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La geologia di Castelnovo ne’ Monti e dintorni

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I depositi periglaciali circostanti Castelnovo ne’ Monti. E’ l’argomento, sicuramente un po’ tecnico, della tesi di laurea di Fabio Merciadri, giovane neolaureato che risiede nel capoluogo montano. Si tratta di un lavoro che attiene alla materia geologica; e il giovane ha appena concluso i propri studi presso l’Università di Parma sostenendo la prova finale con i professori (rispettivamente relatore e correlatore) Claudio Tellini e Alessandro Chelli.

“L’ultimo periodo glaciale alpino, noto in letteratura come Wurm – scrive Merciadri nell’introduzione – raggiunse il suo apice tra i 18000 e i 21000 anni fa. Analogamente la massima glaciazione presente nell’Appennino settentrionale è stata denominata Fase Val parma, luogo dove meglio sono rimaste le testimonianze del glacialismo. Anche nel settore dell’Appennino reggiano si trovano ottimi esempi di aree glacializzate, anche estese (val Liocca, alta val Secchia, conca di Febbio, alta valle dell’Ozola)”.

Ma “periglaciale” che significa? Ai margini, esternamente alla zona glaciale propriamente detta. Precisa Merciadri: “Il termine ‘periglaciale’ fu introdotto nel 1909 da uno scienziato polacco per descrivere morfologie e processi che avvenivano attorno ai grandi ghiacciai di calotta del Pleistocene. In seguito il suo significato fu allargato fino a comprendere forme e processi associati (indipendentemente dall’età) ad un clima molto freddo in aree non necessariamente glacializzate anche lontane dalle calotte e dai ghiacciai montani”. “Esternamente al sistema glaciale presente nelle aree del crinale dominavano una serie di processi di tipo periglaciale, i cui effetti si facevano risentire su tutto il versante padano dell’Appennino, fino a quote di 3-400 metri”. L’elaborato si occupa di individuare le formazioni di depositi derivanti da frammentazione delle rocce: “Le osservazioni effettuate in varie località site attorno a Castelnovo ne’ Monti sono state supportate da un rilevamento morfologico di dettaglio”.

La ricerca si concentra, in successione, dopo l’esposizione delle caratteristiche generali, sui caratteri geologici (domini paleogeografici, evoluzione tettonica) e geomorfologici (forme glaciali e periglaciali) e dell’ambiente periglaciale e delle grandi frane dell’area studiata. L’ultima parte è quella più dettagliatamente dedicata al castelnovese (e vettese): vengono prese in considerazione le zone di Monchio-Roncadelli, di Gatta, di Capanna-Cola, di Piastre (zona Bondolo).

Si parla dei Gessi triassici, che sono “le rocce più antiche” della zona – come riporta anche Merciadri – “attribuite alla Formazione di Burano, del Norico (Trias superiore) ed appartenenti alle Scaglie del Secchia; si tratta di rocce evaporitiche dove prevalgono gessi ed anidridi da bianche a grigio chiaro o rosate, che a causa delle intense sollecitazioni di carattere tettonico, non presentano una stratificazione regolare bensì contorta e caotica con la presenza diffusa di micropieghe e fratture”.

Si tratta anche, naturalmente, di quel monumento naturale che è la Pietra di Bismantova, le cui rocce – leggiamo nello studio, ovviamente scritto in stretto gergo tecnico – “sono arenarie calcaree e subordinatamente calciruditi a cemento calcareo, ricche di bioclasti (frammenti di echinidi, briozoi, foraminiferi bentonici, alghe coralline, molluschi, denti di elasmobranchi, ecc.), con elementi di serpentiniti e rocce metamorfiche”.

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Copia della tesi di laurea del neo-dottor Fabio Merciadri, per quanti fossero interessati, è reperibile presso la biblioteca comunale di Castelnovo ne’ Monti.

3 COMMENTS

  1. Congratulazioni!
    Complimenti al neodottore, soprattutto per l’argomento della tesi, senz’altro interessante, e che mi riprometto di leggere. Molto bene anche la biblioteca di Castelnovo che, conservando le tesi che riguardano il nostro Appennino, acquisisce un patrimonio che, forse, andrebbe altrimenti disperso.

    (Celeste Grisendi)

  2. Bravo!
    …c’è bisogno di persone come te in montagna. Sarebbe bello poter interessare i turisti con visite guidate… I nostri posti sono bellissimi, vero? Facciamolo capire… spieghiamolo a tutti!
    Continua così!

    (Alessandro)