoniche) per catturare i ladri.

C'è qualcosa di perverso in questa politica, perché di primo acchito il cittadino crede davvero che il farsi giustizia da solo sia una cosa buona, si sente più sicuro, più forte, finalmente liberato dalle costrizioni di una giustizia che non funziona (percezioni alimentate dai media). Ma resta e resterà solo un'impressione, i giusnaturalisti del '600 ci spiegano il perché.

Ci sono tanti promotori delle ronde che agiscono in buona fede, vogliono più sicurezza, ed hanno ragione; ma sbagliano metodo, dovrebbero chiedere più polizia, più risorse e manifestare per questo. In politica la scelta più facile è sempre quella sbagliata.

L'Italia sta per essere investita da una crisi economica che pochi contemporanei ricordano, uno tsunami che avrà ripercussioni molto forti sugli aspetti sociali dei cittadini. Disoccupazione, povertà, recessione: un mix estremamente infiammabile, esplosivo, devastante; e mentre bisognerebbe fare di tutto per placare gli animi il nostro governo getta la prima pietra per legalizzare l'uso della violenza privata, nonché innesca la scintilla.

(Matteo Manfredini, federalisti europei)