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Buttafuori vs. bullismo

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In Inghilterra hanno inventato i “buttafuori” contro il bullismo nella scuola: ex-guardie carcerarie, ex poliziotti, ex pompieri! Li pagano anche bene! Forse, considerata l’italica saggezza, che risale ad antiche origini culturali, più che di buttafuori noi avremmo bisogno di “buttadentro”.

Troppi ragazzi e ragazze sono inadempienti all’obbligo scolastico: bigiano volentieri la scuola, fanno focaccia, disertano le aule scolastiche, qualcuno con l’approvazione “silenziosa” degli insegnanti: “Se non ci sono loro, possiamo svolgere il nostro programma!”. E sono contenti così. Non li turba il saperli in giro per le strade a farsi le canne o a compiere gesti teppistici o, peggio ancora, a far niente. E’ un disagio difficile da affrontare: meglio un ragazzo che si scatena che uno indifferente, apatico, smorto. Il primo grida ad alta voce il suo star male, lo esprime con gesti che richiamano l’attenzione o rifiutano rapporti per nulla significativi dal punto di vista umano; il secondo non dice niente, non lo smuovi, non ha interessi, è atarassico, demotivato al fare e al vivere!

Non ci vogliono dei buttafuori ma dei “buttadentro”, che sappiano costruire relazioni con i giovani, leggere “dentro” e “aldilà” delle loro ribellioni, in grado di dare buone motivazioni allo studio, allo stare con gli altri, alla vita.

Se è facile fare il buttafuori - essere gente nerboruta, con il pelo sullo stomaco, pronti a dare (e a ricevere!) botte come appaiono agli occhi dei giovani delle discoteche – è molto più difficile fare il ”butta dentro”. Bisogna avere l’occhio dell’educatore e il cuore grande di chi sta volentieri con i giovani, li segue, li ascolta, li motiva. E’ più facile menare le mani che usare la parola per convincere, mettere paura che fare gesti di accoglienza, di dialogo e di pazienza.

Nella scuola italiana non esistono buttafuori ma esiste purtroppo una categoria di “prof” che usa il voto per eliminare il ragazzo o la ragazza “rompi”. Adesso anche quello di condotta che fa media! Noi, di una certa età, ricordiamo invece con viva simpatia i prof più esigenti perché preparati, competenti e umani. Ci facevano studiare, anche controvoglia, ritrovando motivazioni serie per farlo! Con loro non esistevano problemi di disciplina! Erano di un’altra categoria! Secondo me, la razza non è spenta! E’ solo da potenziare!