Home Economia “Parmigiano-Reggiano a 7,90 euro al chilo? Non ci stiamo”

“Parmigiano-Reggiano a 7,90 euro al chilo? Non ci stiamo”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Parmigiano-Reggiano a 7,90 euro al chilo? La Confcooperative non ci sta, e contesta la campagna promozionale in corso all’interno di una importante catena distributiva con forti radici proprio nel comprensorio di produzione.

“Non ci interessa entrare nel merito delle strategie commerciali della distribuzione – sottolinea il presidente della Federazione provinciale delle coop agricole ed agroalimentari di Confcooperative, Matteo Caramaschi – ma non è accettabile che venga messo in promozione a quel prezzo un prodotto stagionato 24 mesi, quando oggi le quotazioni all’origine sono pari a 7,30 euro al chilo con una stagionatura di 14 mesi e sulle quali i produttori perdono, a seconda delle zone di produzione, da 1 a 2 euro al kg”.

“Promozioni di questo genere, se di vere promozioni si tratta e non di pure svendite – prosegue l’esponente di Confcooperative – facilitano sì l’accesso ai supermercati, ma deprimono fortemente il valore del prodotto e la sua immagine, producendo danni gravi a tutti quei produttori che ai consumatori offrono innanzitutto un prodotto d’eccellenza in termini qualitativi e che non possono intervenire sui costi di produzione anche in tempi di crisi, essendo vincolati ad un rigido disciplinare di produzione che non lascia dubbi sulla qualità delle materie prime da utilizzare, a partire dall’alimentazione delle bovine”.

“Sappiamo che non è così – afferma Caramaschi – ma anche qualora questa campagna fosse destinata alle famiglie che si sono impoverite, allora il discorso a maggior ragione dovrebbe tener conto della situazione dei produttori e delle loro famiglie, che da cinque anni scontano quotazioni che raramente hanno consentito la pura copertura dei costi di produzione”.

“Non siamo pregiudizialmente contro le promozioni che, anzi, sostengono le vendite del nostro prodotto tipico – chiarisce il presidente delle coop agricole ed agroalimentari di Confcooperative – ma i prezzi debbono essere correlati al valore reale del prodotto sia in termini di caratteristiche che di costi di produzione e di acquisto all’ingrosso, nonché al prezzo medio di vendita negli esercizi commerciali: nel 2008 la media è stata di 13,40 euro per chilogrammo, con una crescita del 5%, mentre le quotazioni all’origine sono scese della stessa percentuale. Questo significa che solo ed esclusivamente per la grande distribuzione è aumentata la marginalità, e in modo non irrilevante”.

“In una fase difficile come quella che stiamo vivendo – conclude Caramaschi – è inaccettabile che qualcuno comunque continui a guadagnare e qualcuno continui soltanto a perdere sullo stesso prodotto; la distribuzione – conclude Caramaschi – eserciti dunque quella responsabilità sociale che è richiesta sempre, e a maggior ragione oggi, e lo faccia per prima la distribuzione cooperativa in un circuito virtuoso con altri cooperatori che non scavalca né le leggi di mercato né danneggia i consumatori: per il mantenimento dell’efficacia delle promozioni non è infatti in alcun modo necessario arrivare a dimezzare il normale prezzo di vendita, configurandole come svendite penalizzano l’immagine del prodotto, danneggiano i produttori e confondono i consumatori, che in tal modo non percepiscono quale sia il valore reale di un prodotto d’eccellenza trattato alla stregua del più banale prodotto industriale”.

(Confcooperative Reggio Emilia)

2 COMMENTS


  1. Sono una casalinga che apprezza il Reggiano- Parmigiano (io da reggiana ne rivendico l’origine) e ho sempre notato che allo spaccio del caseificio si vende il formaggio a un prezzo superiore del supermercato (quando fa le promozioni). La domanda è: i produttori non potrebbero cercare di aumentare la loro fetta di mercato diminuendo il prezzo al dettaglio, conquistando così un maggiore potere di mercato e la possibilità di fare loro stessi il prezzo del proprio prodotto? Quello che voglio dire è che chi fa la spesa oggi ha tutto il vantaggio di comprare nella grande distribuzione, sia per qualità che per prezzo, ma sarebbe ben felice di comprare lo stesso prodotto al caseificio a quel prezzo! Non è forse vero che i produttori sono diventati vittima di questi colossi che dettano le regole? Produttori: associatevi in una medesima finalità, relazionatevi direttamente col consumatore cercando di annullare i passaggi intermedi, fate i prezzi che fareste ai grossisti, pubblicizzate il tutto e vedrete che i risultati non mancheranno!

    (L.D.)

  2. Conferma alla casalinga (L.D.)
    Confermo ciò che ha scritto la casalinga (L.D.): che il prezzo di vendita al dettaglio del Parmigiano Reggiano dal produttore sia inferiore e faccia così concorrenza alla grande distribuziome.

    (Paolo Ferretti)