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Anche Carpineti (dopo Baiso e Toano) aderisce alla raccolta firme di Coldiretti per il diradamento dei caprioli

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Il Comune di Carpineti aderisce alla petizione promossa da Coldiretti per abbassare il numero degli ungulati nel territorio montano, al fine di ridurre l’impatto causato dai danni all’agricoltura, all'equilibrio ambientale e ai seri pericoli per la circolazione stradale. Il Comune di Carpineti mette a disposizione le proprie strutture per tutti i cittadini che vorranno sottoscrivere la raccolta di firme promossa da Coldiretti per abbassare il numero di caprioli e altri ungulati nella montagna e nella collina reggiana.

Le persone interessate potranno recarsi in municipio e rivolgersi all’ufficio dello Sportello Unico, dove si potrà apporre la firma alla sottoscrizione (referente Fabio Marastoni, Tel.: 0522 615098, apertura al pubblico dal Lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13 e il mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 17.30).

“Non è possibile che tutte le coltivazioni debbano subire forti danni a causa di una presenza davvero fuori misura di ungulati, soprattutto di caprioli”, afferma Nunzio Ferrari, assessore comunale all’agricoltura. “Si tratta di un problema molto serio, la presenza di caprioli è davvero sovradimensionata, la loro densità per chilometro quadrato è diverse volte superiore a quella prevista per un corretto equilibrio ambientale. In primo luogo, a rimetterci sono gli agricoltori e i coltivatori, che vedono il loro lavoro danneggiato. Ma anche l’equilibrio agro-silvo-pastorale risulta fortemente compromesso dal numero eccessivo di ungulati, senza contare il rischio di trasmissione di malattie. E, fatto certo non meno importante, l’alto numero di incidenti stradali causati proprio dalla presenza massiccia di caprioli nei boschi e nei fossi, che attraversano improvvisamente le strade della montagna causando forti rischi alle persone”.

La petizione di Coldiretti Reggio Emilia chiede un piano straordinario di abbattimento degli ungulati, soprattutto caprioli e ungulati, che dagli ultimi dati risultano essere circa 27.000, quando la densità ottimale non dovrebbe superare i 10.000 capi.

8 COMMENTS

  1. Prendere il toro, pardon capriolo, per le corna…
    Eppoi che succede? Dopo la raccolta di firme? Nulla o quasi come accaduto per la protesta di cacciatori? L’amico Giuseppe B., che produce latte alimentare a Carpineti, da tempo mi dice di una densità di ungulati insopportabile. Mi chiedo: PUO’ O NON PUO’ UN SINDACO INTERVENIRE A TUTELA DEI PROPRI CONCITTADINI? Oppure la Comunità montana? Ci sono decine e decine di selecontrollori abilitati, pronti ad intervenire. Si otterrebbe anche l’effetto “collaterale” di ridurre l’ammontare complessivo dei danni pagati dalla collettività; così i pochi danari disponibili potrebbero servire per risarcire il 100% del danno rimanente. Oppure si chiederà aiuto alla Provincia? Non mi pare di vedere sul tema grande attenzione da parte degli amministratori provinciali di maggioranza e di opposizione…

    (Umberto Gianferrari)

