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Regione Emilia-Romagna / Meno enti di bonifica più efficacia operativa

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L’assemblea legislativa ha approvato questa mattina la legge sulla “Ridelimitazione dei comprensori di bonifica e riordino dei consorzi”.

“Questa ottimizzazione - ha dichiarato il consigliere Barbieri durante il suo intervento in aula - permette di dimezzare il numero dei Consorzi da 16 a 8 incrementandone, però, l’efficacia operativa. Il capitale risparmiato, circa 5 milioni di euro nell’arco di tre anni, sarà destinato a soddisfare i fabbisogni più urgenti del territorio”.

“Anche Reggio Emilia è interessata al percorso di modifica, il nuovo comprensorio denominato C3 – sono sempre parole di Barbieri - va dall’Enza al Secchia superando la vecchia divisione esistente tra Parmigiana-Moglia-Secchia e Bentivoglio-Enza”.

Il nuovo percorso è stato accolto positivamente sia dalle organizzazioni sociali che dal mondo delle bonifiche.

"Il criterio che ha guidato la delimitazione dei nuovi comprensori è stato quello di individuare territori idrograficamente definiti sulla base di unità idrografiche ed idrauliche omogenee che consentano azioni organiche, sia per la difesa del suolo sia per la gestione delle acque, anche con riferimento all’irrigazione, e presentino un'estensione idonea a consentire una gestione efficace, efficiente ed economica".

Sempre Barbieri: “La riduzione dei costi della pubblica amministrazione e della politica è l’obiettivo verso il quale stiamo lavorando su molteplici fronti. Provvedimenti come la legge regionale 10/2008 sul riordino territoriale e le unioni dei comuni, l’accorpamento delle aziende per il diritto allo studio, le nuove regole per le comunità montane e i limiti imposti al numero e ai compensi di amministratori di società controllate dalla Regione perseguono questo scopo. Sempre oggi, il secondo punto all’ordine del giorno era la conferma in seconda lettura del provvedimento che blocca a 50 il numero dei consiglieri regionali".

Conclusione: "Sono sicuro che questi siano passi nella direzione non tanto dei proclami politici ma della concretezza dei fatti”.