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E dopo la Svolta… ecco il panorama

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Riceviamo e pubblichiamo da un lettore che preferisce mantenere l'anonimato.

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Amianto. Non è indispensabile inoltrarsi nei boschi o sulle rive per mettere in evidenza la mancanza di senso civico e rispetto per l'ambiente e la salute. E' sufficiente prendere la strada che dalla Svolta di Marola porta a Felina Amata per incontrare, senza neppure scendere dall'auto, "l'UNIVERSITA'" dell'ECOIMBECILLITA' ed ECOIRRESPONSABILITA'. Le foto parlano da sole. Speriamo che si possa fare qualcosa subito.

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Fotogallery

3 COMMENTS


  1. Quella legata ai capannoni della ex ditta “San Marco”, a Felina Amata, è una vicenda lunga e complessa, di cui l’Amministrazione comunale si sta occupando da anni, per arrivare alla bonifica dei siti che presentavano eternit e amianto.
    Sui capannoni in oggetto sono state emesse in passato quattro ordinanze, due nel 2002, una nel 2003 ed una nel 2004, in seguito alle quali è stata avviata la iniziale bonifica degli immobili. Nel 2007 su parte dei tetti sono state asportare le lastre di eternit, mentre venne lasciato lo strato isolante. Dopo ulteriori trattative, complesse, con la proprietà, è poi stato effettuato un ulteriore intervento di smaltimento in fase di ultimazione in queste settimane, con l’asportazione del materiale isolante e la conclusione della bonifica dei tetti. Restano comunque le difficoltà di intervenire su una proprietà che per anni è stata interessata da una procedura fallimentare, e più in generale per ottenere bonifiche e interventi di attenuazione dell’impatto ambientale su edifici di proprietà di privati.
    Ricordo infine che il Comune di Castelnovo ne’ Monti si è fortemente impegnato sul tema della rimozione dell’amianto: dal 2007 è stato attivato un bando, intitolato “La salute sopra ogni casa”, rinnovato poi nel 2008 e nel 2009, per erogare contributi a privati e aziende che intendano smaltire questo pericoloso materiale presente in loro strutture.

    (Gian Luca Marconi, sindaco del Comune di Castelnovo ne’ Monti)

  2. L’ Università della ecoirresponsabilità
    L’imbecillità è, a proposito della situazione segnalata, una definizione riduttiva. Meglio limitarsi al campo della irresponsabilità. Sono anni che, nella assoluta indifferenza generale, l’eternit di pessima qualità e il relativo amianto, come dimostrano le immagini più che eloquenti, si dissolvono sopra Felina, nei borghi circostanti, negli orti e nelle foraggere. Dissolta la copertura, come documentano le fotografie, per effetto della pioggia e del vento le fibre della lana di roccia seguono i medesimi percorsi.
    Spiace dirlo ma, per l’entità e la gravità dell’episodio, il problema rappresenta una assoluta anomalia in campo provinciale e regionale. Lasciamo perdere sarcasmi e ironie che troppo facilmente potrebbero scaturire mettendo in evidenza quanto sia facile investire in comunicazione e formazione dei cittadini con stampati e convegni a getto continuo e poi di quanto concretamente venga fatto nelle situazioni ordinarie o di emergenza. Si pensa che tutto possa risolversi puntando sull’immagine e su una comunicazione anche superficiale dei contenuti. Spiace dirlo, non è così. O perlomeno, il clima sta cambiando e non potrà più essere così.

    (Commento firmato)

  3. Il tempo che parla
    Salve, sono Daniele di Marola. E questo è il MIO nome, e non c’è d’aver paura di firmarsi, tanto siamo solo un lampo in transito sulla terra.
    Torniamo a noi, commentiamo le foto pubblicate! Commento le mie foto! Ed i materiali raccolti negl’ultimi 15 anni per me non è cambiato nulla, solo e aumentato lo sfaldamento dell’eternit.
    Il punto è un altro: che sono state pubblicate delle foto con commento il giorno 01-05-09 alle 15:42; la prima risposta è avvenuta il 02-05-09 alle 10:37, dopo 19 ore 55 minuti, velocissimo neanche un giorno; la seconda risposta è avvenuta – e ha dell’incredibile – 1 ora e 16 minuti dopo belle parole veramente ma, dov’era? Nello stesso tavolo del primo? Siamo realisti, si fa fatica a rispondere in un tempo cosi breve anche quando guardi direttamente una persona negli occhi, figurati a leggere dei commenti su un giornale on line locale.
    Ho 43 anni e ne ho passati 23 lavorando in giro per il mondo, prevalentemente in Europa, ed ho imparato molto dalle varie etnie, che l’italiano non vuole nessuna responsabilità dalle piccole alle più grandi cose. IL BUON SENSO DELLA COMUNE. IL COMUNE = comunità = cittadino = suoi diritti (di vivere in un piccolo lampo).
    Aneddoto. Ho svolto un lavoro a casa di una famiglia con un gran senso di civiltà, abbiamo tolto l’eternit giorni 2 (fissativo più imbustato diventato inerte) e a loro spese hanno provveduto allo smaltimento, giorni 60 per burocrazia (che strano le responsabilità!). Quello che voglio dire, poi chiudo perchè potrei stare qui dei giorni solo per quello che ci dicono dietro gli alti paesi, nello stato attuale degli stabili nelle foto ci vorranno circa 15 giorni per renderlo inerte, poi va smantellato o come dicono bonificato, tanto rimane sempre sulla terra.
    Il cittadini che se ne fanno delle ordinanze ben (4) in 7 anni, in quanti sono nei comuni perchè si parla dei comuni di tutto il comprensorio montano visto che diventa aerobico, con l’aiuto di un esperto in sette anni l’avrebbero già tolto e questa è solo una delle tante cose negative che esistono nella nostra splendida montagna.
    Adesso cordialmente vi saluto, sennò dò conferma che gli italiani bla bla bla bla…
    Saluti.

    (Daniele Canovi)

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    @CSolo per rassicurare il lettore circa l’autenticità dei commenti pervenuti. Non capiamo la diffidenza. Cordiali saluti.

    (red)#C