VETTO (21 maggio 2009) – Certo è che parlare ai cittadini sotto elezioni non è facile per nessuno. Tutti sgomitano, amministratori uscenti ricandidati e new entry. Così, se a Castelnovo ci si inventa un prosindaco per Felina, a Vetto già si pensa a un signorotto Da Palude per Cola e vallate del Tassobbio. E mentre è un pullulare di iniziative pubbliche a pochi giorni dal d-day, ecco che qualcuno ci ride sopra. E lo fa col metodo più antico: la satira. Così, nel prende computer e carta tale Baselga – già noto in passato per alcuni suoi interventi in stile – e canta il suo inno alla “saggia cosa la Democrazia”. Già, perché mentre ti capita di incontrare a tutte le ore e in ogni dove i candidati – rileva l’autore dei versi in rima -, pronti a pagarti da bere, stupisce che hanno una soluzione per tutto.
Una colpetto di fiorino al sindaco uscente e per la sua amministrazione “Guarda gli asfalti – scrive Baselga – non vedi più n’a buca e i giardini sembrano bigliardi, cantieri aperti vedi in ogni luogo, per tutti ci saran soldi e miliardi”. Si scherza sul cognome dei due candidati sindaci Sara Garofani (La Rondine) e Renzino Fiori (Insieme per Vetto): “L’ambiente, poi, gran tema del momento, per Vetto non sarà nessun problema, se son Fiori, Garofani saranno e a giugno in gran giardino fioriranno”.
La soluzione, quindi, di Baselga satirista dei tempi moderni che nottetempo è passato per case a disseminare la sua posta in terra davanti agli ingressi: “Per farla breve Baselga Vi propone di far più spesso la consultazione di indire ogni tre mesi l’elezione del Sindaco o il consiglio di Regione”.
“Pensate a quanta gente a stampare volantini e fare enormi coi colori”, con riferimento probabilmente a Renzino Fiori, il primo a tappezzare gli spazi con i suoi manifesti e a distribuire il programma di lista.
“Un saluto e un inchino – conclude Baselga – a tutti quanti, augurio che sia anno più che buono, ma al di là un poco di ironia, è grande cosa la Democrazia”.