  2. Mi permetto
    In questi giorni si legge su tutti i giornali e su @CRedacon#C che i comuni si mobilitano per la raccolta di firme contro i CAPRIOLI. Il primo pensiero è se questi enti non hanno meglio da fare? La risposta forse è SI’, ma l’abitudine ITALIANA è quella di cavalcare l’onda e di dare il contentino a chi in quel momento ne ha bisogno o ne fa richiesta. La cosiddetta BANDERUOLA. Si parla di 27000 caprioli, si noti, presunti e non REALI, in quanto tutti sanno che i metodi sono alquanto empirici, poi, visto che vengono fatti anche da ESTERNI che hanno l’interesse di dire che ci sono, in quanto se cosi non fosse NON POTREBBERO venire a cacciare da NOI. Poi si dice che anche 10.000 sarebbero TROPPI, tutti dottori e tutti con la medicina PRONTA. Ed allora visto che INTERNET ci dà una mano e che la stagione dei PICCIONI è finita, questa mattina di buon’ora mi sono addentrato su GOOGLE, ho dicitato la parola chiave “densità agro-silvo-pastorale del capriolo” e con grande stupore ho trovato studi della regione Piemonte, Toscana. ecc. ecc.; leggendo qua e là vedo che la densità media di queste regioni/province ove il capriolo è radicato va da 0,7/1,1 capi ogni 10 ettari; in questi studi vi è anche la correlazione tra aumento di densità ed incidenti, leggendo c’è da stupirsi e da ricredersi. Poi ho digitato sempre sul motore di ricerca la parola chiave “superficie coltivata della provincia di Reggio Emilia” ed è uscito il dato di 360.047 ettari. Dividendo i 27.000 presunti caprioli per i 360.047 ettari il dato che esce è il seguente: 0,74 caprioli ogni 10 ettari. E dunque nella media di altre regioni/province. Ed allora dove sta tutto questo clamore o bisogno di abbattere caprioli? Forse i COMUNI dovrebbero appoggiare le associazioni degli agricoltori nella BATTAGLIA per il riconoscimento del 100% di danni, perchè tutto si racchiude in questo, nel mero denaro. Sono sicuro che se tutto fosse PAGATO tutta questa polemica non sarebbe mai nata. Ultimo quesito diretto ai CONTADINI. Ma dove erano i vostri RAPPRESENTANTI all’interno delle ATC, fatevi mandare dalle stesse i DATI delle presenze dei VOSTRI DELEGATI, rimarrete STUPITI dalle assenze. Non ci si può lamentare dopo, quando i BUOI sono scappati. La stalla andava chiusa prima.
    Grazie come sempre.

    (Roberto Malvolti)


  3. L’Amministrazione di Castelnovo ne’ Monti su questo tema del “sovraffollamento degli ungulati” è intervenuta già nei mesi scorsi, ancor prima della Coldiretti, su sollecitazione del comitato di cittadini presieduto da Fabrizio Zanelli (Iccio). Ho ricevuto personalmente una delegazione del comitato che mi ha consegnato circa 1000 firme di sostegno alla proposta di aumentare l’abbattimento dei caprioli, che oggi distruggono boschi, coltivazioni, innesti, ecc. Ho condiviso e sostenuto le loro preoccupazioni ed ho personalmente organizzato un incontro in Provincia con l’assessore alla caccia Gennari. A tale incontro erano presenti numerosi membri del comitato ed insieme abbiamo chiesto alla Provincia di risolvere questo grave problema degli agricoltori e dei cittadini della nostra montagna. L’assessore Gennari ha mostrato i dati dell’abbattimento dei caprioli nella nostra provincia, costantemente in aumento negli ultimi anni, e alla presenza dei tecnici provinciali del settore ha mostrato interesse e condivisione alle problematiche esposte. Ieri sera, incontrando i rappresentanti delle associazioni di categoria, ho dato la nostra adesione alla Coldiretti, nella persona di Marcello Zanetti, responsabile di zona, per la loro raccolta di firme per il diradamento dei caprioli, pur continuando nella nostra iniziativa già avviata per la quale lunedì prossimo incontrerò di nuovo l’assessore Gennari.

    (Gian Luca Marconi, sindaco del Comune di Castelnovo ne’ Monti)

  4. Caro Malvolti
    Caro Malvolti, hai mai sentito parlare di zecche? Hai mai sentito parlare di foraggio infestato? Hai mai sentito o notato un pericolo eccessivo sulle nostre strade, da attraversamento di animali? Hai mai sentito parlare di Borellia e relative conseguenze? Prova a chiedere a chi purtroppo ha vissuto tale esperienza sui propri bimbi! Cosa succede in caso di un’epidemia visto un aumento esponenziale di caprioli? Cosa c’entrano i caprioli con il nostro territorio? Non sono mai esistiti qui da noi.

    (Fabio Leoncelli)