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Una eremita per la Diocesi di Reggio e Guastalla: Sorella Règine-Marie di San Francesco

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Grande raccoglimento ed anche un po’ di commozione, nel Santuario della Pietra stipato di gente, per la professione solenne di sorella Règine-Marie di S. Francesco secondo la forma di vita anacoretica francescana.
Sorella Règine ha professato i voti davanti al Vescovo Ausiliare Lorenzo Ghizzoni e a diversi sacerdoti che hanno concelebrato la liturgia eucaristica e i vespri nella solennità di San Giuseppe.
Ormai da sei anni sorella Règine è tra noi e, di questi, quattro li ha vissuti a Cagnola, consolidando la sua vocazione alla vita eremitica che poi l’ha portata in un altro luogo, nel ramisetano, più consono alla sua scelta di vita.
Ora sorella Règine è a tutti gli effetti, dopo la professione solenne, eremita della Diocesi di Reggio-Guastalla con i voti di povertà, castità, obbedienza e silenzio e, dopo aver ricevuto dal Vescovo l’anello col segno della Croce e il “libro della forma di vita” che detta le regole cui dovrà attenersi per rispettare il suo impegno, si ritira nel suo eremo pregando e meditando.
Il Vescovo Ghizzoni nella omelia ha spiegato il senso della scelta di vita di sorella Règine che trova le radici nella tradizione più antica della Chiesa coniugata con i principi del francescanesimo.
Nei tanti che in questi anni hanno conosciuto e apprezzato sorella Règine si è manifestato anche qualche segnale di commozione vera, specie nei lunghi minuti in cui l’assemblea ed il coro, diretto da Giovanni Baroni, hanno cantato le litanie con la professa prostrata a braccia aperte, sul nudo pavimento, davanti all’altare.
Al termine c’è stata anche la consegna di doni: un tabernacolo per la custodia del santissimo nell’eremo, donato dalle parrocchie di Cagnola e di Santo Stefano, un grande pane casalingo, ceri, fiori e un omaggio degli ospiti della Casa di Carità dove sorella Règine ha prestato, nei quattro anni in cui è stata a Cagnola, la sua opera ed il suo aiuto.

2 COMMENTS

  1. Dietro ogni Regina una Principessa
    Difficile pensare ad una Regina, prostrata a terra, sul suolo nudo… L’ho vista spesso, camminare sola, ma anche prendersi cura, durante la Messa, degli ospiti della Casa di Carità. A Cagnola c’è ancora tanto bisogno di aiuto, ma la speranza nella Provvidenza non ci abbandona… Perchè da sempre, dietro ad ogni Regina che si rispetti, c’è pronta, di rincalzo, una Principessa…

    (u.g.)