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Ecoimbecilli crescono

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Qualche tempo fa non ci avevano lasciati indifferenti le immagini di Napoli, non solo per il cumulo di rifiuti sparsi qua là. Forse ci colpì l’incredibile capacità dei napoletani di ignorare (quasi?) completamente la raccolta differenziata o, peggio, anche la sola esistenza di isole ecologiche per i rifiuti ingombranti. Ergo, restammo a bocca aperta di quell’assoluta normalità del sapersi disfare della vecchia cucina nel vicolo rionale. Tanto, poi, si sperava, sarebbe passato qualcuno o, nella peggiore delle ipotesi, un salvifico rogo alla diossina.

Stupisce, però, constatare anche nel nostro Appennino incredibili gesti di inciviltà. Dove, sarà anche per la bellezza a tratti monumentale dei nostri pendii meritori di un Parco Nazionale, le ferite all’ambiente fanno male doppio.

Nella prima immagine, siamo alla Cantoniera di Vetto, poco sopra il ponte sul Tassaro. Che fa l’ignoto eco imbecille? Non trova di meglio che abbandonare il vecchio divano a lato della strada, sperando che rotoli giù nella scarpata verso il fiume che fu dei Cavalieri, proprio in testa al pontaccio che si vuole matildico ed emblema del Comune.

La seconda immagine: siamo nel torrente Vaina, in quel di Ramiseto. E stavolta l’ecoimbecille cosa pensa di fare? Di attaccare la lavatrice all’acqua del piccolo torrente, in attesa di lavaggi e vestiti che non arriveranno mai. E lascia, incredibile ma vero, il vecchio elettrodomestico a lato di una carrabile ghiaiata, coi di querce, noccioli e faggio d’intorno a fare da corollario.

La quarta immagine, sempre di eco imbecilli freschi di poche settimane, ci porta a Valestra, sotto l’omonimo monte, dove alla sommità l’Oratorio di Santa Maria veglia sull’infernale grotta del diavolo. Qui “il nostro” pensa bene di lasciare a lato della strada calcinacci di cemento, mattonelle e altre schifezze.

Che dire poi, anche se ci manca l’immagine, del tavolino di plastica che dà bella mostra di sé dopo essere stato lanciato lungo il greto del torrente Lonza, proprio dove anticamente s’erigeva la discarica comunale sul fiume, coperta solo sul finire degli anni Ottanta?

(Gabriele Arlotti)

2 COMMENTS

  1. Vergogna
    Questo testimonia l’ignoranza di alcune persone. Ovunque si sta cercando di far prendere piede alla raccolta differenziata dei rifiuti, quando ci sono ancora persone che non sanno a cosa servono le discariche. Sarà forse il caso di publicizzare di più le discariche? Vergogna.

    (Aramus Ruffini)