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Invasione aerea: caccia nei cieli del Lagastrello

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PASSO DEL LAGASTRELLO (12 maggio 2009) – Nei cieli del Lagastrello, crocevia tra Lunigiana ed Emilia, tra le province di Reggio, Parma e Massa Carrara, nei primi giorni di maggio è andato in scena uno spettacolare duello. A sfidarsi un avvoltoio (il grifone Gyps fulvus) contro un’aquila reale, scesa ripetutamente in picchiata sul migratore transitato nel suo spazio aereo, poco distante dal sito di nidificazione.

“Non solo – spiega Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano -, il magnifico passaggio del grifone, che l’ultima volta avvenne avvistato sul Monte Navert a Parma nel 2005 e un anno fa alla Pania di Corfino (Lucca), è stato immortalato da una splendida immagine di un operatore della Lipu, Michele Mendi, l’associazione che per noi segue il progetto sull’aquila reale che stiamo studiando e che è vera risorsa naturale per il nostro Parco. Molto probabilmente l’esemplare di grifone osservato domenica scorsa era un giovane in fase di erratismo (vagante): animali che possono esibire una apertura alare di quasi tre metri e che possono vivere anche sino a 40 anni”.

“E’ proprio grazie al progetto ‘Aquila reale’ che l’ente Parco può raccontare questa storia – spiega Giuseppe Vignali, direttore del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano – infatti, l’Aquila reale, pur essendo una delle specie più studiate e monitorate all’estero e sulle Alpi, fino al più recente passato non ha ricevuto in Appennino la giusta attenzione”.
Perché?
“I pochi e frammentari studi esistenti erano opera di associazioni di volontariato e di appassionati, cosicché mancavano ancora studi approfonditi e piani di monitoraggio realizzati su aree vaste e di lungo periodo”.

I rischi?
“Che questo ‘vuoto informativo’ possa mettere a repentaglio la gestione di questo rapace soprattutto nelle Aree Protette dell’Appennino”.
Ecco allora il che il Parco ha preso avvio il progetto “Studio preliminare sull’Aquila reale” finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con fondi straordinari nel 2008. “Obiettivo generale del progetto – spiega Willy Reggioni, responsabile del Servizio Conservazione Natura del Parco - è proprio il monitoraggio della presenza dell’Aquila reale nel territorio del Parco”

Quindi, quante ce ne sono?
“Cinque coppie che nidificano nell’area protetta o nelle sue immediate vicinanze”.
E successivamente?
“Stiamo sviluppando linee guida per la gestione della specie nel territorio del Parco. Intendiamo creare un effetto sinergico tra il personale afferente a tutti gli Enti territorialmente interessati dalla presenza della specie. Vogliamo aumentare le conoscenze e lo scambio di informazioni tra il personale di vigilanza del Parco, quindi sensibilizzare, informare e coinvolgere attivamente le comunità locali sull’importanza della tutela delle specie protette. Ma per fare tutto questo è indispensabile ancora una cosa.

“Che sviluppiamo comportamenti ‘ecosostenibili’, per questo dobbiamo operare maggiore informazione e formazione puntuale dei fruitori delle aree protette”.
Nel corso del progetto saranno realizzati una monografia sull’Aquila e un interessante documentario filmato. Il progetto è svolto dalla Lipu di Parma e dai suoi volontari e si concluderà entro il 2010.

(Gabriele Arlotti)