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Legambiente provinciale chiede il rinnovo dei consigli direttivi degli ATC e lamenta i ritardi

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Riceviamo da Legambiente e pubblichiamo.

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Ancora ritardi. La Provincia di Reggio Emilia - dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente - entro la fine di ottobre del 2008 avrebbe dovuto nominare i componenti dei Consigli Direttivi di tutti e quattro gli Ambiti Territoriali di Caccia. Come prevedono le disposizioni regionali in materia sono pervenute da parte degli ATC stessi a fine mandato le richieste di presentazione dei nominativi e dei documenti a tutte le Associazioni (questo già nell'estate scorsa), quali quelle dei cacciatori, agricole, ambientaliste e istituzionali, prosegue Becchi, che hanno a loro volta provveduto a indicare i nominativi e gli atti richiesti entro i termini prescritti. Da allora non è pervenuta nessuna risposta dalla Provincia per l'insediamento dei nuovi organi degli ATC, in forte ritardo rispetto ai tempi previsti dalle Disposizioni regionali.

E' una questione di cui deve farsi caricio la Presidente Masini, visto che lo scontro che ha generato questo empasse è tutto legato alla questione dell' ATC della Montagna, quello certamente che ha avuto la peggior e più discussa gestione negli ultimi anni. E' necessario che gli attuali vertici di questo ambito di caccia si facciano da parte per permettere l'insediamneto dei nuovi organi direttivi che avranno anche l'oneroso compito di costruire una gestione trasparente e riconquistarsi la fiducia di parte del mondo venatorio e ambientalista. E' una questione quindi tutta "montanara" che va risolta urgentemente per permettere anche agli tre ambiti di caccia il rinnovo della cariche.

(Massimo Becchi, presidente Legambiente Reggio Emilia)

4 COMMENTS

  1. Punti di vista…
    La presidente Masini giustifica i suoi ritardi negli adempimenti attuativi facendosi scudo dei problemi di Atc Montagna… Credo, invece, sia vero il contrario; il procrastinarsi di una situazione illegittima porta come conseguenza il procrastinarsi dei problemi ad essa correlati. Gli adempimenti legislativi vanno (andrebbero) adottati entro i termini, senza farsi scudo della classica foglia di fico che, come tale, non ha mai costituito efficace riparo…
    Strano a dirsi, ho già sentito al telefono alcuni cacciatori che sottoscrivono, parola per parola le affermazioni del presidente Becchi! Evidentemente su alcuni concetti basilari anche l’ambientalista e il cacciatore possono intendersi alla perfezione.

    (Umberto Gianferrari)

  2. Comportamenti vaghi
    Non perdete tempo a scrivere sempre le stesse cose, tanto gli organi preposti non ricevono e le minoranze politiche che dovrebbero garantire il rispetto delle regole in Provincia pensano a garantirsi la poltrona per il prossimo mandato. Se vi sono leggi non rispettate segnalate ad organi superiori oppure alla magistratura, con tempi medio-lunghi e molta fortuna prenderà provvedimenti.

    (Marino Rivoli)

  3. Gianferrari sceglie le risposte più facili
    Perchè il signor Gianferrari non risponde al presidente Federcaccia di Collagna (sono 300 o 600 ecc. ecc.)? I cacciatori sentiti per telefono lasciano il tempo che trovano. Fatti e meno parole. Il signor Massimo Becchi interviene solo e sempre per criticare quello che noi stanziali facciamo in montagna (questa volta con accuse molto pesanti, credo farebbe bene a documentarle). Mi farebbe piacere che, visto che la definisce una questione tutta montanara, che la lasciasse risolvere a chi ha fatto la scelta di vivere all’interno di questo ambito. Basta guardarsi intorno per vedere dove ci troviamo: tanti animali di tutte le specie, una natura meravigliosa e questo grazie a chi???? Al CREATORE, ai tenaci montanari e anche ai cacciatori (nel vero senso della parola). Tengo a specificare che non ricopro alcun ruolo istituzionale, ma mi disturba che mi si insegni a vivere all’interno del mio “ambito” senza che io lo abbia chiesto; non sono mai intervenuto sui dibattiti che riguardano parcheggi o sensi unici a Reggio. Non parlo di persone (molti non li conosco) ma di linea; credo che da Castelnovo in su la stragrande maggioranza dei cacciatori la abbia e la condivida; si trovi la possibilità di verificarlo e di conseguenza comportiamoci. Ancora una volta ringrazio la redazione e chiedo scusa se sono stato scortese.

    (Alessio Farina)

  4. Fatti, non parole… Risposta al sig. Farina
    Vede, sig. Farina, io non posso rispondere su quante siano le firme perchè queste sono nelle mani di altri; se dicessi sono 539 direi una sciocchezza. E i suoi entusiasti quanti sono di preciso? Possiamo saperlo? Vale anche per Lei il motto: FATTI, NON PAROLE… Sappia però che qui le firme NON si raccolgono per telefono, ma all’antica, mettendo nero su bianco; i cacciatori (nel vero senso della parola) NON solo hanno firmato e certificato così il tasso elevatissimo di malcontento, ma hanno anche scelto (tra diverse ipotesi) con quale soluzione uscirne. In questi giorni il presidente locale di Federcaccia, da me raggiunto al telefono, è fuori Castelnovo; al suo rientro non avrà certo difficoltà a rendere noti i dati in suo possesso. Lei tenga pronti i suoi: proporrò un dibattito pubblico, per mettere a confronto contenti e scontenti. Io non misuro il livello di civiltà con “metri” del tipo NUMERO DI ANIMALI PRESENTI; preferisco misurarlo con altri parametri. Per me una Provincia che ha dato adempimento alle norme regionali è più civile dell’altra che è ancora inadempiente. A prescindere dalla densità agro-forestale di lepri e fagiani. Perchè, come vede, spesso anche i concetti più FACILI hanno operatività DIFFICILI.

    (Umberto Gianferrari)